Il rosso è il colore della vita, del sangue che scorre nel nostro corpo; senza di esso non ci sarebbe vita, ma alle volte può essere anche il colore del pettegolezzo. Il colore rosso trasmette energia, vitalità, entusiasmo, determinazione, spontaneità, volontà, coraggio e indipendenza. Il suo uso ci rende più decisi e carichi d’entusiasmo. Il rosso è un colore caldo ed energizzante, quello della passione e dell’amore. Ma qualche volta può creare qualche piccolo problema, soprattutto davanti a occhi indiscreti. Ce lo insegna la commedia “Rosso xe sempre de moda”, ultima fatica del “Circolo Zavata” della Comunità degli Italiani di Torre. L’esilarante spettacolo è stato proposto nel Teatrino della Comunità degli Italiani di Parenzo, per l’occasione gremito di spettatori, con il saluto iniziale della presidente della Giunta esecutiva del sodalizio Lara Musizza.
La storia si sviluppa attorno a una bella giovane, colta dalla pettegola del paese in flagrante con un uomo sposato, che porta ai piedi un paio di scarpe da ginnastica rosse. La situazione, ovviamente, genera chiacchiere e dicerie, che inevitabilmente giungono all’orecchio della moglie che, alla fine della rappresentazione, si veste tutta di rosso.
La commedia, come del resto tutte quelle portate finora in scena dal “Circolo Zavata”, dieci in tutto, è stata scritta dagli stessi membri del “Circolo Zavata”. Diretti da Ružica Bibulić Knapić, sono saliti sul palco, oltre alla stessa dirigente, Dina Žužić, Fiorela Bratović – Mujkić, Morena Simonović, Linda Mušković e Antica Gašparini. Fanno parte del “Circolo Zavata” anche Lina Tomasov, Gaetano Benčić, Gianni Pomasan e Franko Kodan.
Alla fine dello spettacolo a rivolgersi ai presenti è stato il presidente del sodalizio parentino, nonché vicesindaco in quota CNI Ugo Musizza, che ringraziando la compagnia per la bellissima serata ha omaggiato Ružica Bibulić Knapić e i torresani, che hanno pure fatto dei doni alla CI ospitante. L’appuntamento è proseguito al bar sociale, dove si è ballato con la musica de “I muli de Parenso”.
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