Italiano lingua comune del Nord Adriantico

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Italiano lingua comune del Nord Adriantico

L’edizione 2023 della Giornata di studio del Nord Adriatico – temi giuridici di attualità è un altro tassello che conferma il sempre più forte legame tra Italia e Croazia. L’ambasciatore italiano a Zagabria, Pierfrancesco Sacco, ha ricordato come l’Italia nel 2022 sia stata il primo partner commerciale per la Croazia, nonché il terzo Paese ad aver investito di più, a dimostrazione di una strategia chiara e precisa.

La Giornata di studio si è svolta ieri a Fiume, alla Facoltà di Giurisprudenza con la partecipazione di professori provenienti da Italia, Croazia e Slovenia. Sandra Winkler, professoressa straordinaria dell’Università di Fiume, ha ricordato come si tratti della quinta volta nella quale a Fiume viene organizzato un convegno sui temi giuridici comuni al Nord Adriatico e come in questi incontri si parli sempre interamente in italiano. La preside della Facoltà di Giurisprudenza, Vesna Crnić-Grotić ha ribadito questo concetto ampliandolo ulteriormente. “L’uso dell’italiano nel colloquio riflette il fatto che questa lingua può essere vista come un denominatore comune di questa parte d’Europa, storicamente e culturalmente collegata alla lingua italiana. In questo senso l’italiano fa parte del patrimonio culturale dei tre Paesi qui rappresentati, ma anche parte del patrimonio culturale dell’Europa”, ha affermato la professoressa, ricordando poi come soltanto dieci giorni fa la Facoltà abbia avuto modo di ospitare un altro evento simile a questo, dove si è parlato in croato e in ungherese.

“Io ho avuto una punta di emozione quando ho sentito definire la lingua italiana come denominatore comune dell’Alto Adriatico, questo per un ambasciatore è veramente motivo di grande soddisfazione, perché significa guardare avanti alle grandi opportunità che noi abbiamo davanti e che sono ancora tutte da sfruttare fra Italia, Croazia e Slovenia”, ha detto l’ambasciatore durante il suo discorso da remoto. Pierfrancesco Sacco ha parlato abbondantemente di queste opportunità e del tessuto di relazioni che derivano da incontri come questo, ponendo la crescente dimensione alto adriatica in una proiezione est europea e balcanica, dove le politiche estere italiana, croata e slovena si incontrano in interessi comuni, la cui volontà può essere riassunta da un avvicinamento all’Unione europea degli Stati dei Balcani occidentali, che sia veloce, ma allo stesso tempo rispettosa delle tempistiche e delle dinamiche di adesione.

Il console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, ha descritto invece il programma del convegno e i suoi temi come una serie di suggestioni per i sempre più intensi rapporti del panorama giuridico del Nord Adriatico. “Ringrazio gli organizzatori per aver deciso di includere anche quest’anno un’interessante riflessione con un taglio giuridico sui temi storici, che qui a Fiume nel Nord Adriatico non possono mai mancare, perché la storia non è stata parca di eventi e di convulsioni”, ha affermato il console generale.

L’articolo completo sulla Voce in edicola domani, martedì 26 settembre, o in formato digitale. Clicca qui e abbonati.

 

 

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