«Fiume capitale degli intrighi culturali»

Un anno di polemiche riassunto da due membri del Consiglio cittadino

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«Fiume capitale degli intrighi culturali»
Maša Magzan e Iva Rinčić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“Da Capitale europea della Cultura Fiume è diventata capitale degli intrighi culturali”, è la constatazione con cui ieri Iva Rinčić si è rivolta ai giornalisti, affiancata da Maša Magzan. Entrambe erano state elette nel Consiglio cittadino nella Lista civica di Davor Štimac, dal quale si sono dissociate, operando oggi autonomamente.
I temi affrontati sono gli stessi già proposti nel corso del question time dell’ultima sessione del Consiglio cittadino e in quelle precedenti. Ecco una sintesi dell’intervento di Iva Rinčić: “La cultura è diventata ormai una preda della politica. Mi riferirei a quanto avvenuto in un anno. Uno degli esempi è quello del modo in cui si è agito al Teatro ‘Ivan de Zajc’, in riferimento al suo sovrintendente Marin Blažević. Il Consiglio cittadino aveva votato per la sua destituzione dopo che il Consiglio teatrale si era espresso nello stesso modo. Nina Obuljen Koržinek, ministro dell’HDZ, in maniera spudorata ha deciso di negare il suo consenso alla destituzione, dopo di che il nostro sindaco Marko Filipović, invece di sostenere ciò che ha votato l’organo rappresentativo, ha accolto, direi trionfalmente, la decisione del ministro della Cultura e dei Media. Dopo questo ‘caso’, eccone un altro, quello della nomina del direttore del Museo civico. È iniziato con la nomina del Consiglio direttivo da parte del fondatore, cioè del sindaco. Il risultato è che oggi il Museo civico non ha un direttore. Quindi, era stata bocciata la proposta della candidata Sabina Žigo, seguita dal facente funzioni Dario Kulišić, psicologo di Dubrovnik, proposto dal Consiglio direttivo, respinto dal Consiglio cittadino, ma accettato un mese più tardi alla guida della Casa dell’infanzia Tić. In quel caso non era necessario il consenso del Consiglio cittadino. Quindi, il ministro ha nominato il facente funzioni Vinko Ivić. Un mese fa, infine, i membri del Consiglio direttivo si sono astenuti, senza proporre alcun candidato dei tre che si erano presentati al bando”.
L’ultimo dei “casi”, in ordine cronologico, riguarda l’assegnazione dei locali commerciali in Corso, lì dove molti anni fa c’era l’emporio “Na-ma” e in tempi più recenti i negozi “Karolina” e, infine, “H&M”. Lo spazio commerciale, di proprietà della Città, dal Dipartimento che si occupa del patrimonio cittadino è stato affidato a quello per la cultura, istruzione, sport e giovani. In questo modo sarebbe stato aggirato il percorso abituale che prevede un bando di concorso e un’asta pubblica. “Lì c’è oggi una mostra, con tanto di biglietto d’ingresso e, in sostanza, la stessa qualità del progetto artistico proposto è discutibile”, ha concluso Maša Magzan che, tra l’altro, è presidente della commissione cultura in seno al Consiglio cittadino. Il tema è ormai “trito e ritrito”, ma terrà occupata la politica locale in autunno quando altri progetti artistici, o presunti tali, aspireranno agli stessi locali, a titolo gratuito.

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