Sandro Vrancich: «Fare leva sul bilinguismo. La prima cosa su cui punterò»

Il candidato indipendente annuncia le battaglie che intende intraprendere nel caso in cui venisse eletto rappresentante della CNI in Regione alle suppletive del 3 ottobre

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Sandro Vrancich: «Fare leva sul bilinguismo. La prima cosa su cui punterò»

Giornalista, attore, sportivo, onnipresente attivista della CNI, persona affabile e alla mano. Questo è Sandro Vrancich, in corsa per il seggio garantito agli italiani nella Regione litoraneo-montana, come candidato indipendente, alle elezioni suppletive del 3 ottobre. Ci ha raccontato la sua scelta.

 

Che cosa l’ha motivata a candidarsi?

“Innanzitutto desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno appoggiato con la propria firma. Devo dire che inizialmente, nonostante ne avessi una mezza idea, non pensavo di candidarmi. Mi preoccupavano soprattutto gli obblighi e i tanti impegni che un ruolo di questo genere comporta. In seguito, parlando con amici, conoscenti e familiari, ho deciso di lanciarmi in quest’avventura. La ragione principale per cui ho accettato è che sono da sempre nella CNI, vediamo ancora oggi che tante cose non vanno bene e credo che anche in questo posto, che è un unico seggio nell’ambito dell’Assemblea regionale, qualcosa sicuramente si potrà fare: proporre, aiutare, sostenere”.

In passato si era mai candidato per l’Assemblea regionale?

“No. Molti anni fa, ai miei inizi lavorativi, sono stato membro del Consiglio cittadino. Era gente diversa”.

Su che cosa, in particolare, punterebbe se venisse eletto?

“Ci sono tanti punti. Innanzitutto, mi premerebbe inserire il termine ‘autoctonia’ nello Statuto regionale, che ora non c’è, e fare leva sul discorso del bilinguismo in Regione. Ovviamente non farlo nei luoghi in cui non c’entra, come ad esempio nel Gorski kotar, bensì in quelle zone in cui la storia parla dell’Italia, dell’italianità, dei tanti italiani che hanno vissuto soprattutto lungo la costa e nelle isole. Il nostro programma, però, non si concentra solo su questi due punti, abbiamo tantissime altre idee, ma ora mi soffermerò sui cinque principali. Il terzo è legato all’uso dei finanziamenti che possono provenire dalla Regione, che userei per migliorare le condizioni e le attività di tutte e 7 le nostre Comunità, ossia di Cherso, Lussino, Veglia, Draga di Moschiena, Laurana, Abbazia e Fiume. Al quarto punto metterei un concreto appoggio alle scuole e agli asili, che sono la nostra base di partenza per tutto, in quanto senza i bimbi, senza i giovani, non c’è futuro. Qui si potrebbe parlare di tantissime questioni, dagli asili italiani, come quello di Fiume, progetto che stiamo spingendo già da anni e che si è fermato per motivi ormai noti a tutti, ma che ora, forse, finalmente partirà. Progetti come questo si possono ideare e realizzare anche e soprattutto sulle isole, dove l’italiano si parla dappertutto. Inoltre, si potrebbero proporre anche dei corsi d’italiano per il personale tecnico delle scuole, affinché lo usino attivamente tutti, non soltanto gli insegnanti. Diffondere, quindi, quanto più la lingua italiana. Da non dimenticare, infine, la fascia dei pensionati, delle persone della terza età, che hanno sempre bisogno di qualcosa”.

Qualche esempio?

“Si potrebbe stilare anche una lista di tutti i medici e infermieri che conoscono l’italiano o che sono italiani, consegnarla alle Comunità, di modo che qualsiasi persona anziana che abbia bisogno di un consiglio o altro, rivolgendosi alle stesse, possa sapere dove andare e come procedere. Sarebbe un grande aiuto”.

In qualità di consigliere, come agirebbe in riferimento alla Regione?

“La nostra è una Regione prettamente turistica, quindi farei in modo di allacciare dei contatti tra essa e le varie regioni italiane, punterei sui collegamenti con l’Italia in merito all’imprenditoria, ma soprattutto al settore turistico. Sono visioni difficili da sostenere e realizzare, ma provar non nuoce. Se non si propone nulla, non si può nemmeno fare nulla”.

In considerazione del nuovo cambio di gestione in Città, come s’immagina potrebbe essere questo mandato?

“Sinceramente mi aspetto molta collaborazione”.

Per quale ragione gli elettori dovrebbero votarla?

“A parte il fatto che vorrei rilevare l’importanza di andare a votare per avere una voce che ci rappresenti, indipendentemente da chi venga eletto, sono stato e sarò sempre attivo e presente nella CNI. Ognuno di noi ha la propria storia. La mia è indissolubilmente legata a essa. Ricordo ancora quand’ero bambino e andavo a guardare la televisione insieme a mamma e papà nella famosa Sala tv, oggi Sala mostre, poi ho iniziato a suonare il pianoforte in Sala grande, sono stato un minicantante e dopo anche un maxicantante, ho fatto parte del club giovanile ‘Giovanni Poscani’ con cui abbiamo organizzato tante serate di ballo, concerti (memorabile quello dei Paraf). In seguito, all’epoca in cui Mario Micheli ne era presidente, ho fatto parte del CE della Comunità. Attualmente ricopro le cariche di vicepresidente della CI di Fiume, di vicepresidente del Consiglio per la minoranza italiana della Regione litoraneo-montana, e sono membro del CE e dell’Assemblea della CI, come pure di quella dell’Unione Italiana. Ho lavorato per lunghi anni al Dramma Italiano e a Radio Fiume, altra causa che vorrei fare mia, conscio di tutte le complicazioni e difficoltà che ciò comporta. Conosco bene il mondo della nostra CNI, mi ci muovo con leggerezza e consapevolezza di tutto ciò di cui necessita, fino alle problematiche apparentemente meno importanti. La scelta, alla fine, spetta agli elettori”.

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