Vedran Vivoda: «Città al collasso, solo misure raffazzonate»

I consiglieri Vedran Vivoda, Iva Rinčić, Maša Magzan e Robert Salečić sul momento attuale che sta vivendo il capoluogo quarnerino

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Vedran Vivoda: «Città al collasso, solo misure raffazzonate»
I consiglieri riuniti in conferenza stampa. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Situazioni come questa si verificano ciclicamente. Ogni due-tre mesi c’è qualcuno che si lamenta delle retribuzioni nell’amministrazione cittadina, nelle aziende municipalizzate, negli enti e istituzioni della Città”, è la constatazione di Vedran Vivoda, consigliere di Azione dei giovani, che si è rivolto ai media assieme alle colleghe indipendenti Iva Rinčić e Maša Magzan, nonché a Robert Salečić, dell’Unione del Quarnero. Giovedì prossimo torna a riunirsi il Consiglio cittadino e possiamo intuire in che tono si svolgerà la riunione. “I problemi causati dall’incapacità delle strutture al potere si riflettono direttamente sulla qualità di vita dei cittadini. Ecco alcuni problemi chiave che abbiamo notato. Il primo problema – ha detto Vivoda – è che gli stipendi a livello cittadino sono inferiori alla media nazionale, il che genera malcontento tra i dipendenti che scelgono spesso di cambiare lavoro, cercando un impiego negli enti statali in cui le paghe sono più alte. Un tempo ciò era impensabile. La seconda questione è legata al divario retributivo all’interno del sistema cittadino, con evidenti diseguaglianze. Allo stesso tempo, le paghe cittadine non crescono proporzionalmente al trend di crescita negli enti statali. Infine, sono da rivedere tutti gli organigrammi in quanto quelli attuali sono superati”.

Problemi
Si è accennato allo sciopero dello scorso anno in seno alla “Čistoća”, alla situazione attuale all’“Autotrolej” e alle rivendicazioni nel settore delle istituzioni prescolastiche. “Il sistema dei trasporti pubblici è al collasso a causa delle paghe basse e di un’organizzazione inefficiente, ma i problemi di questo tipo li incontriamo anche nell’istruzione e nella cultura”, ha spiegato Vivoda, cedendo la parola a Iva Rinčić sul tema degli asili, elencando prima una serie di misure per ovviare ai problemi, proposte che Vivoda ha detto di aver già inoltrato, nel corso di questo mandato, al sindaco Marko Filipović. Per prima cosa si chiede di stabilire la base di calcolo delle paghe per tutti i dipendenti allo scopo di evitare, ad esempio, che vengano retribuiti diversamente due lavoratori che svolgono le stesse mansioni nei vari enti, istituzioni, aziende o amministrazione cittadina. Il tutto avverrebbe seguendo la base di calcolo e i coefficienti adottati negli enti statali.
Torniamo agli asili, con Iva Rinčić decisamente critica: “Quella degli asili è una questione che dura da decenni. Si ha l’impressione che ci sia una sorta di assuefazione, di rassegnazione. Se vent’anni fa non c’erano posti sufficienti negli asili, sembra normale che non ve ne siano nemmeno ora. Ci sono due punti in discussione, quello delle capacità di accogliere tutti i bambini alle condizioni di lavoro. Tutti gli anni arriviamo a giugno constatando che non vi sono posti sufficienti per la stagione successiva. Si ricorre a soluzioni improvvisate, con l’utilizzo di locali riadattati. Sono misure raffazzonate, che si riflettono anche sul livello della qualità del servizio. Si usano sotterranei, scantinati e altri spazi inadeguati. Non si cercano delle soluzioni definitive”.

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