RiHub. Un futuro senza combustibili fossili

Conferenza della Rete verde sui cambiamenti climatici

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RiHub. Un futuro senza combustibili fossili
Helena Traub e Zoran Skala. Foto: RONI BRMALJ

La Rete verde della Regione litoraneo-montana (Zelena Mreža PGŽ-a) ha organizzato un incontro negli spazi del centro RiHub in occasione della 28ª Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28), che si svolgerà tra il 30 novembre e il 12 dicembre a Dubai negli Emirati Arabi. Intento della rete, che raccoglie associazioni e singole persone che hanno a cuore i temi ambientali, è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, attualissimo, dei cambiamenti climatici e spronarla a modificare il modello di sviluppo in ambito locale, ovvero definire un nuovo futuro per la Regione litoraneo-montana. Considerando l’attuale grado di sviluppo economico, ritengono in seno alla Rete, le sfide future si prospettano ancora più difficili in rapporto a quelle odierne. Alla conferenza hanno parlato Zoran Skala, ambasciatore del Patto climatico Europeo in Croazia, e Helena Traub dell’associazione Žmergo, coordinatrice della Rete verde della Regione litoraneo-montana.
L’obiettivo è di stimolare una politica di trasformazione dal basso a prescindere da quanto viene concordato su scala globale, poiché la stabilizzazione del clima a livello globale è un progetto sociale di enorme portata, che richiede grossi cambiamenti per quanto concerne il modo di vivere della società. Nel breve tempo che abbiamo a disposizione, bisogna abbandonare completamente e con urgenza l’utilizzo dei combustibili fossili.
I due relatori, nel loro intervento, si sono richiamati, tra l’altro, all’esortazione apostolica Laudate Deum di Papa Francesco e alle dichiarazioni di António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. Il deterioramento del clima è anche alla base dell’aumento dei casi di depressione e di ansia tra i giovani. Skala ha affermato che c’è bisogno di un impegno morale, ovvero rinunciare del tutto in cinque, massimo dieci anni, all’uso di carbone, petrolio e particolarmente gas. Per chi ritenga che queste misure siano troppo drastiche, Skala si chiede se esistano cose più importanti della sopravvivenza dell’uomo e degli altri esseri viventi sulla Terra.

Progetti di sviluppo ritenuti dannosi
Buona parte dei grandi progetti di sviluppo che interessano la Regione, alcuni dei quali ancora in fase di realizzazione, sono stati giudicati dannosi, come ad esempio il rigassificatore di Castelmuschio, il gasdotto Zlobin-Bosiljevo-Sisak-Kozarac, il terminal container in Molo Zagabria, la presenza nel porto di navi da crociera, l’infrastruttura autostradale verso Spalato, l’ampliamento delle piste da sci, il marina per mega yacht in Porto Baross. Su domanda diretta da parte dei presenti, Skala ha risposto che le posizioni da loro adottate possono sembrare estreme, ma dato che in 30 anni di discussioni sul clima non è stato concluso nulla, bisogna correre ai ripari e adottare misure altrettanto estreme.
Traub ha annunciato che nella prima metà del 2024 la Rete organizzerà una Conferenza sul futuro della Regione litoraneo-montana, nell’ambito della quale verranno discussi numerosi temi. Si parlerà dei pericoli a cui va incontro la Regione, dei suoi limiti naturali ai quali bisogna adeguarsi, su come aiutare la popolazione a diventare più autosufficiente e resiliente, sulle regole da applicare nell’educazione delle giovani generazioni. Si discuterà, nello specifico, di alimentazione e di quelle che sono le fonti di energia rinnovabile. Questa conferenza sarà un contributo locale al primo Summit del futuro delle Nazioni Unite, in programma nel mese di settembre del 2024.

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