La mula de Parenzo diventa un brand

Il Centro per visitatori racconterà la storia di questo simbolo dell’imprenditoria femminile locale

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La mula de Parenzo diventa un brand

La municipalità parentina sta da tempo lavorando al progetto del Centro per visitatori “La mula de Parenzo”, un’iniziativa promossa dall’instancabile Drago Orlić, che gode del pieno appoggio del sindaco Loris Peršurić. Collaborano al progetto il Museo del territorio parentino, l’Università popolare aperta, l’Ente turistico cittadino e, indirettamente, la Sovrintendenza ai beni culturali.

 

Il progetto è stato candidato ai fondi del Gruppo d’azione locale per la pesca (FLAG) “Istarski švoj”, ottenendo un sostegno di 731.725 kune. L’importo sarà utilizzato pure per la realizzazione di una scultura dedicata alla più nota parentina di sempre, mentre nel Centro per i visitatori, tramite la musica e le tecnologie moderne, si racconterà la storia di questo mito parentino, simbolo dell’imprenditoria femminile. Per la sua realizzazione è stato designato uno spazio in piazza Libertà.

La futura sede del Centro per i visitatori

Partendo dalle parole dell’omonima canzone, universalmente nota e cara ai parentini, si racconterà la storia politica, socio-economica e peschereccia di Parenzo nel periodo in cui pare sia nato il motivo. Particolare attenzione sarà riservata alla peschiera, alla pesca e alla maricoltura. Si valuta che la canzone abbia meno di 200 anni: il granoturco, da cui si ricava la farina per la polenta, si diffuse in Istria dopo il1817, mentre il baccalà, cui si fa riferimento nei versi del brano, nella seconda meta del XIX secolo. Nel Centro per i visitatori ovviamente tutto sarà rivisitato in chiave moderna, per avvicinare non soltanto la storia, ma anche i prodotti locali al consumatore moderno.

“La mula de Parenzo è il nostro inno non ufficiale, ma anche molto di più e il progetto cercherà di evocarlo negli ambienti designati in piazza Libertà attraverso il cibo, la musica e una passeggiata virtuale nella Parenzo di una volta. Inoltre, in collaborazione con i cittadini, svilupperemo ulteriormente la storia, in modo tale che la nostra leggenda cantata diventi un brand, un simbolo riconoscibile della nostra città”, ha dichiarato a proposito il sindaco Peršurić.

“La mula de Parenzo” è considerata la prima canzone italiana con protagonista il baccalà. È molto popolare, oltre che in Istria, nell’Italia settentrionale e centrale, dove la polenta e il baccalà – citati nel testo – sono stati i piatti fondamentali della cucina povera fino alla metà del XX secolo. La canzone, ricorderemo, tratta d’una venditrice parentina sconosciuta, che gestiva una rivendita dove vendeva un po’ di tutto. Non se ne conoscono gli autori, ma a quanto pare la cantava anche Ernest Hemingway. In Istria era stata portata al successo da Lidija Percan; in Italia l’hanno cantata “Le Mondine” e Gigliola Cinquetti. In tedesco l’hanno cantata i “Girasoli”, ma esistono anche traduzioni in russo e in inglese. Stando alla leggenda popolare locale, la “mula” era una povera gobba, che con il suo lavoro aveva provveduto all’istruzione della figlia, per cui il titolo originario del motivo era “La goba de Parenzo”.

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