L’orologeria pesarina in Istria

Nella sede della Comunità degli Italiani presentati i risultati del progetto «Il tempo della Serenissima – Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’Istroveneto» e il volume edito per l’occasione dallo stesso sodalizio, capofila dell’iniziativa

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L’orologeria pesarina in Istria
Lara Musizza, Franco Rota, Gaetano Benčić, Denis Visintin, Angelo Frascati e Alceo Solari. Foto: DENIS VISINTIN

Appuntamento con la storia dell’orologeria da torre della Valle pesarina alla Comunità degli Italiani di Parenzo, con la presentazione dei risultati del progetto “Il tempo della Serenissima – Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’Istroveneto” e del volume “Il tempo della Serenissima. Orologi da Torre nell’Istroveneto e in Dalmazia, 2ª fase: integrazione e valorizzazione delle ricerche storiche”, edito dalla Comunità degli Italiani parentina. Il progetto, che ha visto capofila proprio il sodalizio di Parenzo, è stato realizzato con il contributo della Regione del Veneto, in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, la Città di Parenzo, i Comuni di Castelfranco Veneto e Chioggia e la Scuola elementare italiana “Bernardo Parentin” di Parenzo. Alla prima fase aveva partecipato anche il Comune di Badia Calavena.

Dopo il saluto iniziale, porto dai padroni di casa (Lara Musizza, presidente della Giunta esecutiva e Denis Visintin vicepresidente della CI), sono intervenuti il vicesindaco di Parenzo, Elio Štifanić, il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva e il dottor Angelo Frascati, presidente del Gruppo culturale “Dondi dell’Orologio” di Chioggia, a nome del Comune chioggioto. Rosa Maria Solari ha portato i saluti dell’Associazione “Amici dell’Orologeria pesarina Giovanni Battista e Remigio Solari”, di cui è presidente, del sindaco del Comune di Prato Carnico Erica Gonano e del suo assessore alla cultura, Gino Capellari, ricordando la tappe che hanno portato a questa ormai consolidata collaborazione e amicizia tra Parenzo e Pesariis, luogo d’origine dell’orologeria della Valle pesarina, i primi contatti, la visita della Comunità degli Italiani di Parenzo a Pesariis nel 2019, la partecipazione del sodalizio parentino al progetto “La valle del tempo”, nonché la gita a Parenzo, Orsera e al Canale di Leme da parte dei pesarini nella primavera dell’anno scorso. Lara Musizza, presidente dell’Esecutivo comunitario, ha poi esposto l’impegno operativo, intrapreso dal sodalizio parentino con grande entusiasmo e responsabilità, seguendo sempre il comune denominatore della crescita, della valorizzazione e della promozione. Il curatore del progetto, Franco Rota, ha ripercorso gli aspetti e gli obiettivi dello stesso, ricapitolando le tappe principali di questo cammino dal 2019 a oggi, il sito web realizzato, visibile alla pagina all’indirizzo www.parenzo-porec.com, il convegno svoltosi a Parenzo e gli incontri organizzati a Umago e in Veneto.

Un’indagine pionieristica
È stato il curatore del Museo del territorio parentino, Gaetano Benčić, a presentare il volume “Il tempo della Serenissima. Orologi da Torre nell’Istroveneto e in Dalmazia, 2ª fase. Integrazione e valorizzazione delle ricerche storiche”, che riepiloga il percorso storico e culturale degli orologi da torre dal Veneto, al Friuli, all’Istria e alla Dalmazia. Benčić ha trattato con attenzione la storia dell’orologeria da torre dal XIV secolo in poi, gli aspetti urbani e la sintesi storica. Di particolare interesse le schede redatte da Denis Visintin con il contributo di Gianfranco Abrami, che ha percorso il territorio, che sintetizzano lo stato in cui versano gli orologi da torre rinvenuti, frutto di una minuziosa indagine che ha interessato l’Istria. Queste rivestono particolare interesse per i conservatori che vorranno dedicarsi alla cura e alla tutela di questo patrimonio. Il volume è il primo del genere dedicato alla storia dell’orologeria pesarina e in quanto tale ha un valore pionieristico.
La parte iniziale del volume ospita gli indirizzi di saluto del presidente della CI di Parenzo Ugo Musizza, di Lara Musizza, del sindaco parentino Loris Peršurić, come pure di Rosa Maria Solari, Roberta Garbuio (assessore alla cultura del Comune di Castelfranco Veneto), Floriana Bassanese Radin (presidente della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago) e Luigi Zanin (direttore dell’Unità operativa Cooperazione internazionale della Regione del Veneto). Seguono i testi introduttivi di Lara Musizza (“L’impegno operativo della CI di Parenzo”) e di Franco Rota (“Aspetti e obiettivi del progetto. Il sito web dedicato”). Alceo Solari e Adelchi Puschiasis trattano della “Nascita e sviluppo dell’orologeria da torre. Il ruolo avuto dai maestri artigiani di Pesariis”; Dean Brhan “L’emigrazione verso l’Istria dalla Carnia”; Denis Visintin “Il tempo della Serenissima: percorso storico e culturale tra gli orologi da torre del Veneto, dell’Istria e della Dalmazia”; Marino Baldini affronta il tema dell’“Architettura istroveneta dei palazzi e campanili pubblici”; Leonardo Sernagiotto gli “Orologi da torre del territorio del Veneto. Una ricerca pilota nell’area castellana”; Angelo Frascati descrive “Il lungo viaggio di Jacopo e Giovanni Dondi dall’Orologio da Chioggia all’Università di Padova, fino alla Luna ed altri Astri”. Seguono gli interventi di chiusura del convegno, curati da Lara Musizza e le biografie degli autori.

L’itinerario fotografico
È seguito quindi l’“Itinerario fotografico degli orologi da torre, da Chioggia a Cattaro. Interventi e commenti”, con le immagini degli orologi, delle architetture e delle torri, intercalate dai commenti di Alceo Solari, Leonardo Sernagiotto (in collegamento da remoto), Gianfranco Abrami e Angelo Frascati.
Il progetto si era proposto la salvaguardia degli orologi da torre installati in Istria, nel Quarnero e in Dalmazia dagli orologiai di Pesariis, i Cappellari, i Machin e soprattutto i Solari. Nella prima fase dei lavori si era sondato il territorio della Regione istriana alla ricerca degli esemplari esistenti ed erano state effettuate le indagini archivistiche. Tuttora ai promotori continuano a giungere notizie sulla presenza di orologi da torre pesarini in Istria, ma soprattutto in Dalmazia. In qualche località si sta pensando al loro recupero: a Rovigno l’opera è già in atto. Da questo punto di vista, il progetto avviato a Parenzo ha avuto successo.

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