La Regione istriana celebra i 30 anni

Due mesi di appuntamenti volti a festeggiare l’anniversario e l’80º delle decisioni di Pisino

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La Regione istriana celebra i 30 anni
La sede della Regione istriana. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Pola e l’Istria festeggiano due anniversari importanti che l’amministrazione regionale celebrerà in due mesi con una trentina di programmi di notevole valore culturale e sociale: l’80.esimo delle decisioni di Pisino che portarono all’annessione dell’Istria alla Croazia e il 30.esimo della fondazione della Regione, che prima del 1993 non è mai esistita (all’epoca, infatti, la penisola era amministrativamente divisa solo in sette Comuni molto più estesi di quelli odierni). Ad annunciare il programma celebrativo, ieri pomeriggio, il presidente della Regione istriana Boris Miletić, la vicepresidente in quota Comunità nazionale italiana Jessica Acquavita, la presidente dell’Assemblea regionale Sandra Čakić Kuhar e l’assessore alla cultura Vladimir Torbica, che non hanno mancato di ribadire come l’antifascismo sia la base su cui poggiano l’attuale libertà, la democrazia, il pluralismo, il multiculturalismo e la libertà di confessione, oggi ampiamente garantite, ma conseguite col sacrificio del sangue nella lotta popolare di liberazione.

I valori della resistenza
Il presidente Miletić ha posto dunque l’accento sui valori della resistenza istriana al nazifascismo, valori che “hanno permesso di coltivare in seguito quella convivenza che oggi ci rende tanto orgogliosi”. Quanto alla Regione istriana propriamente detta, è un’unità territoriale relativamente tardiva nella storia dell’Istria. La sua costituzione, ha ricordato il presidente, risale all’aprile del 1993, mentre nel dicembre del 1992 venne promulgata la nuova legge sulla divisione amministrativa della Repubblica ormai svincolata dalla Federazione jugoslava. Legge che ha cancellato con un colpo di spugna il vecchio ordinamento politico e con esso i mastodontici Comuni dell’epoca (la giurisdizione polese, per esempio, si spingeva fino alle porte di Albona e di Rovigno), per lasciare spazio a tre livelli diversi di gerarchia amministrativa: Città, Comuni e Regione. “In questi trent’anni l’Istria è cambiata sensibilmente. Lo sappiamo tutti che gli istriani hanno vissuto eventi drammatici e funesti, la guerra, l’esodo degli italiani e gli esodi economici degli anni Quaranta, Sessanta e Settanta, mentre oggi l’Istria è leader non per emigrazione ma per un fenomeno inverso. Solo l’anno scorso abbiamo guadagnato più di 1.800 nuovi cittadini che sono venuti a vivere in Istria perché ci hanno trovato impiego. Il nostro tasso di natalità è sempre negativo, è vero, ma almeno nei fenomeni migratori di quest’ultimo decennio abbiamo maturato una stabilità demografica invidiabile. In termini economici e in un contesto nazionale, siamo una Regione leader e sempre di fianco e mai sotto la Regione più economicamente sviluppata, che è quella della capitale, Zagabria. Tutto questo non sarebbe stato possibile se negli ultimi trent’anni la Regione non fosse stata gestita nel suo migliore interesse da chi ha saputo farlo con raziocinio, a cominciare da Luciano Delbianco, passando per Stevo Žufić, Ivan Jakovčić, Valter Flego e Fabrizio Radin”, ha concluso Miletić ricordando il ruolo dei suoi predecessori.
Sandra Čakić Kuhar, presidente dell’Assemblea regionale, ha rievocato a sua volta gli anni della resistenza partigiana, dell’antifascismo, delle decisioni di settembre, dell’annessione dell’Istria, eventi di portata storica che ci hanno dato in affidamento sia la libertà che oggi possediamo, sia la qualità della vita che cerchiamo, sia lo sviluppo economico e la prosperità. Anche oggi l’antifascismo è molto sentito, ha detto Čakić Kuhar, perché è l’espressione compiuta del desiderio di libertà e di giustizia sociale. Che sia un conseguimento da coltivare anche oggi, è chiaro, perché i tentativi di revisionismo storiografico che talvolta vanno a sfociare in aperto negazionismo sono ancora un pericolo latente che ora perde e ora acquista nuovo vigore.

Il programma celebrativo
Jessica Acquavita e Vladimir Torbica hanno quindi presentato il programma celebrativo che vedrà l’allestimento di una trentina di spettacoli ed eventi culturali a cominciare dalla mostra “Morte al fascismo – Libertà al popolo” a cura del Museo storico e navale dell’Istria a Pisino (9 settembre); al convegno scientifico sul “Lascito dell’antifascismo nelle pratiche museali e scientifiche contemporanee”, che si terrà a Pola il 22 settembre; alla seduta solenne dell’Assemblea regionale il 25 settembre e allo scoprimento del restaurato Monumento ai caduti di Plovania. Per tutto l’arco del mese di settembre e di quello successivo, si susseguiranno diversi panel su svariati argomenti di primo piano: agricoltura, turismo, salute e sanità, economia, comunità nazionali, sviluppo sostenibile, cultura… Nelle scuole elementari e superiori si terranno ore di lezione specificatamente dedicate ai due anniversari: quindi vi saranno dei concorsi artistici per ragazzi, serate conviviali e programmi culturali nelle Case di riposo di Pola, Rovigno, Cittanova, Pinguente, Umago e Parenzo, la pubblicazione di una raccolta di poesie dedicate al luogo natio nelle varie lingue e dialetti istriani, una rassegna del film d’autore e un concerto di brani tratti dal Festival dell’istroveneto organizzato in collaborazione con l’Unione Italiana. Ma il programma nel dettaglio, data per data, spettacolo per spettacolo, verrà presentato di settimana in settimana.

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