Caso Sovjak. La Procura europea solleva due atti d’accusa

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Caso Sovjak. La Procura europea solleva due atti d’accusa
Foto Goran Žiković

La Procura europea (EPPO) con sede a Zagabria ha sollevato l’atto d’accusa nei confronti di due cittadini croati per corruzione e scambio di favori in relazione al progetto di bonifica della cosiddetta fossa nera di Sovjak, a Viškovo, comune a poichi chilometri a nord di Fiume.

“Si sostiene che tra dicembre 2020 e febbraio 2022 i due imputati abbiano commesso atti di corruzione e scambio di favori. Uno dei due ha utilizzato la propria influenza e le amicizie in determinate aziende e istituzioni finanziarie per assicurare all’altro indagato, fondatore e proprietario di una società commerciale, tutta l’assistenza necessaria “in termini di attività aziendali e il raggiungimento degli obiettivi” della sua azienda. In cambio, l’uomo ha accettato di pagare “una determinata somma di denaro”, ha sottolineato l’EPPO.

Sulla base delle prove raccolte, come ricompensa per quanto concordato, il proprietario dell’azienda coinvolta ha versato all’amico influente in tre occasioni un importo complessivo di almeno 130mila euro. L’EPPO ha precisato che il valore complessivo del progetto di bonifica era superiore a 44 milioni di euro, compresa l’IVA, di cui l’85 p.c. era finanziato dal Fondo di coesione dell’Unione europea. Se dovessero essere giudicati colpevoli, gli imputati rischiano fino a otto anni di carcere.

Secondo quanto pubblicato finora dai media i due imputati non risiedono nell’area di Fiume.

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