Inclusione sociale, un progetto di successo

Il Centro per la riabilitazione sta portando a termine un progetto finanziato dall’Unione europea

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Inclusione sociale, un progetto di successo
Un momento della presentazione del progetto. Foto: Roni Brmalj

Nella Regione litoraneo-montana sono registrate attualmente 30mila persone con difficoltà motorie o psichiche e il Centro per la riabilitazione, forte dei suoi programmi sociali e d’inclusione, da diversi anni a questa parte realizza non pochi progetti volti a innalzare lo standard della categoria. Così, in questi giorni sta per terminare il progetto biennale “Centro per la riabilitazione – per il nostro futuro”, finanziato interamente, con un importo pari a 1,5 milioni di euro, tramite il Programma operativo “Risorse umane efficaci 2014-2020”. È iniziata il 1º luglio 2021 e si concluderà il prossimo 31 dicembre.
Il progetto, seppure con tante difficoltà, è riuscito nel suo intento, ovvero quello di facilitare la socializzazione alle persone con disabilità intellettiva. Il programma è stato illustrato dalla direttrice del Centro, Iva Letina e dalla sue collaboratrici più strette, che hanno avviato e partecipato attivamente a ogni segmento del progetto.
“Nel momento in cui siamo riusciti ad attivare il programma – ha spiegato Letina – ci siamo messi all’opera, pur essendo un progetto simile già attivo, con sei unità abitative già funzionanti. Il nuovo piano prevedeva l’assunzione di persone di varie professioni, come assistenti, autisti, psicologi e altri, ma anche la ricerca degli appartamenti adatti, l’acquisto di attrezzatura informatica e di veicoli per i trasporto delle persone. Ebbene, oltre alla difficoltà legate alla ricerca di abitazioni che corrispondano a delle specifiche caratteristiche e al costo d’affitto delle stesse, siamo incappati nei pregiudizi del vicinato e a una fluttuazione del personale assunto. Siamo riusciti, però, a superare tutto. Tramite il programma abbiamo preso in affitto cinque appartamenti, li abbiamo attrezzati di tutto punto, assieme agli altri sei già funzionanti. Due di questi si trovano a Fiume, altrettanti a Mattuglie e uno a Castua. Le undici unità dislocate ospitano attualmente 45 assistiti, supportati da una squadra di 29 tutori e assistenti del Centro. Ora che il programma è terminato, il tutto continuerà con l’appoggio del Ministero competente. Stiamo già pensando a un nuovo programma d’inclusione di questo tipo, finanziato anch’esso tramite i fondi europei. Prossimamente la Città di Abbazia metterà a disposizione del progetto di deistituzionalizzazione un appartamento di sua proprietà”.

Giornate tipo
A illustrate una giornata tipo degli assistiti che vivono nelle unità abitative è stata la coordinatrice Marija Duraković. “Sono gli assistenti e gli assistenti superiori ad avere un contatto diretto con gli inquilini, mentre i rappresentanti si occupano della parte prettamente tecnica, come ad esempio il pagamento delle bollette. Compito del personale è occupare il tempo degli assistiti e insegnare loro delle semplici attività, che sono importanti per la vita in una comunità composta di quattro, cinque o, addirittura sei persone. Prepararsi al mattino la colazione, prendersi cura della casa, pulire, occuparsi dell’igiene personale, cucinare dei pasti semplici e via di seguito, sono mansioni che ciascuno di loro può imparare, naturalmente sempre con il supporto degli assistenti. Molti di loro in mattinata sono occupati con varie attività e laboratori nel centro di Brašćine dove vengono accompagnati con i veicoli acquistati. Le loro giornate sono sempre movimentate e includono passeggiate, incontri con gli amici e vari passatempi da praticare tra le mura domestiche. Poi ci sono le gite, che portano sempre una ventata di novità”.
A testimoniare del successo del programma sono state le assistenti dirette Lana Ranteš Bubaš, Slavica Vrdić e Sara Shanice Washington, le quali hanno espresso la loro soddisfazione per quest’occupazione, che non è propriamente un lavoro, bensì una missione nel supporto a persone le cui piccole vittorie quotidiane rappresentano un passo avanti nell’inclusione sociale.

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