Settantesimo del Parco nazionale del Risnjak

Evento celebrativo ieri negli ambienti dell’ente, dove dinanzi a un numeroso pubblico, è stata raccontata la storia di un’area naturale più unica che rara

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Settantesimo del Parco nazionale del Risnjak
Il Parco nazionale del Risnjak ha spento 70 candeline. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

La splendida cornice del Risnjak ha ospitato ieri le celebrazioni per i primi 70 anni di attività del Parco nazionale, uno dei più visitati del Paese. Ai numerosi ospiti presenti per l’occasione, si è rivolto per primo il direttore Mario Antolić, ripercorrendo la storia settantennale dell’ente. Dai difficili inizi ai tantissimi progetti realizzati nel tempo. Esordi in cui il Parco comprendeva soltanto la zona del Risnjak, per poi venire ampliato estendendosi al massiccio dello Snježnik e alla zona del sorgente del fiume Kupa. Negli ultimi anni, inoltre, sono sotto l’ingerenza del Parco pure le Bijele e Samarske stijene. Nel suo intervento, Antolić ha colto l’occasione per menzionare tutti coloro che hanno reso il Risnjak un importante Parco non soltanto a livello nazionale, facendolo conoscere anche fuori dai confini della Croazia. Ha, inoltre, annunciato i progetti ancora in cantiere e che attendono la loro realizzazione. In primis quello relativo all’ottenimento di Fondi europei per la ristrutturazione dei due rifugi alpini, ovvero di quello dello Snježnik, abbandonato da anni, e dello Schlosser, che negli ultimi anni risulta più chiuso che aperto. C’è poi il progetto interregionale di ammodernamento del percorso didattico Lesca, sito nelle immediate vicinanze della casa del Risnjak a Crni Lug. Infine, il progetto relativo al nuovo ponte sulla Kupa, che permette ai visitatori di raggiungere la sorgente della Kupa arrivando da Kupari e che diversi mesi fa è andato distrutto in seguito a un temporale.

Il vicepresidente della Regione litoraneo-montana, Petar Mamula, anch’egli presente alla cerimonia di ieri, nel suo discorso ha fatto notare l’importanza che ricopre il Parco sotto vari punti di vista, da quello della flora e della fauna, ai tanti animali che qui hanno trovato il loro habitat naturale e che necessitano di maggiore salvaguardia. Mamula ha sottolineato, inoltre, che forse è quasi un bene che il Risnjak non sia turisticamente interessante quanto, ad esempio, i Parchi nazionali di Plitvice e della Krka. Infatti, con meno turisti è più facile mantenere intatta la natura e dare ai visitatori una reale visione della stessa.
Nel prosieguo della cerimonia celebrativa, è stato proiettato un filmato riguardante la settantennale attività del Parco nazionale del Risnjak. Un video concernente tantissime fotografie dei vari luoghi che fanno parte del Parco, la flora, la fauna, gli animali protetti che la abitano, le montagne che lo caratterizzano. Inoltre, è stato posto l’accento sui vari edifici che compongono il Parco, con tanto di immagini prima e dopo la ristrutturazione degli stessi, mettendo in risalto i vari progetti realizzati negli anni. L’evento di ieri è stato, inoltre, un’occasione per presentare la nuova pubblicazione realizzata dallo staff. Una fotomonografia per presentare tutti i lati del Parco e il loro ruolo. Infine, sono stati conferiti i premi alle varie istituzioni che aiutano l’attività del Parco del Risnjak: istituzioni nazionali, regionali, cittadine e scolastiche. Riconoscimenti sono andati infine agli alpini che hanno percorso in lungo e in largo il Risnjak.

La storia
Il Parco nazionale del Risnjak è sito nell’area del Gorski Kotar. Inizialmente occupava un’area di 3.041 ettari. Su proposta del ricercatore Ivo Horvat, è stato dichiarato Parco nazionale il 15 settembre del 1953 ed è sotto tutela dello Stato. Con gli anni si è evoluto e c’è stata la necessità di allargarlo. Dal 1997 l’area è stata estesa e oggi comprende, oltre al monte Risnjak (Veliki Risnjak, 1.528 m), anche il massiccio dello Snježnik e la zona sorgente del fiume Kupa. La superficie complessiva è, così, aumentata arrivando agli attuali 6.400 ettari. Nel 2018 è stata aggiunta la zona separata nei pressi di Mrkopalj che comprende le Bijele e Samarske Stijene.
Oggi la vetta più alta del Risnjak (Veliki Risnjak) tocca i 1.528 m. Il Risnjak si estende tra lo Snježnik (1.506 m) a ovest, il fiume Kupa a nord, il monte Drgomalj a est e la strada Zagabria-Fiume a sud. Vi si accede da Crni Lug, dove in fondo al villaggio c’è l’entrata principale. Da qui parte il sentiero principale per gli alpinisti che vogliono scalare la vetta più alta. Le alternative sono partire dal Platak o da Vilje, sopra Gornje Jelenje.
Il Parco comprende due rifugi alpini: il rifugio Schlosser sotto la cima del Veliki Risnjak e quello dello Snježnik. Entrambi sono purtroppo chiusi: il primo da qualche anno a questa parte, e il secondo, abbandonato da decenni. Nel caso di entrambi, si è in attesa dei finanziamenti da attingere dai Fondi europei per il rinnovo. Inoltre, per chi vi accede da Crni Lug, è possibile scegliere un percorso meno impegnativo, di carattere educativo, ovvero il sentiero Lesca. Nel Parco nazionale del Risnjak non manca mai una mostra tematica.

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