Come affrontare la fragilità sociale

Firmati i contratti di finanziamento per il 2024 nel campo dell’assistenza

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Come affrontare la fragilità sociale
L’atto della firma al Palazzo municipale. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Nel Salone del Palazzo municipale ha avuto luogo la firma dei contratti relativi al finanziamento dei programmi e dei progetti inerenti al campo dell’assistenza sanitaria e sociale nel 2024. Firmatari, la Città di Fiume e altre dodici istituzioni. Titolari degli stessi sono l’Istituto regionale di salute pubblica, il Centro clinico-ospedaliero (CCO), l’Ateneo fiumano, l’ospizio “Maria Crocifissa Cosulich”, il centro diurno di riabilitazione “Slava Raškaj”, la Casa di salute regionale, la Facoltà di Medicina, la Casa sicura di Sant’Anna, che accoglie donne e bambini vittime di violenza, istituita dalla Caritas fiumana, la Casa dell’anziano di Costabella, la casa famiglia per le persone adulte “Turnić” a Torretta, la Facoltà di scienze sanitarie e, da quest’anno, la Casa per persone con demenza.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Marko Filipović, il suo vice Goran Palčevski, la responsabile del Dipartimento amministrativo per la salute, la tutela sociale e il miglioramento della qualità di vita, Karla Mušković e i rappresentanti dei sunnominati enti firmatari.

Focus sui più deboli
A detta del primo cittadino, ormai da diversi anni la municipalità finanzia la realizzazione di progetti o programmi sanitari e sociali che superano gli standard stabiliti dalla legge, specificando che “quest’anno per gli stessi il Bilancio cittadino ha assicurato complessivamente 421.410 euro. Nell’attuarli, ci siamo focalizzati sui cittadini socialmente vulnerabili e bisognosi”. Sulla falsariga delle sue parole Palčevski ha rilevato che, nonostante molti siano nuovi, la realizzazione della maggior parte dei programmi e dei progetti è in corso da oltre vent’anni. Per quanto concerne alcuni, come ad esempio quelli relativi all’Ospizio e al trasporto dei pazienti oncologici per la terapia, la Città ha fatto da pioniera, riferendo anche che “si tratta di piani finalizzati alla promozione della salute, all’educazione sanitaria, alla prevenzione della dipendenza e di altri comportamenti a rischio, alla prevenzione e repressione delle malattie di massa non trasmissibili, alla protezione sociale e psicosociale dei cittadini, delle donne, dei bimbi, dei malati gravi e cronici, dei bambini con difficoltà nello sviluppo, delle persone con disabilità e degli anziani”.

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