Magazzini Metropolis, una riqualificazione dovuta

Negli ex spazi dell’Exportdrvo conferenza volta a illustrare le modalità di ristrutturazione del magazzino numero 22

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Magazzini Metropolis, una riqualificazione dovuta
Il complesso di magazzini portuali Metropolis, bene culturale della Repubblica di Croazia. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Quindici anni orsono i media locali scrivevano con forza delle problematiche relative al patrimonio industriale fiumano e al suo non utilizzo, segnalando il vincolo della Sopraintendenza quale unico ostacolo alla demolizione dello stesso. In tale contesto, recentemente la società Rijeka Gateway (di proprietà della multinazionale terminalistica “APM Terminals”, quale divisione separata e indipendente dal Gruppo danese AP Moller-Maersk e della società nostrana “ENNA LOGIC”), ha deciso di rimboccarsi le maniche e, a concessione ricevuta, credendo nel restauro e nella riqualificazione dei magazzini storici, nello specifico del capannone numero 22, di ridare loro nuova vita insediandovi attività compatibili con la salvaguardia della storicità del luogo (spazi necessari alle attività del terminal, uffici per il personale e un parcheggio). Ricorderemo che lo splendido complesso di vecchi magazzini portuali in stile Liberty, innalzato all’inizio del XX secolo, rappresenta l’esempio più moderno dell’infrastruttura e architettura portuale dell’epoca. Lo stesso, oggi bene culturale della Repubblica di Croazia e come tale sotto tutela del Ministero della Cultura e dei Media, è costituito da cinque magazzini (18, 19, 20, 21 e 22) e deve la sua denominazione – Metropolis – all’atmosfera creata dai ponti pedonali sospesi tra essi – soluzione architettonica unica nel suo genere – che irresistibilmente ricordano lo scenario dell’omonimo film di fantascienza di Fritz Lang del 1927.

Un restauro possibile?
Al fine di approfondire tutte le sfide inerenti al succitato momento, la Società degli architetti di Fiume ha organizzato una tavola rotonda al primo piano dell’ex magazzino dell’Exportdrvo, oggi spazio culturale polivalente, che oltre agli esperti del settore, ha visto la sentita partecipazione di un folto pubblico avente a cuore la tematica. Nel corso della stessa, intitolata “Metropolis: prospettive di una nuova città”, si è parlato, a livello diacronico nella prima parte e sincronico nella seconda, della possibilità di coniugare la salvaguardia delle testimonianze di un passato industriale-portuale di altissima valenza storico-architettonica, con la rivitalizzazione del vecchio scalo portuale con finalità di interesse generale per la Città, come quella proposta dal progetto Rijeka Gateway. A detta dei responsabili, l’incontro, teso anche alla sensibilizzazione della cittadinanza in merito al valore architettonico, strategico e urbano, aveva inoltre lo scopo di aprire la questione relativa alla futura accessibilità al complesso e alle modalità di utilizzo dei capannoni. Coordinati dal docente presso la Facoltà di Architettura di Zagabria, Maroje Mrduljaš, alla tavola rotonda hanno partecipato il sindaco di Fiume, Marko Filipović, il rappresentante della Rijeka Gateway, Mladen Jurčević, il noto urbanista fiumano Bojan Bilić e la sovrintendente per la conservazione presso il Ministero della Cultura e dei Media, Lillian Stošić. Nel suo intervento, il primo cittadino, dopo avere rilevato l’importanza storico-culturale del complesso Metropolis, ha spiegato che “i magazzini sono attualmente sotto l’ingerenza della Port authority, ma nel prossimo futuro passeranno in… mano alla Città di Fiume. Mi fa molto piacere che la Società degli architetti si stia occupando della questione sia dal punto di vista patrimoniale che per ciò che concerne il suo futuro. A mio avviso, il confronto è un ottimo strumento per avviare una discussione relativa agli eventuali nuovi usi pubblici, tradotti magari in attività culturali, imprenditoriali o altro. In concomitanza con l’attuale Piano urbanistico generale le strutture potrebbero essere adattate a vari utilizzi. Al momento, un quarto del capannone 22 è già in concessione della società Rijeka Gateway, la quale ha in piano collocarvi gli uffici e un parcheggio chiuso, mentre per il resto dello stabile le soluzioni sono ancora aperte. Per ciò che riguarda, invece, i finanziamenti inerenti alla prevista riqualificazione, anche in questo caso vi sono diverse possibilità, quali l’utilizzo dei fondi europei, gli investimenti privati, il mutuo bancario, l’assicurazione dei mezzi dal Bilancio cittadino”.
A introdurre il pannello di discussione, a mo’ di rispolverata storica sul contesto e le modalità in cui il complesso Metropolis è nato, come pure sul suo immenso valore, sono state le esperte Nana Palinić (“Panoramica storica dei magazzini portuali fiumani”) e Daina Glavočić (“La rivitalizzazione degli spazi portuali nel mondo”), le quali hanno illustrato rispettivamente il significato del complesso ai suoi “tempi d’oro” e la riuscita riqualificazione di stabili simili negli spazi portuali mondiali. A seguire, Marija Premužić Ančić dell’ASK Atelier ha presentato l’elaborato di tutela del complesso al quale si è fatto riferimento per la sua risistemazione e Mladen Jurčević ha proposto il progetto.

La mostra
A collaudio del pannello di discussione un’interessantissima mostra contenente i migliori lavori elaborati architettonici studenteschi relativi al tema “Metropolis”, come pure una dettagliata mappa sullo sviluppo storico dell’area portuale di Fiume. Le soluzioni raccolte includono svariate tesi di laurea, disegni effettuati presso laboratori architettonici e progetti realizzati all’interno dei programmi delle Facoltà di Architettura delle Università di Zagabria, Lubiana, Belgrado e Zurigo. Nelle visioni dei giovani, il complesso Metropolis è magicamente divenuto una nuova area residenziale, una fattoria urbana, parte del campus portuale, villaggio verticale piuttosto che un deposito museale e chi più ne ha più ne metta. Trasformazioni audaci, a volte strane e impensabili, ma fresche e libere, improntate al futuro e al mondo che lo aspetta, alleggerite dai pesi delle politiche, delle storie, del disinteresse passato.

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