Buie. Tutte le tonalità del Refosco con la tecnica della vinorella

Gli alunni della terza classe della SEI «Edmondo De Amicis» partecipano a un laboratorio nella Casa dei castelli di Momiano

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Buie. Tutte le tonalità del Refosco con la tecnica della vinorella
Gli alunni con Tanja Šuflaj e Slavica Oplanić. Foto: SEI BUIE

È stata una giornata in cui il vino, assumendo una nuova dimensione, si è fatto pittura diventando forma di espressione artistica. Protagonisti gli alunni della terza classe della sede centrale della SEI “Edmondo De Amicis” di Buie che, affiancati dalle insegnanti Samira Laganis e Dajana Krastić, hanno intrapreso un “viaggio storico”, inizialmente basato su cartoline antiche e scorci di Momiano, che hanno fatto da ispirazione al laboratorio di pittura con la tecnica della vinorella, che prevede l’utilizzo del vino rosso come colore.
Martedì, nella Casa dei castelli di Momiano, è stata l’artista cittanovese Slavica Oplanić a trasmettere agli alunni questa arte, che ha visto l’uso del Refosco locale, spiegando come il vino si fissa sulla base e poi, invecchiando, cambia tonalità, esattamente come farebbe nelle bottiglie o nelle botti, passando da rosso porpora a rosso ambrato, senza dare mai una certezza di come un’opera apparirà dopo alcuni mesi, quando il processo si arresterà. Difatti, la caratteristica più bella di questa enoarte è proprio la sua imprevedibilità, in quanto i dipinti con il vino attraversano varie fasi di maturazione, invecchiano insieme al vino, che muta le proprie caratteristiche.
“È stata un’esperienza nuova in quanto i bambini non hanno mai provato questa tecnica. Hanno familiarità con l’acquerello, perché lo usiamo molto a scuola, ma mai si sarebbero aspettati che il vino diluito nel modo giusto potesse dare tutte queste sfumature particolari. Ad attirare la loro attenzione pure la particolarità del vino che, una volta usato, invecchiando sul foglio cambia colore”, ha rilevato Samira Laganis.
Dopo una parte teorica sulle varie gradazioni di colore che si possono ricavare e di come il vino si comporta sulla carta, ognuno ha iniziato a sperimentare la tecnica e ad apprendere come creare varie sfumature. Una volta immersi completamente nel laboratorio, le opere hanno iniziato a prendere vita, secondo le giovanissime emozioni degli alunni.
Ad accogliere i presenti è stata la padrona di casa, Tanja Šuflaj, responsabile della Casa dei castelli, istituzione che mantiene una proficua collaborazione con le scuole locali.
“Questa particolare tecnica di pittura sta interessando sempre più artisti e attira l’attenzione di critici sia a livello nazionale che internazionale, mentre la collaborazione con le scuole locali è una fusione perfetta tra passato e presente, storia e innovazione, creando un ambiente educativo unico che unisce l’apprendimento con l’esplorazione culturale. È un esempio straordinario di come due istituzioni possano unire le forze per creare un impatto positivo duraturo. Un rapporto che sta inoltre aprendo le porte a una vasta gamma di opportunità educative e culturali per i giovani studenti e la comunità locale. La Casa dei castelli è un centro culturale dedicato alla conservazione e alla promozione del ricco patrimonio storico e artistico dei castelli istriani e con le sue mostre, eventi e programmi educativi, s’impegna a preservare il passato mentre guarda al futuro, offrendo una finestra affascinante sulle epoche passate”, ha rilevato la Šuflaj a laboratorio concluso.

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