«La scienza e i media», guida online per comunicare meglio

Presentato il manuale di Vedrana Simičević, che ha l’obiettivo di migliorare il contatto tra gli studiosi e i giornalisti

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«La scienza e i media», guida online per comunicare meglio
Gordan Jelenić, Snježana Prijić Samaržija, Rajka Jurdana Šepić e Vedrana Simičević. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La comunicazione scientifica implica una serie di attività grazie alle quali le idee, le nozioni e le ricerche scientifiche vengono trasmesse al pubblico, il quale non necessariamente ne possiede una conoscenza preliminare, in modo comprensibile e accettabile. Gli obiettivi principali della stessa sono la popolarizzazione della scienza, l’educazione delle persone e l’indirizzamento delle decisioni e delle leggi che modellano la società. In tale contesto, il contatto tra gli scienziati e i giornalisti è un aspetto particolarmente complesso ed è importante sia quanto più funzionale e qualitativo. Affinché ciò avvenga è necessario implementarlo di continuo. A spiegare come farlo è stata la giornalista scientifica Vedrana Simičević nella pratica guida online “La scienza e i media”, sottotitolata “Suggerimenti per le apparizioni dei ricercatori nei media e per la divulgazione dei contenuti specialistici al vasto pubblico”, pubblicata dall’Università di Fiume e presentata nello spazio dell’Aquario del Campus universitario di Tersatto. Ad affiancarla sono state la rettrice dell’Ateneo quarnerino, Snježana Prijić Samaržija, in qualità di editore, la preside della Facoltà di Fisica, Rajka Jurdana Šepić, nel ruolo di recensora e il prorettore per la Scienza e l’Arte, Gordan Jelenić, quale coordinatore del manualetto.

Facilitare il passaggio delle informazioni
“La guida è molto importante per l’Università di Fiume. La motivazione per realizzarla è stato uno scambio di idee, iniziato tempi addietro tra Vedrana e me, sul modo migliore di comunicare i risultati scientifici al pubblico attraverso i media. Nel corso dello stesso ci siamo spesso chieste quali siano le ragioni e i momenti in cui si avvertono dei deficit tra la comunità scientifica e il suddetto mondo. Abbiamo capito che, da un lato, vi è il problema dei ricercatori non esperti nel presentare in modo semplice le loro sofisticatissime ricerche, sempre intimoriti di perdere la componente scientifica, di non comunicare troppo banalmente. Dall’altra parte ci sono i media e il pubblico, capaci di interiorizzare le suddette informazioni fino a un certo punto e, se le stesse sono troppo settoriali, il messaggio non arriva loro. In tale contesto abbiamo organizzato anche una serie di laboratori e, il risultato di tutto ciò, è questo manualetto, che è a disposizione di tutti”, ha spiegato la rettrice. Sulla scia delle sue parole Jelenić ha rilevato che “Il progetto cerca di rispondere all’esigenza che i risultati dei processi di pensiero complessi inerenti alle attività scientifiche vengano effettivamente trasferiti nella vita di tutti i giorni. Trattasi di una grande sfida, in quanto le persone non coinvolte nelle dimensioni della scienza raramente possono riconoscere l’attrattiva dei contenuti dal gergo scientifico, molto difficile da capire. È come parlare lingue diverse. La collega Vedrana ci ha aiutato con le linee guida, in modo da disporre di un manuale che ci permetta di parlare in una lingua adatta a trasmettere informazioni importanti”.

L’importanza di un linguaggio comune
A seguire Jurdana Šepić si è soffermata sull’importanza di approfondire le nostre deboli conoscenze relative alla scienza e alla tecnologia in un’epoca dominata dalle stesse, dichiarando che “Tutti dovremmo mirare a ridurre gli ostacoli nel triangolo della comunicazione “scienza – media – pubblico”. I media spesso chiedono informazioni istantanee o risposte concernenti un sì o un no e i ricercatori devono fare attenzione a come si esprimono, di modo che le loro parole non vengano fraintese. In definitiva, il pubblico – i contribuenti – ha il diritto di sapere cosa stanno facendo gli esperti, i quali vengono pagati con il denaro pubblico. Qui è importante il ruolo dei giornalisti in qualità di mediatori”. Infine, Vedrana Simičević, dopo aver ringraziato l’Ateneo e tutti coloro che hanno partecipato alla pubblicazione del manualetto, ha aggiunto che “Ritengo che l’Università di Fiume stia andando nella direzione giusta e che sia la più aperta alla comunicazione scientifica tra tutti gli atenei croati. È estremamente importante migliorare i contatti tra i media e i ricercatori, specialmente in tempi di crisi sociali come quelli di pandemie o di cambiamenti climatici. Spero che la guida, scaricabile dalla pagina dell’Università, aiuti quest’ ultimi a comparire più spesso nei media”.

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