Emil Priskić. «Il futuro dell’economia sta nell’artigianato»

A colloquio col presidente della Camera regionale di categoria per il periodo 2022-2026

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Emil Priskić. «Il futuro dell’economia sta nell’artigianato»
C’è grande carenza di personale anche nel settore della ristorazione. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

All’inizio di novembre del 2022, Emil Priskić, pluriennale imprenditore di Abbazia, ha preso in mano le redini della Camera regionale d’artigianato per il mandato 2022-2026, andando a sostituire l’ex presidente Dalibor Kratohvil, che a sua volta è diventato presidente dello stesso organismo a livello nazionale. Tanti i progetti e i programmi previsti per il succitato lasso di tempo, che contribuiranno a mettere maggiormente in evidenza il lavoro degli artigiani e che valorizzeranno il loro operato. Per comprendere meglio le problematiche attuali in relazione alla categoria e per ottenere un quadro più completo di quelle che sono le carenze con le quali il settore si sta sempre più confrontando, abbiamo interpellato appunto Emil Priskić, il quale sta guidando la Camera in un momento delicato, contrassegnato da innumerevoli cambiamenti a livello di società.

Emil Priskić.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Ultimamente ci sono state delle accuse rivolte per lo più agli artigiani relative all’aumento dei prezzi dei loro servizi con l’entrata in vigore dell’euro. Dove, in realtà, sta il problema?
“Dobbiamo considerare il fatto che negli ultimi tempi è diventato quasi impossibile tenere sotto controllo la situazione nel Paese. Il numero dei cittadini è sceso sotto i 4 milioni e le difficoltà nel campo occupazionale sono visibili più che mai. Purtroppo, anni fa il demografo Anđelko Akrap aveva fatto presente che non è possibile influire sulle tendenze in questo settore. Ci saranno sempre meno giovani e più anziani, motivo per cui lo Stato deve investire su coloro che sono capaci di lavorare, perché soltanto così potremo raggiungere un’economia stabile. Seppure in quel momento queste sembravano previsioni molto pessimistiche, col tempo sono diventate realtà. Oggi dobbiamo trovarci pronti a investire nella tecnologia moderna per potere pareggiare con la concorrenza, perché in caso contrario gli imprenditori continueranno ad applicare prezzi al di sopra della media. Attualmente risulta meno costoso e più facile importare che esportare, perché spesso i nostri prodotti non sono confrontabili con quelli esteri. Questo deve cambiare. Spero vivamente che con l’euro e l’ingresso nello Spazio Schengen, verranno aperti più mercati e otterremo una visione più chiara su ciò che viene richiesto fuori dai confini nazionali. Dobbiamo offrire prodotti meno costosi. Con la moneta unica i prezzi dovranno, col passare del tempo, venir parificati col resto dell’Ue, se vogliamo sopravvivere”.

Al giorno d’oggi è difficile trovare la necessaria manodopera quando si parla di determinate categorie di artigiani quali i piastrellisti, gli idraulici, gli imbianchini. D’altra parte, gli artigiani sostengono che in Croazia non ci sia lavoro e preferiscono andare a lavorare all’estero. In base alla regola della domanda e dell’offerta, vista la carenza, potrebbero guadagnare benissimo anche in casa, dato che siamo pronti a pagarli bene per interventi o lavori. Come mai questa discrepanza?
“Sono dell’avviso che anche in questo segmento le cose cambieranno e succederà nel momento in cui gli artigiani che sono andati all’estero capiranno che a casa loro si può guadagnare bene o forse anche meglio che oltre confine. Le paghe dovranno venir equiparate con quelle estere per attirare e far tornare a casa la nostra manodopera. Non tutti sono degli artigiani, ma potranno lavorare per uno di essi che, di conseguenza, dovrà far salire il prezzo del proprio servizio. È un circolo vizioso, che però prima o poi dovrà fermarsi a favore di tutti. Ripeto, con l’entrata dell’euro l’economia dovrebbe almeno in parte ristabilirsi. Finora abbiamo avuto due chance per farlo: la prima è stata con l’indipendenza della Croazia, la seconda con l’entrata nell’Ue. Non abbiamo saputo sfruttarle. Ora abbiamo una terza opportunità e spero sia quella giusta”.

