Campeggio di Preluca: storia senza (lieto) fine

L’area versa nel degrado più totale e l’ambizioso progetto della Zona turistica appare oggi soltanto un lontano miraggio

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Campeggio di Preluca: storia senza (lieto) fine

Secondo il Piano urbanistico cittadino, l’area in cui si trova il campeggio di Preluca è segnalata come zona sportivo-ricreativa e come accesso al mare per la futura Zona turistica alla quale era stato assegnato lo status di progetto statale strategico. Dopo una riunione tra i rappresentanti del Ministero del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture, attuale proprietario del campeggio, e la Città di Fiume, è stato concordato che l’area sarebbe stata ripulita in breve tempo per consentire il passaggio delle persone.

Vietato l’ingresso nel campeggio

L’ambiziosa idea della zona turistica di Preluca, inclusa nel Piano urbanistico cittadino, prevede la costruzione di un albergo con 400 posti letto, una grande sala congressi, un’arena destinata a diversi sport, ai concerti e alle fiere con 4-5.000 posti a sedere, una piscina di 25 metri e campi da tennis. L’unico sbocco sul mare di questa futura zona d’élite è rappresentato, appunto, dal campeggio. La realizzazione del progetto si presenta molto complicata perché una parte del terreno era stata acquistata all’asta dalla società Raiffeisen Consulting. Ricordiamo infatti che per anni la Città di Fiume aveva continuato a pagare un indennizzo alla Raiffeisen Consulting per accaparrarsi il terreno, il quale nel frattempo era stato però venduto a un investitore privato.

Rifiuti ammassati

Al momento però nulla si sta facendo. Rispetto all’anno scorso, quando il campeggio era stato chiuso a causa di una serie di intricate questioni burocratiche, nulla è cambiato, a parte lo stato di degrado che è diventato ancora più evidente. L’ingresso è sbarrato, ma qualcuno ha pensato bene di aprire un varco per passare e raggiungere le bellissime spiagge che circondano la zona. I bagnanti non mancano, anche se le spiagge non sono dotate di docce, non c’è acqua corrente, ma in compenso si trovano in un pezzo di paradiso immerso nel verde.
Roulotte allo sfascio
Nel campeggio ci sono ancora una decina di roulotte, tutte quasi completamente distrutte. Evidentemente i proprietari, per lo più tedeschi e austriaci, non hanno alcuna intenzione di rimuoverle. Alcune appartengono a Željko Keškić, che per una decina di anni aveva gestito il campeggio attraverso l’azienda Agens (poi Green Point con sede a Varaždin). Non è dato sapere chi si occuperà della rimozione delle roulotte e come verrà risolta la situazione, considerato che si tratta di proprietà privata. Keškić, inoltre, è in attesa di alcune sentenze legate alla sua denuncia contro lo Stato per stabilire i diritti di proprietà sul campeggio e gli investimenti fatti nella struttura nel corso degli anni. È evidente che la questione sia alquanto complessa e che passerà un bel po’ di tempo prima che venga risolta. A due passi dal futuro albergo a cinque stelle Hilton Costabella, si trova dunque una zona che versa nel degrado più totale, una vera e propria discarica a cielo aperto.

La bellissima spiaggia circondata dal verde

Il campeggio si trova invece sul demanio marittimo e la speranza è che venga ripulito e messo in funzione della cittadinanza in tempi quanto più celeri, perché anche se all’entrata, chiusa con catena e lucchetto, c’è una tabella dell’Autorità portuale che indica il divieto di usufrutto, i cittadini hanno trovato comunque il modo di entrarvi e di godere delle spiagge e del mare limpido e cristallino.

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