Progetto Mrtvaška. In pericolo il finanziamento

La vicepresidente della Regione, Marina Medarić, smentisce e definisce false le dichiararazioni dei consiglieri Iva Rinčić e Vjekoslav Rubeša e di Ladislav Radoslović, presidente del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi

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Progetto Mrtvaška. In pericolo il finanziamento

Il tema Mrtvaška, ovvero il progetto di costruzione del nuovo porto, continua a essere al centro dell’attenzione. Dopo la conferenza stampa sul tema, indetta giovedì scorso da Iva Rinčić (Lista indipendente), Vjekoslav Rubeša (Azione dei giovani – Unione del Quarnero), nonché Ladislav Radoslović presidente del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello), ieri mattina nel corso del tradizionale incontro in Regione con i media, la vicepresidente Marina Medarić e la responsabile del dipartimento per il demanio marittimo, il traffico e le comunicazioni, Nada Milošević, hanno voluto smentire alcune dichiarazioni fatte.

“Per il progetto Mrtvaška abbiamo ricevuto 80 milioni di kune a fondo perduto – ha detto Marina Medarić –. Le dichiarazioni di Ladislav Radoslović e dei due consiglieri regionali sono false, stanno mettendo in pericolo il Bilancio regionale e potrebbero risultare anche con la restituzione dei Fondi europei. Iva Rinčić era stata invitata a partecipare a un incontro a Lussinpiccolo, assieme ai rappresentanti dell’esecutore dei lavori, durante il quale sarebbero stati presentati tutti i cambiamenti per la realizzazione del progetto, ma si è limitata a ringraziare per l’invito, mentre i rappresentanti del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello) si sono rifiutati di partecipare all’incontro. Questa sarebbe stata un’occasione per sentire quello che hanno da dire gli esecutori dei lavori, considerato che non credono alla politica e alla Port Authority. Il fatto che si siano rifiutati di partecipare alla riunione dimostra chiaramente che l’unico obiettivo è quello di bloccare questo progetto d’importanza strategica. Abbiamo detto apertamente che l’altezza della riva verrà ridotta e avremmo voluto spiegare come andranno avanti i lavori. I vari emendamenti saranno visibili solo dopo che gli esecutori daranno il via i lavori quando prenderà il via la costruzione di un molo ausiliare (8×7 metri), che si troverà all’inizio del cantiere. Durante la sua costruzione, gli abitanti potranno fare uso del vecchio molo austro-ungarico senza problemi. Ciò significa che avranno sempre l’accesso a Mrtvaška anche durante i lavori. Per quanto riguarda la dichiarazione che non ci sono lavori in corso, questo accade in quanto i rappresentanti del Comitato di quartiere e un gruppo di abitanti hanno vietato l’ingresso nel cantiere agli esecutori, visto che nello spazio recintato dello stesso ci sono delle macchine parcheggiate. A noi non resta altro che ricorrere a mezzi legali in quanto qualcuno dovrà alla fine rispondere per aver ostruito la realizzazione di questo progetto dinanzi alla legge. Tutti gli abitanti delle isole hanno il desiderio di vedere realizzati progetti che miglioreranno lo standard di vita, solo in questo caso, unico in tutta la Croazia, ci sono coloro che non lo desiderano. Per quanto riguarda la denuncia all’OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), sono dichiarazioni fatte soltanto da Ladislav Radoslović, non abbiamo altre informazioni a proposito. Noi siamo d’accordo con qualsiasi controllo da parte di chi di dovere, però ci opporremo a ulteriori manipolazioni di questo gruppo di persone unite dagli stessi interessi”.

Marina Medarić con alle spalle Petar Mamula e Nada Milošević.
Foto: PGZ.HR

Nada Milošević ha spiegato che per tutto quello che finora è stato detto esistono dei documenti che lo possono dimostrare.

Nel prosieguo la vicepresidente ha informato i presenti che dai mezzi decentralizzati sono stati assicurati 24 milioni di kune per le varie istituzioni sanitarie regionali. Per quanto riguarda la situazione con i rifugiati ucraini, al momento in Regione ci sono 858 profughi, tra i quali 63 bambini e ragazzi.

Il vicepresidente Petar Mamula ha invece dichiarato che sono state assicurate 887mila kune per il settore della caccia e per lo sviluppo rurale e agricolo.

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