Cittanova. L’importanza del lavoro femminile

Si è conclusa di recente la mostra dedicata alle operaie di vari settori di fine Ottocento e inizio Novecento, che era visitabile presso il museo «Lapidarium»

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Cittanova. L’importanza del lavoro femminile
Le fotografie che ritraggono alcune operaie alla maglieria e una sfilata di moda con i macchinari. Foto: ERIKA BARNABA

“Ricordare per andare avanti” è stato in qualche modo lo slogan che ha caratterizzato l’esposizione allestita nella Comunità degli Italiani di Cittanova “Il lavoro delle donne tra fine ‘800 e ‘900”, una parte della quale aveva già fatto tappa in altre località dell’Istria, grazie alla concessione del Museo postale della Mitteleuropa (Poste Italiane) e all’Associazione “Espansioni” di Trieste. Nella tappa cittanovese però, per mantenere sempre vivo il valore dei diritti fondamentali, che non sono stati regalati da nessuno, ma conquistati con grandi sacrifici, il museo locale “Lapidarium”, diretto da Jerica Ziherl, ha arricchito il tutto con immagini originali e inedite sul tema del lavoro femminile nel territorio locale. Quindi, donne in sfilata di moda per il 1.mo maggio 1953, quando le macchine del nuovo maglificio “Umbert Gorjan” furono messe in servizio di prova, inservienti dell’hotel “Trieste”, operaie nella maglieria e altre sul porto alle prese con la pulizia del pesce. In particolare risaltava un’immagine, esposta pure in grandi dimensioni nel museo, scattata da Milan Pavić e concessa da Anđelko Vučić, ritraente donne che svolgono la salatura del pesce.
L’evento ha avuto un grande successo di pubblico non solo per la bellezza delle fotografie proposte, ma anche per il tema sociale, che fa emergere il duro lavoro delle donne, le quali tra enormi difficoltà, ma con capacità e determinazione, si impegnarono in vari mestieri, mettendo a frutto i propri talenti, anche per fronteggiare situazioni di povertà, illustrando le dinamiche di emancipazione femminile attraverso il lavoro in diverse situazioni.
Gli scatti fotografici utilizzati per l’esposizione presentano le donne in contesti molto diversificati. Le vediamo sulla strada, in fabbrica, in ufficio e nei campi, alle poste, ma anche in ospedale e in sartoria o alla guida di un tram. Foto che ricordano che grazie a loro è iniziato il grande cammino di emancipazione: salari, orario e condizioni di lavoro adeguati, dignità nella società, diritti civili e diritto al voto. Obiettivi questi ancora non pienamente raggiunti, anche se siamo nel 2023.
Quindi, attraverso questa cinquantina di immagini storiche l’esposizione ha offerto un percorso di riflessione sulle dinamiche di emancipazione della donna attraverso immagini che raccontano in una prospettiva culturale le professioni femminili nel periodo fine Ottocento e inizi Novecento nel territorio di Trieste, nel litorale sloveno e in varie località istriane. Adesso pure di quello cittanovese. Ai vari incontri organizzati con lo scopo di presentare la mostra ai cittadini, compresi gli alunni delle scuole locali, ha contribuito il gruppo vocale “Cittanova vocal ensemble” del sodalizio.
La mostra è stata pure l’occasione per fare alcune valutazioni sul valore di simili iniziative. Come sottolineato dalla Ziherl, dalla presidente della CI di Cittanova, Cristina Fattori, come pure dal curatore della mostra, Giuliano Mauri, i valori raccontati dall’esposizione oggi rischiano di essere vanificati se non addirittura ridimensionati o dimenticati.
Dopo la conclusione dell’esposizione si è avuto un ulteriore incontro, al quale hanno partecipato Glauco Bevilacqua, presidente della Giunta esecutiva della CI di Cittanova, ed Ester Pacor, responsabile dell’Associazione “Espansioni”, e nel corso del quale sono state gettate le basi per future reciproche collaborazioni culturali, artistiche ed espositive che vedranno coinvolte nuovamente pure l’associazione triestina e la CI di Cittanova.

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