Smsi di Fiume: Videogames! Alla scoperta dei videogiochi «antichi»

La SMSI in visita a Trieste per una mostra molto particolare

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Smsi di Fiume: Videogames! Alla scoperta dei videogiochi «antichi»

S’intitola “Videogames!” la mostra in visione nel Salone degli Incanti di Trieste. Un progetto a firma di Arthemisia, che vuole raccontare la nascita e l’evoluzione dei videogiochi, dai primissimi esperimenti degli anni ‘50 fino alle realizzazioni più attuali e che consente al pubblico di prendere parte attiva alla mostra, giocando con la maggior parte dei dispositivi, vecchi e nuovi. Una bellissima esperienza alla quale hanno preso parte gli allievi della SMSI di Fiume e più precisamente quelli delle seconde classi. Un evento ancora più sentito dai ragazzi, per il fatto che si è trattato della loro prima uscita all’estero dallo scoppio della pandemia. “L’invito a partecipare con un gruppo di ragazzi ci è giunto direttamente dal Salone degli Incanti – ha spiegato il preside Michele Scalembra –. Grazie a una guida, i partecipanti hanno potuto scoprire tutte le peculiarità del design dei vari videogiochi. Ormai questi sono diventati a tutti gli effetti una cosa seria, anche se magari la percezione non è questa, però viviamo in un mondo di grandi sviluppi che presenta grandi possibilità anche lavorative in questo campo, motivo per il quale abbiamo deciso di partecipare”.

Il preside Michele Scalembra

Matthias Lazzari ci ha espresso brevemente le sue impressioni. “Oltre a conoscere la storia dei videogiochi, abbiamo potuto intrattenerci con alcuni dei giochi storici, come Pac Man o Spacewar. È stato possibile vedere come si sono evoluti nel tempo anche dal punto di vista della grafica e dei temi usati: infatti, una volta venivano basati per lo più su giochi stellari e spaziali. La guida ci ha spiegato ogni singolo videogioco e mi ha fatto piacere conoscere quelli dei quali avevo soltanto sentito parlare, ma che non ho avuto ancora modo di vedere dal vivo. Alla fine della visita abbiamo avuto l’opportunità di vedere la nuova PS5 e un’Xbox nuovissima che non abbiamo mai visto finora, ma della quale tutti ormai parlano. È stato interessante scoprire che entrambe sono presenti sul mercato in un numero limitato, non solo a causa della pandemia, ma anche per la mancanza di pezzi per crearli e che al momento non sono disponibili. Sono un appassionato di videogames e nel tempo libero mi cimento nei giochi di basket o calcio come FIFA”, ha detto Matthias.

Matthias Lazzari

Arian Živadinov ha voluto sottolineare l’importanza della gita come tale. “Si tratta della prima uscita in assoluto e visto che da quando siamo entrati in questa scuola, due anni fa, non abbiamo avuto possibilità di vederci più di tanto e di conoscerci a causa delle misure epidemiologiche, questa è stata una bella occasione per farlo. La mostra è stata molto interessante anche perché ho avuto la possibilità di vedere i giochi con i quali i nostri genitori sono venuti a contatto tantissimi anni fa e giocarci. Paragonandoli a quelli di oggi, si vede una grandissima differenza anche perché oggi i giochi sono per lo più di ruolo, strategici o basati su delle serie tv famose, come Walking Dead e simili. A casa ho la Play Station però non ci gioco spesso”, ha dichiarato Arian.

Arian Živadinov

Un altro giocatore non troppo attivo è Adriano Ferletta. La cosa che però lo ha intrigato di più è stata la sala giochi. “Ne ho solo sentito parlare ma non ho mai avuto modo di visitarne una, visto che non ce ne sono più. Ho visto giochi come Super Mario, dei quali ho sentito tanto, ma che non ho mai usato, ho giocato a Tetris e al flipper presenti che la sala offre. Non sono convinto del fatto che sale da gioco di questo tipo siano oggi molto visitate. Forse se ci fosse anche il biliardo o le freccette, allora sì”, ha spiegato Adriano.

Adriano Ferletta

Matea Brnčić non è un’amante dei videogiochi, però le è piaciuta tantissimo la mostra. “Tutti abbiamo giocato almeno una volta a questi giochi ‘antichi’, ed è stato bello fare un salto nel passato e vedere le differenze tra i giochi e capire quanto quello che per noi oggi è normale, per le generazioni precedenti era una vera rivoluzione. Tutta la mostra era disposta in modo cronologico, partendo dai primi concetti di videogioco fino agli occhiali virtuali VR (Virtual reality). C’è stata tutta la carrellata da Space Invaders a Pac Man, per poi passare magari ai più recenti come Tomb Rider e fino ai giorni nostri. I giochi di allora erano molto meno aggressivi, ma anche molto più ripetitivi e con una grafica molto povera”, ha concluso Matea.

Matea Brnčić

Tanti i giochi che oggi si trovano nella lista dei più gettonati e che sono per lo più di ruolo o strategici. Come dichiarato poi dal preside, ultimamente si parla tanto dell’introduzione dei videogiochi anche alle olimpiadi. “Per lo più sarebbero giochi di strategia e sport. È un mondo che va approfondito da tutti i punti di vista perché si tratta di un fenomeno culturale che è giusto condividere, cercare di capirlo e trarne il meglio anche dal punto di visto dell’educazione e istruzione”, ha concluso Michele Scalembra, ringraziando la CI di Fiume e la presidente Melita Sciucca che hanno contribuito alla realizzazione del viaggio.

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