Nella maggior parte dei casi le violenze nei confronti di donne della terza età avviene in ambito familiare ed è perpetrata dal partner o dai figli ormai adulti, o addirittura, dagli assistenti domiciliari. Più raramente le violenze avvengono in una struttura per anziani, sanitaria, per strada o presso luoghi frequentati saltuariamente.
Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, nella Casa dell’infanzia è stata inaugurata la mostra che vuole essere di monito sull’abuso nei confronti delle donne della terza età. Intitolata “La violenza nell’ombra”, vuole lanciare un messaggio importante per tutta la società, quello di “denunciare coloro che svalutano gli anni d’oro”.
L’evento fa parte della campagna pubblica puSHED – Proteggere, comprendere, sostenere, aiutare gli anziani, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza contro le donne anziane ed è stata avviata dall’associazione B.A.B.E, in collaborazione con vari partner a livello nazionale. Viene finanziata dai Fondi sociali dell’Unione europea.
A inaugurare la mostra è stata Karla Horvat Crnogoj, dell’associazione partner “Zajednički put”, che nel suo discorso di saluto ha voluto sottolineare l’importanza di salvaguardare la vita di ogni donna. “Tutte le persone anziane, ma in particolare le donne, seppur attive, sono vulnerabili e la loro dignità, la loro vita vanno difese. Purtroppo, secondo i dati Eurostat del 2021 per la Croazia, il 17,8 per cento (circa 90mila persone) delle donne anziane ha subito e subisce una forma di maltrattamento. Siamo qui anche per dire basta alla violenza di qualsiasi tipo e proteggere tutte le bambine, ragazze, donne e anziane. Purtroppo, la percezione collettiva determina che la violenza viene perpetrata ai danni di una donna giovane, invece tutte le categorie sono a rischio”.
L’esposizione comprende una ventina di gigantografie raffiguranti donne della terza età e sul retro della foto viene descritto il tipo di violenza subito: psicologico, fisico, economico, sessuale, digitale, sanitario, ma anche come riconoscerli e a quali istituzioni rivolgersi per chiedere aiuto.
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