Marin Blažević spezza le vecchie alleanze?

Il PGS a sostegno degli artisti del TNC «Ivan de Zajc», insoddisfatti del sovrintendente che continua a godere della fiducia e del sostegno dell’SDP e del sindaco Marko Filipović

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Marin Blažević spezza le vecchie alleanze?
Lo “Zajc” è immerso nella bufera. Foto: GORAN KOVAČIĆ\PIXSELL

La situazione che si è generata in seno al TNC “Ivan de Zajc” rimane turbolenta. Anzi, sembra che ci si stia avviando verso un’escalation. Il malcontento, individuale o collettivo, a seconda da chi interpreta il fenomeno, potrebbe sfociare in una crisi politica? L’Alleanza litoraneo-montana (PGS) è tradizionalmente alleata del Partito socialdemocratico (SDP), ma in questo mandato ha già saputo negare il proprio voto contribuendo alla bocciatura di alcune proposte. Rispetto a dieci o vent’anni fa, SDP e alleati non dispongono più di una maggioranza stabile e, di volta in volta, è necessario scendere a compromessi.

All’ultima riunione del Consiglio cittadino è mancata l’approvazione del resoconto sulla gestione dello “Zajc” nel corso del 2021. I tre consiglieri PGS hanno votato contro, assieme al resto dell’opposizione tradizionale. Dal punto di vista pratico, respingere un resoconto non ha un grande peso, ma da quello politico il messaggio potrebbe celare oscuri presagi.
Ieri mattina si è avuto, nella sede del PGS in via Ciotta, un incontro con i media a cui hanno preso parte Nikola Ivaniš, leader storico del partito e Tea Mičić Badurina, consigliera. Non è irrilevante il fatto che a questo partito sia stato assegnato il posto di presidente del Consiglio, più precisamente a Ana Trošelj. A testimoniare del malcontento per l’atteggiamento del sovrintendente Marin Blažević che gestirebbe l’istituzione in modo autoritario, penalizzando parte dei dipendenti, alla conferenza stampa di ieri si è presentata una ventina di dipendenti teatrali, tra coristi, ballerini, orchestrali, ma anche nomi di prim’ordine quali Robert Kolar, Ivana Srbljan, Marta Kanazir, Dražen Mikulić e il direttore dell’opera Filip Fak.

Alla conferenza stampa convocata dal PGS ha partecipato anche un gruppo di dipendenti del TNC “Ivan de Zajc”.
Foto: RONI BRMALJ

Situazione precipitata
Non andremo a ripetere tutto ciò che hanno da rimproverare a Marin Blažević, cose di cui si è parlato e scritto tanto nelle ultime settimane, ma ci soffermeremo sulle possibili implicazioni politiche di quanto sta avvenendo. Il Consiglio teatrale, composto da cinque membri, si è sfasciato e ne sono rimasti soltanto due. È l’organo, tra l’altro, che può avviare il procedimento per la destituzione del sovrintendente e la nomina di un eventuale successore. Soltanto dopo che il Consiglio teatrale ha preso delle decisioni, spetta al Consiglio cittadino accettare o meno le proposte. Ora come ora, che cosa può succedere? Il PGS volterà le spalle ai partner SDP che, come ha ribadito lo stesso sindaco Marko Filipović, sostengono in modo chiaro Blažević e il suo operato? Tea Mičić Badurina si è rivolta così all’SDP: “Basano la loro presenza politica in città esclusivamente sull’ideologia, cavalcandone l’onda. Marin Blažević è un progetto politico e ideologico della Città di Fiume, che continua a spaventare le fiumane e i fiumani con lo spettro del fascismo. Di tanto in tanto ce lo ricorda, quando qualcuno nel Consiglio cittadino non è d’accordo con lui”. Questo è un breve estratto di un incontro durato un’ora in cui hanno parlato gli artisti e i politici. “La situazione è maturata in questi ultimi tempi per poterne discutere, dopo che decine di dipendenti del Teatro hanno manifestato il loro disapputno su tante cose. Noi consiglieri soltanto da quest’anno abbiamo la possibilità di analizzare l’operato del sovrintendente, documenti che ho analizzato per diverse settimane. Sono giunta a dati impressionanti. Durante lo scorso mandato noi avevamo anche votato per il programma che veniva proposto e oggi vorrei cospargermi il capo di cenere per ciò che ho fatto. Se parliamo di sinistre e destre, nessuno può mettere in discussione le nostre posizioni”, ha aggiunto Mičić Badurina, al cui intervento è seguito quello di Ivaniš: “I numerosi dipendenti del Teatro insoddisfatti si rivolgono a chi vuole ascoltarli. Dall’inizio dell’anno, la situazione è precipitata e noi siamo venuti a conoscenza di cose che ci hanno indotto a reagire. Non vogliamo nasconderci dietro un dito. Alla scorsa riunione del Consiglio cittadino abbiamo detto chiaramente che non vogliamo farlo. Sono seguite delle riflessioni costruttive e il resoconto 2021 è stato bocciato. È stato un bel momento”. Se l’SDP continua a sostenere Blažević, c’è il rischio che dal PGS venga negato il supporto ai partner? “Noi non abbiamo alcun accordo formale. Non è il primo tema per il quale ci siamo trovati in disaccordo. Le cose buone le approviamo, ma chiediamo al sindaco di non aggirare certe questioni. Staremo a vedere. Non siamo glu unici a essere interessati al Teatro”.

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