«Saving Grace», Robert Plant fa sold out

Dopo 16 anni è tornato sulla costa istriana il frontman dei mitici Led Zeppelin infiammando l’atmosfera dell’Auditorio con il suo carisma e il suo inconfondibile timbro vocale

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«Saving Grace», Robert Plant fa sold out
Il progetto “Saving Grace” supportato dal simbolo del bisonte. Foto: MARIELLA MEHLE

Non c’è da meravigliarsi se l’arrivo dell’ospite internazionale, uno tra i più grandi cantati solisti di tutti tempi, ha fatto sold out all’Auditorio di Portorose. Inserito di diritto nella Rock & Roll Hall of fame, Robert Plant è stato definito un’icona vivente dello scenario musicale mondiale, che compiuti 75 anni il 20 agosto scorso, non sembra abbia intenzione di ritirarsi dalla scena. Nel corso della sua carriera ha venduto più di 300 milioni di dischi con progetti musicali propri, a partire dal 1968 quando divenne frontman e autore del gruppo leggendario “Led Zeppelin”, iniziatore del hard rock e dove vi rimase fino allo scioglimento avvenuto nel 1980. Due anni dopo, l’instancabile artista britannico intraprese la carriera solista, riprendendo e ampliando molti dei temi costituenti la complessa alchimia musicale dei “Led Zeppelin” come il blues, il folk, la musica araba e le tematiche mitologiche celtiche. L’ecletticità nel combinare vari generi musicali, il suo timbro vocale estremo e inedito per l’epoca, le pose sfrontate che assumeva sul palco e la capacità di esprimersi in sfumature delicate o livelli di inaudita aggressività, hanno fatto del personaggio carismatico un modello per future generazioni di cantanti. Altro merito di questa figura di culto, è quello di aver introdotto delle radicali innovazioni anche nell’ambito delle tecniche di scrittura dei testi e più in generale delle tematiche trattate, accostando contenuti oscuri e mistici, fortemente contaminati da tematiche esoteriche, filosofiche e spirituali ai classici stereotipi blues incentrati su strazi amorosi, donne crudeli e alcol. Uno dei punti più alti raggiunti dal cantante sotto il profilo lirico, oltre che interpretativo, è senz’altro riscontrabile nella celeberrima ballata “Stairway to heaven”. Un’altra caratteristica peculiare di Plant, direttamente mutuata dalla classica tradizione blues, risiede nella sua spiccata attitudine all’improvvisazione del testo durante le esibizioni dal vivo, spesso inserendo intere strofe completamente inedite nelle versioni di studio. Per la sua lunga e intensa attività, nel 2008 è stato insignito dalla Regina Elisabetta II del titolo di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. È l’unico membro dei “Led Zeppelin” infatti, ad avere coltivato con continuità una propria carriera solista dopo il loro scioglimento, spinto dalla sua curiosità artistica a scoprire altri suoni, esplorando la musica psichedelica e nordafricana e avventurandosi nel mondo del country e del folk. Esperienze che lo hanno portato al progetto acustico “Saving Grace” avviato nel 2019, che lo vede affiancato dalla cantante Suzi Dian, il percussionista Oli Jefferson, Tony Kelsey al mandolino, baritono e chitarra acustica e Matt Worley al banjo, chitarra acustica e baritono e cuatro. Dopo esser già stato sulla costa istriana nel 2007, quando è stato seguito a Capodistria nella Piazza centrale del Duomo da 1.800 spettatori, ritorna in una veste rinnovata e un repertorio che copre un variopinto affresco musicale, alimentato dal paesaggio onirico del Galles, brani che racchiudono i molteplici gusti e influenze di Plant, in particolare la sua immensa passione per il folk britannico e americano, gli spiritual e il blues tradizionale. L’estivo dell’Auditorio di Portorose inondato da una marea di persone, ha accolto i musicisti con un intenso applauso. Sullo sfondo proiettato un bisonte, simbolo per eccellenza della forza soprannaturale, il quartetto ha da subito riscaldato l’atmosfera dell’anfiteatro con un variegato repertorio, regalando novanta minuti di musica suprema con interpretazioni ponderate, eleganti e coinvolgenti, un’esplorazione innovativa di brani famosi, pur mantenendo la loro vera essenza. Robert Plant, che ha dimostrato di non aver perso la qualità vocale e il carisma di un tempo, ha interloquito con il pubblico che ha risposto senza remore con battute, incitamenti, palesi apprezzamenti e ripetute standing ovation. A programma concluso, un boato di applausi, fischi e richiami non si è placato fino al rientro del gruppo sul palco, il quale ha ringraziato con un brano improvvisato a cappella “Good night” accompagnato dal battito delle mani di tutti i presenti naturalmente in piedi. Partendo da Portorose, Robert Plant apre il tour italiano di “Saving Grace” oggi a Lignano Sabbiadoro, proseguendo poi per Macerata, Taormina, Bari, Ostia, Milano e concludersi il 6 settembre a Vicenza.

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