Perseveranza con il progetto dell’asilo italiano

All’VIII sessione dell’Assemblea della Comunità degli Italiani il secondo punto all’odg è stato discusso per oltre due ore. Si proseguirà tra circa due settimane

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Perseveranza con il progetto dell’asilo italiano

Il progetto riguardante la costruzione dell’asilo italiano deve venire portato avanti. Lo hanno deciso i consiglieri nel corso dell’VIII sessione ordinaria dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Fiume. Anche se i punti all’odg erano sette, la discussione inerente al secondo punto, ovvero l’asilo, si è dilungata, al punto che la riunione è stata interrotta e proseguirà tra circa due settimane. Infatti, come spiegato dalla presidente del sodalizio, Melita Sciucca, ci sono delle grandi novità riguardo alla questione. “Giorni fa, assieme a Moreno Vrancich, presidente dell’Assemblea, e a Irene Mestrovich, presidente del Consiglio della minoranza italiana della Città di Fiume, ho avuto un incontro con il sindaco Marko Filipović durante il quale si è parlato del progetto che prevede un palazzo nel quale troverebbero posto due gruppi per l’asilo nido e i gruppi degli asili Topolino e Gardelin. Era stato preventivato che il costo totale sarebbe stato diviso in tre parti: 1/3 a spese della Città, 1/3 a spese del governo italiano e altrettanto di quello croato. Il sindaco in linea di massima si è detto favorevole, ma ha voluto sottolineare che la Città ha già speso parecchio finora per mettere in regola il lotto su cui dovrebbe sorgere l’edificio e che d’altra parte ha bisogno di spazio per sistemare due gruppi della maggioranza, che in questo caso troverebbero posto nell’asilo italiano. A questo punto abbiamo organizzato un nuovo incontro per vedere i pro e i contro di questa proposta, al quale hanno preso parte anche la direttrice degli Asili di Fiume, Davorka Guštin, la consulente superiore per la CNI presso l’Agenzia per l’educazione e la formazione (AZOO), Patrizia Pitacco, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva e la vicesindaco Sandra Krpan. In questo contesto, quest’ultima ha dichiarato che nell’ambito dell’asilo italiano ci sarebbero anche i due gruppi croati e il tutto sotto una direzione della maggioranza. Anche se le abbiamo fatto presente che l’intento era quello di avere un direttore autonomo, ovvero che la direzione andava legata all’ente, Sandra Krpan ha dichiarato di non saperne nulla”, ha spiegato Melita Sciucca.

 

Marin Corva, che ha preso parte all’Assemblea in via eccezionale, ha detto che dopo parecchi tentativi e incontri, sembrerebbe che l’asilo possa venire costruito solo a patto che oltre alle 4 sezioni italiane ce ne siano anche due croate. “Per il momento non ci concedono la direzione italiana. Fatto sta che noi dovremmo investire energie, lavoro, soldi provenienti dall’Italia, personale, finanziare con 250mila kune il nuovo progetto di massima per poi avere un’istituzione non italiana, con direzione non italiana e l’unica certezza che ci rimane è che per 99 anni potremo usare l’edificio. L’UI farà di tutto affinché questo non avvenga, ma personalmente come fiumano sono profondamente deluso. Purtroppo, sui documenti firmati finora con l’ex sindaco non esiste su carta una direzione didattica”, ha detto Corva.

Moreno Vrancich e Vanni D’Alessio

Un lungo dibattito

È seguito un lungo il dibattito, nel corso del quale i consiglieri hanno cercato di dare delle proposte o dei suggerimenti su come gestire il tutto. È stato trattato anche il tema della mancanza di risorse umane, ovvero di educatrici in lingua italiana. A questo proposito, come reso noto da Sciucca, agli allievi della SMSI verranno offerte delle borse di studio per proseguire gli studi e ottenere il titolo di educatrici o educatori prescolari. “Ci sono già alcuni interessati e penso che in questo modo si potrebbe venire incontro al problema”, ha detto la presidente della CI. Al termine della discussione si è votato per formulare due richieste, la prima rivolta all’Unione Italiana, con un sollecito di portare a termine il progetto dell’asilo italiano di Fiume e la seconda alla Città, alla quale si chiede di dare al futuro asilo una direzione italiana, importantissima per l’attuazione dei diritti sanciti dal trattato internazionale Dini Granić del 1996, che invoca “l’uniformità del trattamento al più alto livello a favore della Minoranza italiana, che può essere raggiunto mediante la graduale estensione della protezione a essa assicurata nell’ex-zona B a tutta l’area di tradizionale insediamento della Minoranza italiana e dei suoi membri”. Entrambe le decisioni sono state approvate con 17 voti a favore e 1 astenuto.

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