Crisi della salute mentale: l’influsso della tecnologia

Troppe ore davanti agli schermi di smartphone, tablet e computer. Campagna educativa per bambini e genitori

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Crisi della salute mentale: l’influsso della tecnologia
Mirela Peić, Davorka Guštin, Darko Roviš, Ana Udovičić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Parliamo di salute mentale dei bambini e degli adolescenti. Ci sono dati che non possono lasciarci indifferenti. L’Istituto regionale di salute pubblica e l’Ente Asili di Fiume, stanno attuando dei programmi per prevenire disturbi psichici dall’infanzia in poi. Già prima di cominciare a frequentare l’asilo, i bambini sono già abituati a trascorrere fino a due ore davanti a uno schermo. È “merito” di noi genitori che per tenerceli buoni, già nel passeggino, concediamo loro i nostri smartphone e tablet. In età prescolare le ore davanti a uno schermo salgono a 3-4 ore, mentre già nelle prime classi elementari si va da 4 a 6 ore. Successivamente, la situazione diventa incontrollabile. Le conseguenze possono essere devastanti.

Ieri sono stati presentati due progetti. “La crisi della salute mentale nell’infanzia e adolescenza 2030.?” è il titolo della conferenza in programma all’hotel “Royal” di Abbazia la prossima settimana, con la partecipazione di esperti croati e quella di relatori che arriveranno dalla Slovenia e dalla Serbia. Il secondo, “Na valovima” (Sulle onde) andrà ad interessare 15 sezioni negli asili fiumani, 300 bambini e rispettivi genitori, coinvolgendo 17 educatrici.
Darko Roviš dell’Istituto regionale di salute pubblica, responsabile del Dipartimento per la promozione e la tutela della salute mentale ha spiegato nel suo intervento introduttivo: “Anche prima del Covid gli esperti sottolineavano il fatto che il fenomeno era in crescita già da 10-15 anni. In questo periodo il numero di bambini e adolescenti con problemi di depressione e ansia è raddoppiato. Il Covid ha amplificato il problema. Oggi c’è una vera crisi della salute mentale che giustifica anche la conferenza che verrà organizzata la prossima settimana, l’8 e 9 ottobre. Questa primavera, la Commissione parlamentare per la Sanità era giunta al dato che nell’unica clinica psichiatrica in Croazia, a Zagabria, il numero di ricoveri seguiti a tentati suicidi è praticamente triplicato. Nel nostro consultorio in seno all’Istituto regionale di salute pubblica registriamo aumenti delle richieste di aiuto che vanno dal 30 al 100 per cento. C’è un’escalation che ci induce a prendere delle misure. La prossima conferenza è un passo in questa direzione. Ci saranno oltre 500 partecipanti di vari profili, coinvolti i n modo diverso nel problema. Cercheremo i rimedi a una situazione preoccupante”.
Il programma “Sulle onde” è stato illustrato da Davorka Guštin, Ana Udovičić e Mirela Pejić, rispettivamente direttrice dell’Ente Asili di Fiume, coordinatrice per le attività di sviluppo ed educatrice nell’asilo di Srdoči che ha ospitato ieri l’incontro con i media. L’intento è principalmente uno, cioè mettere i bambini, fin da piccoli, nella condizione di affrontare i problemi reali, sia l’insuccesso che il successo, quindi le relazioni umane con particolare riferimento a tutte le forme di violenza.

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