Elezioni europee. L’SDP presenta le proprie candidate

In corsa per il Parlamento di Bruxelles ci saranno Romana Jerković e Željka Šarčević Grgić

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Elezioni europee. L’SDP presenta le proprie candidate
Željka Šarčević Grgić, Romana Jerković e Zlatko Komadina. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

È stato il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, ad aprire la conferenza stampa di presentazione dei candidati dell’SDP per le elezioni al Parlamento europeo. Il consueto accento sul fatto che almeno la metà dei candidati a ogni elezione è formata dal gentil sesso, questa volta ha trovato ulteriore conferma per quanto riguarda la Regione, considerando che i socialdemocrati sono rappresentati solo da due figure politiche donne: Romana Jerković e Željka Šarčević Grgić.

Prendendo la parola per prima, Jerković, attuale parlamentare europea nel Club dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici, ha parlato degli insidiosi venti odoranti di destra, che portano con sé nuvole sospette di color nero sopra le teste di tutti noi.
“Questa volta, più che mai, le elezioni europee si portano dietro un’importanza cruciale, stiamo assistendo a processi retrogradi nella società, all’indebolimento della democrazia e dei diritti e al rafforzamento del conservatorismo radicale e del nazionalismo capaci di mettere in pericolo le libertà più elementari. Dobbiamo fare da barriera a questi avvenimenti”, questo il suo messaggio.
Ha ammesso, Jerković, che seppure le elezioni europee siano sempre nell’ombra delle recenti elezioni parlamentari, la gente a piano a piano sta iniziando a capire quanto si possa fare per la Croazia dalle poltrone di Bruxelles. E non solo per le dosi finanziarie che si possono ricavare dai progetti europei, ma per tutta una serie di dettagli di cui si gode e si può godere a differenza degli Stati non membri (assenza di confini, tariffe telefoniche comunitarie, libertà di studio all’estero, abolizione dei visti e delle imposte doganali, progetti Erasmus per studenti) e tutto ciò grazie alle decisioni prese in seno al Parlamento europeo.
“Essendo la sanità il mio settore, bisogna ricordare gli 85 milioni di euro ricevuti per la procura di dispositivi per pazienti oncologici o i miliardi di euro a disposizione nel periodo della pandemia. Se eletta, continuerò a occuparmi del problemi oncologici e cercherò di portare in Croazia tutti i fondi possibili dal comune bacino di 4,5 miliardi di euro a che verranno messi disposizione ai sistemi di sanità nei confini comunitari”. Prima di concludere, Jerković ha rilevato che lotterà per i diritti dei lavoratori e del miglioramento delle loro condizioni sul posto di lavoro.
Anche Šarčević Grgić, sindaca di Klana, invitando tutti a votare per la lista numero 22, ha ribadito la sua tendenza a supporto dei valori democratici, ricordando che la non partecipazione al voto significa automaticamente l’impossibilità individuale dei nostri cittadini a decidere a livello europeo.
Lavorando da sette anni in un contesto di autogoverno comunale, Šarčević Grgić ha affermato che il 70 p.c. di tutte le decisioni prese a livello di Ue, si riflettono poi a livello locale. Nel caso in cui venisse eletta, il suo sforzo si concentrerà sul miglioramento del sistema scolastico, che reputa poco efficace: “Con gli insegnanti schiacciati dall’amministrazione e gli alunni, una volta finita la scuola, senza le competenze necessarie per competere nel mondo del lavoro, c’è bisogno di un cambiamento”.
In conclusione, Komadina ha detto come uno dei pilastri di forza dell’Ue sia l’imperterrita promozione del diritto dell’essere diversi. “La democrazia è proprio questo: potere decidere di fare come si vuole. Alcuni candidati croati al Parlamento europeo cercano di minare proprio le libertà personali dell’individuo cercando di vietare, ad esempio il Gay Pride, cosa inammissibile dal nostro punto di vista”.
Alla domanda dei media relativa alle recenti accuse sul supporto finanziario dato alla “Marcia per la vita (Hod za Život)”, Komadina ha risposto che l’associazione in questione ha compilato tutti i documenti formali per ottenere supporto e che anche questa è una dimostrazione dell’agire attuando valori democratici.

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