Incontro con Fiume. È amore a prima vista

I protagonisti, sceneggiatori e ideatori della fiction «Sport crime», Luca Tramontin e Daniela Scalia, a colloquio con i connazionali dopo la proiezione dell’episodio realizzato nel capoluogo quarnerino

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Incontro con Fiume. È amore a prima vista
Ivo Vidotto, Luca Tramotin, Daniela Scalia, Lucio Vidotto e Ornella Sciucca. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

L’ultimo appuntamento della ricca stagione di attività della Comunità degli italiani ha portato una vera e propria chicca, la proiezione del secondo episodio della riuscitissima fiction televisiva italo-svizzera “Sport crime”, in cui la protagonista d’eccezione è la Città di Fiume, e l’incontro diretto con i suoi sceneggiatori, produttori e interpreti, Luca Tramontin e Daniela Scalia. La prima stagione della serie – la seconda è in dirittura d’arrivo – è stata trasmessa sulla piattaforma Chili e vista in Italia e in Gran Bretagna, ma che purtroppo non è visibile in Croazia, ha suscitato un grande interesse proprio per il tema, che finora nessuna casa produttrice di fiction ha trattato. Alla proiezione e alla presentazione hanno partecipato pure i giornalisti del nostro quotidiano Lucio Vidotto e Ivo Vidotto, in veste di consulenti dell’episodio in questione e Ornella Sciucca come moderatrice.

Luca Tramontin e Daniela Scalia.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Luca e Daniela, arrivano dallo sport, dal giornalismo sportivo, opinionisti e commentatori di vari sport praticati nel passato attivamente e sono una fucina di idee tra cui questa: raccontare cosa gira intorno alle varie pratiche sportive, ma pure nel mondo della musica, dove, oltre che alla voce, la preparazione fisica è molto importante. “Lo sport è bellissimo è va difeso – dice Luca Tramontin. – Questa è stata l’idea principale. Il nostro format non è di stampo classico, criminalistico, ma d’indagine e presenta tutte le specificità dello sport come tale, dagli allenamenti, allo stato psicofisico del singolo o della squadra. Proprio per questo motivo è nata questa serie, commentata pure dal grande attore Nino Castelnuovo, che ha detto ‘potrebbe essere brutta, ma è la prima!’. L’episodio fiumano ha quale trama gli integratori illegali e i programmi di autossessione, che possono essere molto pericolosi per gli sportivi”.
Daniela Scalia si è soffermata sul percorso di produzione. “Il format è simile alle altre serie in cui ogni puntata è una storia a sé stante. Il filo conduttore è la sede dell’agenzia di consulenza sportiva SEAMS dalle caratteristiche pareti color arancione e i vari personaggi. Qui iniziano le varie trame che portano i due sportivi, Daniela Goblin (interpretata dalla Scalia) e Luka ‘Dabs’ Kriv (Luca Tramontin), a risolvere dei casi a volte criminali. Abbiamo trattato vari campi dello sport, persino paralimpici e ci siamo pure divertiti tanto durante le riprese. Fare questo tipo di filmanti comporta una grossa mole di lavoro. Non basta prendere un cellulare, mettersi a filmare e pensare che tutto sarà risolto in modo leggero. La produzione comporta una pianificazione dettagliata e attenta nei minimi particolari come lo è stato l’episodio fiumano, in cui abbiamo consultato Lucio e Ivo su tutto quello che c’era da sapere, pure sulle vicende politiche attuali. Oltre che amici sono comparsi come interpreti, con il loro modo di fare, con la loro parlata locale. La specificità della serie sta nel voler abbattere i luoghi già visti e inserire la regionalità. Bellissima la scena finale, filmata al porticciolo di Cantrida, quando stavamo in compagnia a conversare e bere. Da specificare che il regista ha voluto filmarla senza che noi ce ne accorgessimo ed è così che è stata poi montata nell’episodio in questione”.
L’amicizia tra Luca e Lucio è di lunga data. “Ci siamo rincontrati 8-9 anni fa quando sono arrivato a Fiume per un servizio della Sportitalia sulla squadra di pallanuoto ‘Primorje’. Al Polo natatorio, Lucio ha avuto l’informazione che arrivavano dei giornalisti italiani e ha voluto incontrarci. Una parola tira l’altra abbiamo capito di conoscerci da prima, dal 1977 quando un gruppo di ragazzi ‘slavi che forse non parlano l’italiano’ – come riferito dall’allora nostro allenatore di rugby, Vito Oliver – soggiornavano nel suo albergo sul Nevegal sopra Belluno, in un programma di colonie estive, e che dovevano partecipare a un nostro allenamento. Lì capimmo che questi ragazzi eccome parlavano l’italiano, forse meglio di noi locali. Ebbene, quest’amicizia è stata sigillata a Fiume e quando abbiamo deciso che uno degli episodi della fiction lo faremo nel capoluogo quarnerino ci siamo rivolti a Lucio e a suo fratello Ivo, per farci da consulenti e conoscere tutti gli angoli segreti, la storia e le usanze della città e non solo. Li abbiamo convinti a far parte del cast nella puntata fiumana di Sport crime, interpretando…due giornalisti del quotidiano locale. Però il mio rapporto con Fiume inizia nel 1968 quando, bimbo di due anni, arrivai con mio padre. Ricordi sbiaditi nel tempo e rinnovati di anno in anno. Oggigiorno sono sempre più presente, sempre più vicino a Fiume. Daniela ed io siamo ammalati di ‘fiumanite’”.
Pure Daniela è affascinata dalla città: “Tutti sono cordiali e molto alla mano. Si respira un’aria buona. Posso dire che tutta la troupe è rimasta impressionata dalla città. Attualmente stiamo terminando le riprese della seconda stagione di Sport crime, che non avrà un nesso diretto con Fiume, ma questa sarà presente comunque. Per il futuro, ovvero la terza stagione, abbiamo già in piano un’altra puntata da realizzare nel capoluogo quarnerino e grazie ai nostri amici abbiamo visitato dei posti interessanti e affascinati che saranno uno scenario ottimale per le riprese”.

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