Umago. Lo spazio pubblico merita maggiore attenzione

Infrastrutture. Una parte della città lascia a desiderare

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Umago. Lo spazio pubblico merita maggiore attenzione
Foto: VEDRAN VISKOVIC

La spiaggia cittadina, allestita nella parte meridionale del centro storico di Umago, è stata ricostruita e sistemata un paio di anni fa. Nata sul luogo dove fino agli anni ‘40 del secolo scorso si trovava la spiaggia San Marco, appartenente alla famiglia Coslovich, è l’unica zona balneare del centro storico di Umago dotata di docce, cabine-spogliatoi, ma anche di un bagno chimico e pubblico.

All’epoca della pensione “San Marco”, aperta ufficialmente nel 1927, la spiaggia adiacente era dotata di cabine-spogliatoi, non scontati per l’epoca. Oggi, trovandosi a pochi passi dalla sede del conservificio e della fabbrica di pomodoro dell’azienda “Podravka”, edificata sui resti della fabbrica costruita nel 1912 da Pietro Manzutto, la spiaggia è molto gettonata dai turisti che risiedono in zona ma pure dalla popolazione locale che vuole rilassarsi nelle vicinanze del centro nevralgico della città.
Nonostante ciò, abbiamo notato che la ringhiera che aiuta le persone a entrare in mare in modo sicuro verte in condizioni critiche dato che la ruggine ha preso il sopravvento, con il sale marino che ha corroso buona parte del passamano. Inoltre, affacciati alla baia, troviamo diversi locali, da ristoranti, pizzerie, fast food, gelaterie e anche un bar. Dirigendosi lungo Riva San Pellegrino, questo il nome dato al tratto pedonale che costeggia la spiaggia, e nei pressi della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Pellegrino ci siamo imbattuti nella torre civica risalente al periodo tra il XIII e il XVIII secolo. Tuttavia, non è la torre che ci ha colpito, ma la zona, abbandonata a prima vista, che si trova nelle vicinanze.
Si tratta di una zona franca dove un albero di fico ha lasciato le sue radici mentre altre piante mediterranee stanno prendendo sempre più spazio. Un’antenna satellitare mangiata dal sale, crocchette per gatti e cani lasciati qua e là e delle costruzioni fatiscenti cadono negli occhi dei turisti che passeggiano da quelle parti. Inoltre, non si tratta di un terreno sul suolo privato, ma di un passaggio che nel catasto è inserito come “strada pubblica non classificata” sotto l’amministrazione della statale preposta alla gestione dell’infrastruttura idrica e di quella fognaria “Hrvatske vode”. Come vediamo dalla fotografia scattata a gennaio, la situazione non è cambiata di molto nel corso degli ultimi sei mesi, a parte la proliferazione della vegetazione.
In conclusione, il turismo di massa porta a un numero sempre più alto di ristoranti, bar, locali di vario genere che arrivano fino al mare, spesso costruiti a discapito della vegetazione e naturale formazione della costa. Malgrado ciò, un’espansione della vegetazione e uno stato di relativo abbandono strutturale, come nel caso del luogo affacciato sulla spiaggia cittadina e nei pressi della torre civica antica, è un fatto controproducente e dannoso sia per il turismo, che per il decoro pubblico.

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