INTERVISTA Riccardo Staraj. «Ogni occasione è buona per diffondere la cultura italiana»

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INTERVISTA Riccardo Staraj. «Ogni occasione è buona per diffondere la cultura italiana»
Casa Betty, sede della Comunità degli Italiani di Draga di Moschiena. Foto: RONI BRMALJ

Creativa e originale come il suo presidente la Comunità degli Italiani di Draga di Moschiena spruzza musica, arte e cultura da tutte le parti, ad iniziare dalla sede, ospitata in una suggestiva palazzina arroccata sopra la spiaggia e il molo. Il 2022, ci ha raccontato Riccardo Staraj, il quale ricopre altresì l’incarico di sindaco di Draga di Moschiena, è stato molto prolifico in quanto a iniziative e, a quanto pare, nemmeno questo sarà da meno. “Alcune attività, come da tradizione, le abbiamo fatte nel periodo invernale quali, ad esempio, il Concerto di Natale, i corsi di lingua italiana, svariate tavole rotonde, conferenze, il Carnevale, come pure le partecipazioni a eventi con il nostro coro Maretta che, spesso, invita anche degli ospiti. In effetti, però, quelle vere e proprie le abbiamo avviate in quello della Pasqua quando, come di consueto, abbiamo aperto il bar della CI, che è diventato un importante luogo d’incontro per i nostri attivisti e per i turisti”, ha esordito.

Riccardo Staraj.
Foto: RONI BRMALJ

Il bar sociale della Ci, quindi, come luogo di aggregazione?
”Si. Insieme al suo gestore, Aleks Kožul Babačić, che ne ha assunto la coordinazione tre anni fa, lo abbiamo fatto diventare una galleria-wine bar dove, a partire dalle 11 del mattino, è percepibile un forte fil rouge tra musica, arte e incontri. Così, quando qualcuno viene a comprarsi una bottiglia di vino o un souvenir, può anche dare un’occhiata alla mostra allestita (al momento vi è quella dell’artista Nenad Nalis, visitabile su appuntamento) e, perché no, acquistare un quadro. È un modo per far frequentare alle persone la galleria. Il gestore è una persona giovane, molto attiva, capace e di grandissimo aiuto alla CI, proprietario, tra l’altro, di un altro beach bar. Dato che la struttura si avvale anche di una terrazza, tutte le inaugurazioni delle varie esposizioni che allestiamo le facciamo lì, sempre con accompagnamento musicale. La cultura, quindi, scorre e succede dappertutto, tantoché io la chiamo la Casa di arte e cultura “Betty”.”

Lo scorso anno, in effetti, la CI di Draga di Moschiena si è data molto da fare, ha organizzato svariate mostre e molti altri eventi…
”Ne abbiamo allestite 7, due di artisti italiani e le altre 5 di pittori croati, tra cui alcuni connazionali, alcuni no. Generalmente le organizziamo da maggio a settembre, dopodiché chiudiamo la galleria. Oltre alle stesse, nel 2022 abbiamo realizzato una decina di concerti, varie presentazioni di libri, la manifestazione settembrina (organizzata in collaborazione con le CI di Abbazia e Laurana), finanziata dall’Unione Italiana, – Serata di enologia, gastronomia e arte italiana – nell’ambito della quale sono stati presentati i prodotti e i piatti tipici della cucina italiana, come pure i vini italiani e croati. Ci sono stati, tra la fine di luglio e agosto, l’immancabile Blues Festival il quale, tra l’altro, ospita sempre anche complessi italiani, la kermesse “Italia in arte e cultura”, tesa a promuovere la cultura, la lingua, la musica, la gastronomia e l’arte italiane, il Torneo di bocce, organizzato in collaborazione con la CI di Laurana, la partecipazione dei nostri soci al Torneo dell’amicizia di briscola e tressette avente luogo ad Abbazia. Devo dire che, nonostante la nostra sia una Comunità piccola, siamo molto attivi. C’è sempre mancanza di mezzi per riuscire a realizzare tutto ciò che si vorrebbe, come un po’ anche negli altri sodalizi ma, presentando sempre dei progetti, riusciamo a fare molto”.

Spesso e volentieri estendete le vostre attività anche ad altre parti della località, giusto?
”Oltre alla galleria-wine bar e alla terrazza della CI organizziamo molte iniziative anche sul molo di Draga di Moschiena, oppure nella Piazza. Siamo molto specifici perché, avendo ottimi rapporti con la Cattedra del Sabor ciacavo del Comune e con l’Ente turistico locale, spesso facciamo tante cose insieme. Per ciò che mi riguarda ogni occasione è buona per diffondere la lingua e la cultura italiana”.

Che programmi/progetti avete per il 2023?
”A parte tutte le attività relative alla prima parte dell’anno, consistenti, come già detto, nei corsi di lingua italiana e qualche tavola rotonda, riprenderemo altresì il sunnominato evento gastronomico, allestiremo 6 mostre, a fine agosto ospiteremo la colonia artistica internazionale “Il pennello di Moschiena” (Mošćenički pinel), che si articolerà in sette giornate, giunta quest’anno alla sua 14° edizione, la quale verrà realizzata dal Gruppo di lavoro per il turismo culturale della Cattedra del Sabor ciacavo di Draga di Moschiena, dall’Ente turistico, dal Comune e dalla Comunità degli Italiani locali e che vedrà la partecipazione di artisti provenienti da tutta Europa. Altri appuntamenti che ripeteremo saranno sicuramente il Blues Festival, l’evento di promozone della cultura italiana, ovvero tutte quelle manifestazioni che hanno avuto buoni riscontri da parte del pubblico. Mi sembra giusto avvalerci delle formule già assodate. Tra le nuovissime iniziative ci sarà la pubblicazione, supportata dall’UI, della traduzione in lingua italiana del libro inerente al pittore accademico Valentin Lucas (1840 – 1915), originario della cittadina di Kraj, scritta da Robert Doričić”.

La Comunità degli Italiani di Draga di Moschiena risente la mancanza dei giovani come, purtroppo, avviene negli altri sodalizi?
”Decisamente si. Dei 90 soci della CI 25 sono giovani, dei quali dieci sono molto attivi. Uno di loro è proprio Aleks, il gestore del bar sociale”.

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