Salvore. Il cognome di Lina è… Zacchigna

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Salvore. Il cognome di Lina è… Zacchigna

C’è un problema che andrebbe risolto a Bruttia, presso Salvore, dove nel 1974 è stata posta la targa che ricorda la fucilazione di Marija Medica e Lina Zacchigna, avvenuta il 28 marzo del 1944. Ogni anno, infatti, alla commemorazione della tragedia, qualcuno fa notare che la grafia corretta del cognome di Lina è Zacchigna, scritto in lingua italiana e non in quella croata, come erroneamente riportato sulla lapide di Bruttia.
Non c’è nessuna polemica di mezzo, nessun risentimento, ma visto che il problema si ripropone di anno in anno, allora sarebbe opportuno che queste osservazioni venissero considerate.
Dopo la Seconda guerra mondiale, purtroppo, nomi e cognomi sono stati troppo spesso cambiati in modo assolutamente sconsiderato dagli impiegati dell’anagrafe, i quali avevano preferito adottare la grafia croata, con il risultato che senza nemmeno accorgersi il certificato di nascita risultava alterato. Molti poi avevano dovuto fare richiesta all’allora Segretariato degli Affari Interni per ottenere il cambiamento del nome e del cognome (anche se si trattava di una semplice correzione), quanto di regola veniva consentito.
I defunti, però, non possono farlo; per loro parlano amici e parenti, come nel caso di Lina Zacchigna, torturata e fucilata dai fascisti assieme a Marija Medica a Bruttia, sotto gli occhi dei tedeschi. Una tragedia che non è stata dimenticata da nessuno e che molto probabilmente alla fine della Seconda guerra mondiale aveva provocato parecchie vendette da parte dei partigiani. Ironia della sorte, i fascisti l’avevano fatta franca perché erano fuggiti, come a suo tempo ci avevano raccontato con rabbia Erminio Medica e Agostino Zacchigna, fratelli rispettivamente di Marija e Lina. Una storia lontana, come chissà quante altre. Quello che si può fare ora è rendere onore alle vittime. Anche cambiando la grafia di un cognome, cosa che per la Città di Umago non dovrebbe rappresentare un problema insormontabile.

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