ANGOLI CITTADINI Ufficio forestale a Sušak, un capolavoro tutto ungherese

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ANGOLI CITTADINI Ufficio forestale a Sušak, un capolavoro tutto ungherese
Il palazzo oggi. Foto: Roni Brmalj

Il Regio Ufficio forestale ungherese operava a Otočac alla fine del XIX secolo e nel 1907 fu trasferito a Sušak. Dato che la struttura svolgeva attività di vigilanza e sorveglianza dei massicci montuosi delle Alpi Bebie, della Piccola Cappella (Mala Kapela), della Plješivica e del Gorski kotar, l’ampio campo d’azione di un’importante istituzione statale richiedeva una sistemazione in un’area rappresentativa. Per tale motivo la stessa bandì un concorso per la stesura del progetto del palazzo relativo al centro regionale di Sušak, il cui primo premio, comprensivo del diritto alla realizzazione, fu assegnato agli architetti ungheresi Lorand Kismarty-Lechner e Gaspar Fabian (1910).

Flora e fauna in stile Liberty
Trattandosi di architettura pubblica, lo spazio a disposizione degli urbanisti per l’innalzamento dell’edificio si presentava estremamente ridotto, ciononostante riuscirono a esprimersi in modo monumentale, aiutati anche dalla posizione collinare. Osservando il palazzo è facilmente intuibile la significativa influenza architettonica del nome simbolo dello stupore a Budapest, Odön (Eugen) Lechner, zio di Kismarty-Lechner, principale esponente della corrente ungherese dello stile Liberty, detta “szecesszió”, caratterizzato dall’incorporazione nei palazzi di elementi di culture orientali come la Persia e l’India, terre da cui i magiari erano allora romanticamente considerati discendere. La stessa si avverte nella disposizione delle masse, nell’aspetto dei tetti e dei timpani, come pure in una sorta di evocazione lontana e in forma ridotta della stravagante ex Cassa di Risparmio Postale (oggi sede della Banca Nazionale d’Ungheria), sita nel Distretto Belváros di Pest in Hold utca, vicino alla Szabadsag ter (Piazza della Libertà), opera dell’estroso architetto. Inoltre, si nota una notevole somiglianza nella forma e nel trattamento della facciata dell’edificio di Sušak con quella del palazzo municipale di Cluj-Napoca, nel nord-ovest della Romania, progettato da Fabian. Le strette aperture delle finestre del palazzo, collocate a gruppi di tre nella zona centrale del fronte, come pure le ali laterali, sono arricchite esclusivamente da semplici panchine, mentre la griglia nell’intercapedine è seguita verticalmente da un elementare ornamento lineare. Il balcone centrale del primo piano, a mo’ di quelli dei piani superiori dei bovindi laterali, riprendono la decorazione tipicamente Liberty delle rigonfie volute poste su robusti parapetti. Aspirazioni simili, con una dose di sfumature pseudo-nazionali, interessano pure il resto della plastica architettonica in pietra, nello specifico gli acroteri del tetto e i rilievi dei timpani. Alla base sono invece osservabili svariati rilievi di teste di gatti selvatici, del cervo di San Uberto, il protettore delle foreste, con una croce tra le corna, nonché di una civetta e uno scoiattolo collocati sugli aeratori da tetto. L’interessante carrellata iconografica della facciata prosegue all’interno dell’edificio, soprattutto lungo la stretta scalinata dove compaiono capitelli caratterizzati da una ricca ornamentazione vegetale simboleggiante foglie di quercia e ghiande accostate a teste di caprioli, lupi, mufloni, volpi e cani da caccia. Rimanendo in tema di animali, sulle pareti laterali ricompare il motivo della civetta, in chiave astratta, in cui l’accento è posto sui cerchi concentrici degli occhi. A seguire, attraverso le aperture ad arco si accede agli ampi corridoi, lungo i quali si allineano gli uffici (l’appartamento del custode si trovava al pianoterra, mentre quello del responsabile al terzo livello). Da quelli del direttore e dei suoi più stretti collaboratori si accedeva ai balconi affacciati sulla strada principale, dai quali si poteva ammirare la panoramica del rione di Sušak, di Fiume e di tutto il Quarnero. Oggi l’edificio ospita gli uffici della Camera di commercio regionale.

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