La storia di Canfanaro esposta nella locale Galleria Malenica

La collezione permanente presenta i risultati delle ricerche nella Grotta di Romualdo e nei siti di Maklavun e Due Castelli

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La storia di Canfanaro esposta nella locale Galleria Malenica

L’anno scorso sono iniziate attività più intense all’apertura della collezione permanente della mostra “Canfanaro e dintorni” nella locale Galleria Malenica. A partecipare ai lavori sono stati l’Associazione Dvegrajci, il Comune di Canfanaro e il Museo archeologico dell’Istria, i quali hanno accordato la direzione approssimativa in cui muoversi e poi hanno iniziato la realizzazione del progetto.

 

Dal mesolitico al Rinascimento

Tra il materiale esposto ci sono: parte delle ricerche di Anton Meden, catalogate dal Museo archeologico dell’Istria, parte del fondo dello stesso Museo e la terza parte, composta da donazioni da collezioni private.

Per quanto riguarda gli artefatti esposti nella Galleria Malenica, la loro provenienza si può localizzare al territorio di tutto il Comune di Canfanaro, ricco di siti archeologici. La cornice temporale nella quale situarli va più o meno dal periodo del mesolitico (prima età della pietra) fino al Rinascimento (XVI secolo).

L’obiettivo della mostra è di illustrare il ricco passato del Comune e di porre l’accento sulla presentazione dei risultati delle ricerche nella Grotta di San Romualdo e nei siti di Maklavun e Due castelli (Dvigrad).

Anton Meden spiega ai visitatori le caratteristiche delle fotografie in visione

Zona ricca di siti archeologici

I contrassegni che accompagnano la mostra e gli artefatti esposti raccontano la storia della località in ordine cronologico e espongono i dati più interessanti e più importanti riguardo ai rinvenimenti archeologici e storici del Comune di Canfanaro. Forse i visitatori dalle altre località o dall’estero non sono a conoscenza del fatto, ma tutta la zona è ricca di siti archeologici che vanno dall’età della pietra fino ad oggi. Nella Grotta di San Romualdo, ad esempio, sono stati rinvenuti alcuni degli artefatti più importanti in Croazia e nel mondo, ma anche pitture rupestri e intagli dell’uomo di Neanderthal. Il Tumulo di Maklavun, risalente all’età del bronzo, ricorda lontanamente i resti architettonici di Micene. Due castelli (Dvigrad) è, invece, una delle città medievali meglio conservate nella sua forma originale. Quello che rimane sono le rovine come le hanno lasciate gli abitanti che negli anni Trenta del XVII secolo se ne sono andati e dunque tutti i rinvenimenti testimoniano della vita e delle abitudini quotidiane di quell’epoca.

Ceramiche, anfore, monete…

Nella Galleria Malenica si possono trovare, dunque, sette teche con numerosi microliti rinvenuti nella località di Kožnjak, ceramiche e vasi del neolitico del castello di Leme, manici e altre decorazioni dell’età del bronzo e del ferro rinvenuti nelle località di Gradina, sotto San Giacomo, il castello di Leme, San Martino, Pećinovac e altre.
Da non dimenticare nemmeno due focolai preistorici, pezzi di anfore, monete romane e un altare votivo. Per il periodo del Medioevo sono significative le ceramiche del parentino e di Due castelli, nonché le ciotole e le brocche medievali di Due castelli. Sono stati esposti anche alcuni elementi architettonici in pietra appartenenti alla chiesa di Santa Sofia di Due castelli, come ad esempio parte della balaustra dell’altare decorata ad intreccio. Nelle teche hanno trovato il loro posto pure monete e medaglie del periodo della Serenissima. La mappa dell’apostolo Basilisco, la quale raffigura Due castelli, è nata all’inizio del 1722 ed è la rappresentazione dettagliata più antica della località. La sua stampa ingrandita copre uno dei muri della Galleria. Il design della collezione permanente è stato curato da Toni Žufić, mentre coordinatore del progetto è Marko Jelenić. Ringraziamenti particolari vanno al fondatore e presidente dell’Associazione Dvegrajci, Anton Meden, Darko Komšo, direttore del Museo archeologico dell’Istria, al Comune di Canfanaro, all’Ente per il turismo del Comune di Canfanaro, all’Agenzia turistica M-G Express e alla titolare Maria-Gracia Bačac. Il progetto è stato finanziato dal Comune di Canfanaro e da Maria-Gracia Bačac.

Darko Komšo e Marko Jelenić

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