Quali sono i settori con più carenza per quanto riguarda l’artigianato e perché è difficile trovare dei dipendenti, visto che all’Ufficio di collocamento ci sono persone con questi titoli che sono in cerca di un’occupazione?
“La nostra è una Regione che si basa sull’industria dell’ospitalità, di conseguenza la forza lavoro manca più di tutto in questo settore ed è la più visibile. In particolar modo nel settore della ristorazione. Inoltre, questo è un settore che risente più degli altri quando insorgono dei problemi. Non c’è, però, settore che non registri carenze in questo periodo e questo è un motivo per cui dobbiamo fare il possibile affinché rientrino in Patria coloro i quali sono andati a lavorare all’estero, senza dovere ricorrere ai nostri pensionati, facendoli lavorare part-time soltanto per il fatto che non c’è sufficiente forza lavoro. È assurdo. Sono problemi ai quali si doveva pensare 10 anni fa evitando i disagi con cui ci confrontiamo oggi. Spesso veniamo presi di mira come persone che pensano soltanto al guadagno, ma nessuno si rende conto che ogni artigiano risponde personalmente del proprio eventuale fallimento. Dobbiamo tener di conto il fatto che se tutti i prezzi sono saliti, anche l’artigiano si vede costretto ad aumentarli perché pure lui ha delle bollette da pagare, che dal canto loro sono salite sensibilmente”.

Quanti sono gli artigiani iscritti alla Camera a livello regionale?
“In Croazia sono 102mila, mentre in Regione, a fine anno, ce n’erano 9.880. Quasi un decimo del totale, con circa 400milioni di euro di entrate all’anno. Per questo motivo, uno dei nostri obiettivi sarà potenziare la collaborazione con le unità locali autogestite e con la Regione litoraneo-montana. La Camera d’artigianato regionale offre, inoltre, il massimo supporto a tutti gli artigiani, esistenti o futuri, in quanto in un posto solo possono ottenere tutte le informazioni necessarie sulle attualità nel campo del lavoro, la possibilità di ottenere degli sconti grazie al progetto ‘Approvvigionamento comune’, marketing, consulenze legali gratuite, possibilità di presentazione durante le fiere all’estero e in Croazia e tant’altro. Organizziamo dei seminari anche per quanto riguarda la parte amministrativa e contabile. Inoltre, stiamo lavorando sull’istruzione e sugli esami d’idoneità professionale per ottenere le licenze volte ad aprire ditte in proprio. La Camera d’artigianato è un sistema molto complesso, che però esiste da 170 anni e che tende a modernizzarsi e a stare al passo con i tempi. A breve avremo un nuovo sito web sul quale tutti gli artigiani potranno pubblicare i loro bandi di concorso per quanto concerne i posti di lavoro, in modo da potersi ritrovare tutti in un unico posto dando così modo agli interessati di trovarli con più facilità. Dobbiamo rafforzare la fiducia nel sistema, far capire che senza gli artigiani la vita di ogni giorno diventerebbe impensabile. Inoltre, faremo di tutto affinché i nostri artigiani possano ottenere più facilmente benefici o sconti per l’acquisto di materiale da lavoro, magari anche con una serie di app”.

La Camera continua ad avere delle collaborazioni con le scuole per quanto riguarda le iscrizioni nelle medie superiori?
“Noi abbiamo sempre contatti con le ottave classi per le quali viene organizzato anche un incontro nell’Art cinema, dove vengono presentati tutti i mestieri. Anni fa si è notato che dopo incontri del genere, alcuni indirizzi, che prima non avevano alcun alunno, hanno registrato il boom di iscrizioni. È successo perché i ragazzi prima non conoscevano le possibilità che vengono offerte grazie a questi mestieri. Sarebbe, però, il caso di instaurare delle collaborazioni concrete con le varie aziende, in modo tale che ad esempio un falegname possa subito offrire delle borse di studio ai ragazzi, i quali a loro volta potranno un giorno lavorare da lui ottenendo un impiego assicurato. Sarebbe l’ideale, con tanto di un bello stipendio. Grazie alle piattaforme digitali, i giovani di oggi sono molto più aperti e informati di quanto non lo eravamo noi alla loro età. Dobbiamo capire che l’artigianato è il nostro futuro e che occupandosene si può guadagnare più che bene”, conclude Priskić.

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