
Proseguono con successo le attività nell’ambito del progetto “Il tempo della Serenissima – Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’istro-veneto”, promosso dalla Comunità degli Italiani di Parenzo in collaborazione con la Città e la Scuola elementare “Bernardo Parentin” di Parenzo, la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, i Comuni di Castelfranco Veneto e di Badia Calavena e la Città di Chioggia.
Il progetto è teso all’indagine e alla conservazione degli orologi da torre, incastonati sulle facciate dei campanili o degli edifici pubblici, dovuti alla maestria degli artigiani orologiai di Pesariis, in Carnia: i Cappellari, i Machin, ma soprattutto i Solari, frutto di un’operatività iniziata agli inizi del XVII secolo e diffusasi inizialmente nei territori della Serenissima, ma poi ampliatasi fino a raggiungere le Americhe.
Dai primi riscontri archivistici, ai Solari erano stati attribuiti gli orologi di almeno 20 città del Veneto e 240 località dell’Istria, della Dalmazia e del Montenegro.
Negli anni precedenti gli esperti coinvolti nel progetto avevano visitato gli archivi e percorso il territorio istriano. Ora è in corso l’elaborazione sistematica dei dati e delle foto, inedite, di questo patrimonio orologiaio, dal Veneto all’Istria. Sono emersi, in modo particolare, gli orologi da torre di Pisino e di Montona (sistemati rispettivamente sui campanili delle chiese parrocchiali di San Nicolò e della Visitazione di Maria), della Basilica Eufrasiana di Parenzo, della chiesa parrocchiale di Corridico e delle torri dell’orologio di Draguccio e di Gimino.
Quelli delle ultime tre località non erano stati evidenziati nella prima fase del progetto, complici tra l’altro le difficoltà causate dalla pandemia da Covid-19. Di conseguenza, il data-base annovera attualmente 54 orologi storici situati in 38 città diverse (2 a Buie, Parenzo e Rovigno, 3 a Sebenico e Zara, 4 a Spalato e uno in ciascuno degli altri 32 centri urbani evidenziati).
L’opera terminerà con la pubblicazione degli atti del convegno svoltosi a suo tempo nella Comunità degli italiani di Parenzo. Tutta l’attività progettuale è visibile sul sito web www.parenzo-porec.com.
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