La Natale De Grazia suscita ammirazione

La motovedetta della Guardia costiera italiana è ormeggiata a Fiume dove è stata visitata dalle autorità e da un gruppo di connazionali accolti dal comandante Massimiliano Quinto

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La Natale De Grazia suscita ammirazione

La motovedetta Natale De Grazia (CP 420), orgoglio della cantieristica navale italiana e una delle unità più moderne in dotazione alla Guardia costiera italiana, ha suscitato ammirazione nelle file delle autorità civili e degli addetti croati al settore della ricerca e soccorso (SAR) in mare. L’unità è giunta nel porto di Fiume nell’ambito dell’iniziativa “Naval Diplomacy” e in concomitanza con l’assunzione della presidenza dell’ECGFF (European Coast Guard Functions Forum) da parte delle autorità croate a partire dal 1° luglio 2021 (avvicendando quella italiana tenuta congiuntamente dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza, nominata co-presidente del Forum in virtù delle funzioni di Guardia costiera da essa esercitate).

 

La Natale De Grazia (così chiamata in omaggio al comandante – morto nel 1995 mentre indagava per conto della Procura di Reggio Calabria su un traffico di rifiuti radioattivi a bordo di navi mercantili nel Mediterraneo –, medaglia d’oro al merito di Marina e vittima del dovere) è stata visitata nella mattinata di ieri ieri dai comandanti di due unità della Guardia costiera croata, Hrvoje Šestan e Davor Javorčić. Nel proseguo della giornata a bordo della CP 420, nell’ambito di una visita organizzata dal Consolato generale d’Italia a Fiume, sono saliti il vicesindaco del capoluogo quarnerino, Goran Palčevski, Nada Milošević, capodipartimento della Regione litoraneo-montana per il demanio marittimo, i trasporti e le comunicazioni, nonché il preside della Facoltà di Marineria, Alen Jugović. Ad accoglierli, oltre al Console generale Davide Bradanini e alla sua assistente, Ileana Jančić, anche il comandante della CP 420, il tenente di vascello Massimiliano Quinto.

Il comandante Massimiliano Quinto precede il console Dravide Bradanini

“Per noi è un onore essere tornati a Fiume dopo tanti anni che la collaborazione tra la Guardia costiera italiana e le Autorità locali è in atto e continua anno per anno. È un passo importante, che sottolinea un legame profondo tra la Guardia costiera italiana e la Croazia. È simbolico anche il fatto che si tratta della nostra prima missione all’estero. L’imbarcazione è stata comprata con un cofinanziamento europeo per controllare e pattugliare i confini, nonché per agire nelle operazioni di salvataggio correlate al nostro pattugliamento”, ha dichiarato Massimiliano Quinto, sottolineando, inoltre, che l’unità è stata costruita l’anno scorso da un cantiere navale di Messina. La N. De Grazia è lunga 34 metri e risulta essere la più grande mai costruita per il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera con caratteristiche di autoraddrizzamento e inaffondabilità, un prototipo unico al mondo che permette all’equipaggio di operare con condizioni di mare anche proibitive. Ha una velocità massima di 30 nodi e un’autonimia di 1.000 miglia nautiche. Dispone di una logistica per ospitare 50 persone all’interno e 150 all’esterno. “Tre settimane fa, nel Mar Ionio, abbiamo effettuato un’operazione di salvataggio al largo delle coste italiane e abbiamo soccorso 127 persone”, ha concluso il comandante.

Il ponte di comando della CP 420

Il vicesindaco di Fiume, Goran Palčevski, ha espresso soddisfazione per la bella collaborazione tra le Capitanerie dei due Paesi, che garantisce ai naviganti la massima sicurezza. Nada Milošević ha rilevato l’importanza di unità come la CP 420, osservando che “l’Adriatico accomuna l’Italia e la Croazia, ed è il teatro nel quale si svolgono molte attività, le quali talvolta nascondono anche dei rischi. Per tale ragione esistono imbarcazioni e persone come queste e la collaborazione diventa essenziale”. Ciò su cui invece il professor Jugović ha posto maggiormente l’accento è l’importanza del fatto che gli studenti della Facoltà di Marineria abbiano la possibilità di conoscere le attività svolte da questo tipo di navi e possano dare una mano all’equipaggio nel momento del bisogno, sfruttando le competenze acquisite durante gli studi. “Ritengo che il futuro di tutto l’Adriatico sia nella collaborazione e non nella ricerca di soluzioni isolate”, ha rimarcato Jugović.

Le autorità croate s’imbarcano a bordo della motovedetta italiana

In conclusione il console Bradanini, a nome dell’Italia, ha ringraziato le autorità croate per l’accoglienza data alla nave, annunciando gli incontri inseriti nel programma nei due giorni di tappa fiumana della stessa. “Nel pomeriggio – ha detto – ci saranno altri incontri con la Polizia marittima e con i vertici delle Comunità degli Italiani del Quarnero (Fiume, Abbazia, Laurana, Draga di Moschiena). In seguito il Comandante e il suo Vice visiteranno i centri MRCC (Centro di coordinamento del soccorso marittimo) e VTS (Vessel Traffic System). Domani, invece, a bordo della nave saliranno l’Ambasciatore d’Italia in Croazia, Pierfrancesco Sacco, il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin, nonché i rappresentanti della Capitaneria di Porto e delle Autorità portuali di Fiume”.

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