Progetto Digi-B-Well. Chiave che favorisce le competenze digitali

Oltre alla Regione litoraneo-montana, coinvolti altri sei Paesi dell'Europa centrale

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Progetto Digi-B-Well. Chiave che favorisce le competenze digitali
L’intervento di Ljudevit Krpan. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ha avuto luogo ieri il kick-off meeting del progetto Digi-B-Well. Si tratta di un progetto che verrà cofinanziato con i mezzi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale nell’ambito del programma di collaborazione transnazionale Interreg Europa Centrale, che vede la Regione litoraneo-montana quale partner principale. Scopo del progetto è rafforzare le competenze delle piccole e medie imprese, degli enti pubblici come pure della comunità accademica dell’Europa centrale in base al cosiddetto modello “triple helix” – ovvero il concetto di “tripla elica” –, per la gestione e il lavoro in concomitanza con l’era digitale nonché rafforzare le competenze per la trasformazione digitale. In questo contesto, obiettivo del progetto è offrire supporto per la gestione e le attività nell’era digitale, mettere a disposizione la formazione per i leader e per i dipendenti per quanto riguarda le competenze digitali, la loro inclusione nella trasformazione digitale e la prevenzione dello stress digitale, ovvero il “burnout” dei dipendenti, ossia l’esaurimento psicofisico collegato al mondo del lavoro. La durata del progetto è di 36 mesi (fino al 31 maggio del 2027) e il valore ammonta a 2.192.656,83 euro, dei quali l’80 p.c. appartiene ai Fondi europei. La Regione litoraneo-montana dispone della parte più grande del Bilancio del progetto, ossia 404.684,00 euro, dei quali 323.747,20 euro sono mezzi a fondo perduto.

Peculiarità
Oltre alla Regione ci sono altri 8 partner provenienti da 6 Paesi, ovvero Italia, Germania, Slovenia, Ungheria, Slovacchia e Polonia.
A salutare i presenti a nome della Regione, sono stati il vicepresidente Petar Mamula e Ljudevit Krpan, capodipartimento per lo sviluppo regionale, l’infrastruttura e la gestione dei progetti. Krpan ha presentato agli ospiti alcune delle peculiarità della Regione litoraneo-montana, che ha definito una delle più sviluppate in Croazia. Mamula ha espresso, invece, il desiderio che con questo progetto venga migliorato l’accesso alla digitalizzazione anche nelle zone rurali e montuose, che hanno grandi potenzialità.

Raccolta di buone pratiche
Tra i partner più numerosi, quelli provenienti dall’Università di Bologna i quali presenteranno per primi la loro attività. Rita Chiesa, prof. associato dell’Università, ci ha spiegato brevemente in che cosa consiste questo progetto. “Il progetto intende promuovere la trasformazione digitale nelle istituzioni pubbliche, piccole e medie imprese e Università. Quindi abbiamo partner che provengono da tutti questi mondi. Noi guideremo la prima parte del progetto che riguarda un po’ la raccolta dei bisogni e delle sfide legate alla trasformazione digitale, raccolta delle buone pratiche e in seguito lo sviluppo di un modello e di una strategia che poi guiderà alle azioni successive di implementazioni e azioni vere e proprie per aiutare queste realtà a introdurre gli elementi di digitalizzazione all’interno dell’organizzazione. Lavoreremo ognuno dal proprio Paese, ci saranno dei meeting semestrali e quindi ci incontreremo per fare poi il punto, ci saranno delle attività che faremo a distanza e che cercheremo di replicare nei Paesi coinvolti”, ha dichiarato.

Rita Chiesa.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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