«La lotta alla corruzione parte da noi stessi»

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«La lotta alla corruzione parte da noi stessi»

In un momento storico come questo, nel quale siamo continuamente esposti a notizie sulla scoperta di nuovi casi di corruzione, che riguardano tanto gli enti pubblici quanto quelli privati, è fondamentale prendere coscienza del fenomeno, affrontarlo e fare conoscere le normative che possono aiutare a contrastarlo. Nell’ambito del suo tour per il Paese sul tema della prevenzione dei fenomeni corruttivi e di promozione della cultura della legalità e della trasparenza amministrativa, ieri il noto giudice zagabrese Mislav Kolakušić ha fatto tappa a Fiume. L’incontro con i cittadini è stato un’occasione sia per promuovere la loro partecipazione alla lotta, ma anche un momento di formazione civile volto a creare consapevolezza affinché si possano riconoscere le prime avvisaglie del fenomeno e mettere quindi in campo azioni di contrasto e prevenzione.

Trasparenza

“Non bisogna etichettare la corruzione esclusivamente come un atto riprovevole, ma è necessario anche comprendere quali sono i reali danni che questo reato causa – ha spiegato Kolakušić, peraltro presidente dell’Associazione Anticorruzione, che in tre settimane di tour ha superato quota 5mila iscritti –. L’obiettivo dell’Associazione è quello di far aprire gli occhi ai cittadini, di coinvolgerli nel contrasto della corruzione e offrire sostegno legale a chi denuncia azioni corruttive. La lotta deve però partire da ognuno di noi dal momento che la corruzione è un reato difficile da rilevare dall’esterno perché le forze dell’ordine non possono sapere ciò che avviene tra due persone o verificare ogni singolo concorso pubblico”.
La corruzione non è soltanto un reato contro le istituzioni, ma anche contro la collettività in quanto produce effetti negativi nella vita delle singole persone poiché un Paese corrotto non può garantire servizi efficienti, economici e accessibili a tutti.
“La parola chiave è trasparenza – aggiunge il magistrato –. Per combattere questa piaga sociale dobbiamo partire da due concetti: la prevenzione e la diffusione della cultura della legalità. Si tratta di un cambiamento culturale già in atto e del quale stiamo lentamente prendendo collettivamente coscienza, anche se la strada è ancora lunga”.

Modello rumeno

Nell’ultimo rapporto di Transparency International, l’organizzazione che analizza e misura la corruzione nel settore pubblico di 180 Paesi nel mondo, oltre a redigere l’Indice di percezione della corruzione (CPI), la Croazia occupa la 57.esima posizione, in coabitazione con l’Arabia Saudita. Il quadro evidenzia inoltre come in Croazia i settori nei quali si concentrano di più i fenomeni corruttivi sono la magistratura, la sanità e le opere pubbliche.
“Nel frattempo siamo stati anche superati dalla Romania, non certo un Paese conosciuto per la sua incorruttibilità. Di recente hanno però istituito l’Agenzia nazionale anticorruzione e in pochi mesi oltre 3mila tra politici, giudici, medici e docenti universitari sono stati arrestati per corruzione. Forse sarebbe il caso di prendere esempio…”, ha concluso Kolakušić, il quale assieme al suo staff sarà presente anche oggi in Corso per un ulteriore confronto con i cittadini, ma anche, per chi lo volesse, di adesione all’associazione Anticorruzione.

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