Rovigno. «Gioghi sensa confini» in scena al «Gandusio»

Il lavoro degli alunni della SMSI segnalato tra i meritevoli al concorso «Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto» lunedì al Teatro cittadino

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Rovigno. «Gioghi sensa confini» in scena al «Gandusio»
I ragazzi della SMSI rovignese con i loro docenti a Mestre. Foto: SMSI ROVIGNO

Una comitiva composta da ventuno studenti della SMSI di Rovigno, accompagnati dai loro professori e mentori Larisa Degobbis, Dea Lordanić, Tomislav Bišić Pauletić, Sandro Manzin e Luka Nreka, è reduce da un’escursione nel Veneto, precisamente a Mestre, dove in occasione della Festa del popolo veneto, istituita con legge regionale nel giorno della fondazione di Venezia (25 marzo), si è svolta, nel Museo del 900 la cerimonia di premiazione della 12.esima edizione del concorso “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”, al quale accanto alle scuole del Veneto, su invito dell’UNPLI, aderiscono sempre con successo le istituzioni scolastiche della Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia.

A farsi onore, nella categoria dedicata al Teatro, musica e poesia, è stata pure la SMSI di Rovigno, il cui lavoro “Gioghi sensa confini” è stato segnalato tra quelli meritevoli.
Lunedì prossimo, 24 aprile, alle ore 18, nel Teatro cittadino “Antonio Gandusio”, il pubblico rovignese avrà modo di vedere la scenetta in istroveneto realizzata grazie al lavoro sinergico degli studenti e dei loro cinque mentori, in collaborazione con il laboratorio scolastico di arti visive, il laboratorio di musica e l’attivo di lingua italiana della SMSI rovignese.
La prof.ssa Larisa Degobbis, ci ha raccontato com’è nata l’idea di dar vita a questo progetto creativo. “Qualche mese fa, durante una festa di compleanno, ho notato che i nonni si divertivano e socializzavano più dei loro nipoti. È quindi nata l’idea di creare assieme ai ragazzi una rappresentazione teatrale mettendo a paragone i giochi di una volta e quelli contemporanei. Attualmente si vive un gap generazionale causato principalmente dall’evoluzione delle nuove tipologie di media e dalla difficoltà di creare un canale comunicativo strutturato e valido tra genitori e figli. La scenetta è un racconto di rimozione e smantellamento dei confini nell’ambito geopolitico ma anche quelli del gap generazionale, con il fine di favorire un dialogo intergenerazionale e l’avvicinamento e una relazione di scambio tra generazioni sostanzialmente molto diverse tra loro per quanto riguarda le idee, l’approccio culturale, gli affetti e moltissimi aspetti della vita”, ha spiegato la prof.ssa Degobbis.
I temi trattati nello sketch si sono rivelati interessanti e molto vicini alle problematiche dei giovani, i quali partecipando attivamente a quest’esperienza, hanno avuto modo di sviluppare un pensiero critico valido e mettersi alla prova nell’arte del recitare. Detto in istroveneto, “Sensa confini ze più bel”.

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