Olio d’oliva, produzione in calo fino al 50%

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Olio d’oliva, produzione in calo fino al 50%

UMAGO – L’olivicoltura moderna, nonostante le nuove tecnologie, dipende sempre da madre natura. E così è anche quest’anno con l’oliva, frutto di stagione prodotto su vasta scala in Istria che sì, dà ottimi risultati in senso qualitativo, ma non sempre in senso quantitativo. La stagione ha praticamente deluso molti olivicoltori, certo non tutti, perché le rese sono al di sotto delle aspettative.
Colpa del clima
Parliamo di un calo della produzione di olio che va dal 20 al 50%, per due motivi: il primo è legato alla fioritura di maggio, perché qualcosa a livello meteoclimatico è andato storto, mentre il secondo è legato alla grandine che ancora una volta ha colpito a macchia di leopardo, provocando danni non indifferenti. Sebbene la raccolta delle olive sia iniziata da poco, fin da ora si può intuire come sarà la stagione. Le rese per quintale di oliva variano da 10 a 14 chilogrammi (media approsimativa). A qualcuno va meglio ad altri peggio, ma siamo comunque su rese accettabili. Se diamo uno sguardo all’area del buiese, area che comprende i comprensori di Umago, Buie, Verteneglio, Cittanova, Portole e Grisignana, allora risulta che anche in uno spazio così ristretto le differenze sono molte.
Pessima stagione
Dunque, grandine e mancata fioritura, hanno inciso in modo diverso sulla produzione e sulla resa. Per esempio, Ezio Cinic di Crassiza (Alto Buiese) ci ha detto che il calo varia dal 20 al 50% mentre Arden Sirotić segretario dell’Associazione “Maslina- Ulivo” di Umago, che ha cercato di valutare la stagione con il presidente della associazione Flavio Kmet, pensa a un calo del 30 p.c lungo la costa. Tuttavia ci sono anche altri problemi da considerare.
Come migliorare la situazione
Le Associazioni che si occupano del settore, come la “Maslina-Ulivo“ di Umago, comunque, hanno le idee piuttosto chiare sul come migliorare la situazione. Servono frantoi per la molitura più capienti, perché quelli attuali sono piccoli e non riescono ad assorbire tutta l’oliva prodotta in zona. Di conseguenza molti olivicoltori la portano per la molitura perfino a Capodistria. L’olio è eccellente, ma l’incapacità di elaborare l’oliva in giornata sta causando parecchi disagi ai produttori.
Premesso che il settore agricolo non comprende soltanto la coltivazione degli oliveti, ma anche la viticoltura e la produzione di pomodoro e tante altre colture ancora, diremo che si tratta di prodotti estremamente quotati grazie al microclima favorevole e alla tradizione secolare. Olio, vino e pomodoro sono le ciliegine sulla torta di una politica che negli ultimi 25 anni ha prodotto enormi risultati e che alla fin fine potrebbero essere ancora migliori.
Milioni di ulivi
Grazie alla formula adottata oltre una ventina di anni fa e che prevedeva l’acquisto di nuove piante d’olivo con il contributo della Regione istriana (un terzo), delle autonomie locali (un altro terzo) e degli agricoltori (l’importo residuo) è stato possibile acquistare e piantare milioni di ulivi che oggi sono in piena produzione.
L’Associazione di Umago è stata fondata 15 anni fa e conta 220 produttori con 250mila piante su mille ettari di oliveti. I risultati conseguiti sono eccezionali, perché l’olio è sempre ai vertici di tutte le graduatorie e fiere sia nazionali che mondiali. Di ottimi produttori ce ne sono molti, come ad esempio Enio Zubin, che assieme alla sua famiglia, con il suo “Oio de Buscina”, ha ottenuti riconoscimenti a livello internazionale, nella categoria monovarietale. Molti altri sono stati inseriti nella prestigiosa guida “Flos Olei”. Però si poteva fare meglio. Non nell’oliveto, ma a livello di promozione e tutela a livello statale” Infatti, c’è un DNA da difendere…che è quello della Carbonera, Carbonazza o Črnica, che ha origini molto antiche in questa zona.
Forte concorrenza
Qualche incertezza riguarda infine la nuova Cooperativa degli olivicoltori, perchè non si sa ancora bene come funzionerà nel mondo dell’extravergine dove la concorrenza straniera è forte. Attualmente l’olio viene venduto ad un prezzo che varia da 80 a 100 kune al litro, sia nel “torcio“ che dal produttore, con variazioni a livello individuale.

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