«Parentina» Una nuova attrazione turistica

L’antica imbarcazione romana ritrovata in Riva sarà restaurata nella sua forma originaria. I lavori si svolgeranno in più fasi, nell’arco dei prossimi tre o quattro anni

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«Parentina» Una nuova attrazione turistica

Continuano le indagini archeologiche in merito all’antica imbarcazione romana, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso degli scavi eseguiti nell’ambito dei lavori di riassetto della Riva Parentina. La barca, risalente al I secolo, è stata trovata in prossimità della “Porta de mar”, nel punto in cui il Cardo Massimo incontra la Riva. Se ne è parlato in questi giorni a Palazzo municipale, dove il sindaco, Loris Peršurić, ha incontrato gli esperti del Centro “Camille Juliian”, dell’Università della Provenza di Marsiglia e del Museo del territorio parentino, che si occupano delle indagini.

I resti dell’imbarcazione

Per la direttrice del Museo del territorio parentino, Elena Uljančić, si tratta della più importante scoperta archeologica negli ultimi 30 anni. L’imbarcazione, lunga 5 metri e larga 1,7, è molto ben conservata ed è stata costruita con la tecnica della cucitura, caratteristica per l’Alto Adriatico. In seguito alla prima documentazione sul posto del ritrovamento, la “Parentina” (Porečanka), com’è stata battezzata la barca, è stata estratta e posta in un’apposita piscina per sottoporla alla desalinizzazione. Come hanno spiegato successivamente le archeologhe Giulia Boetto e Marie Brigitte Carre, del Centro per la storia e l’archeologia del Mediterraneo e dell’Africa settentrionale “Camille Juliian”, una volta desalinizzata, la barca sarà “spogliata” dal suo involucro, per essere analizzata nei minimi dettagli. Ad occuparsi di questo tipo di indagini e del restauro dei materiali sarà il Centro di Grenoble, che è dotato di costose attrezzature. Poi sarà necessario asciugare ancora la barca, ripulirla e liofilizzare il legno. Nella fase finale, sarò posta su un piedistallo e ricostruita nelle parti mancanti, visto che si presume che originariamente la barca fosse lunga 8 metri. La completa operazione di recupero avverrà in fasi, nel corso di 3 o 4 anni. Il progetto verrà candidato ai fondi del Ministero della Cultura, anche se verranno valutate pure altre possibilità di finanziamento.

I partecipanti all’incontro

Nel corso dell’incontro è stato accennato pure agli altri siti archeologici nel Parentino, come quelli a Porto Bussolo, vicino a Cervera e a Porporela, che si lega alla Riva parentina. Presenti pure il vicesindaco Nadia Štifanić Dobrilović, Gaetano Benčić, del Museo del territorio parentino e Klaudia Bartolić Sirotić, che ha guidato le ricerche sulla Riva, il sindaco ha espresso grande soddisfazione per la grande professionalità degli esperti coinvolti nelle ricerche archeologiche locali, prevedendo che la “Parentina”, con il suo innegabile valore storico-culturale, diventerà un’ennesima attrazione turistica della città.

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