RTV Capodistria. Ai programmi italiani serve più stabilità

Il Comitato radiotelevisivo sui piani di produzione per il 2020

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RTV Capodistria. Ai programmi italiani serve più stabilità

Riunione ordinaria ieri mattina al Centro radiotelevisivo, per il Comitato dei programmi italiani prodotti a Capodistria. Sotto la guida del presidente, Alberto Scheriani, sono stati presentati i resoconti sul lavoro svolto nel primo semestre dell’anno e una bozza dei piani di produzione per il 2020. Come rilevato dai dirigenti delle emittenti capodistriane, finora nonostante tutti i problemi finanziari e di personale, le trasmissioni previste sono state tutte realizzate. Il vicedirettore generale della RTV, Antonio Rocco, ha ricordato gli interventi fatti assieme al deputato del Parlamento sloveno, Felice Žiža, al consigliere RTV, David Runco, alla CAN costiera e alle altre istituzioni della CNI, per stabilizzare la posizione dei due programmi. L’impegno profuso tende a prevenire ulteriori tagli, mantenendo le ore di programma, la struttura dei palinsesti e l’importante collaborazione internazionale. Purtroppo dal prossimo anno verrà a mancare, quasi certamente, la visibilità garantita dal satellite, per cui non si troveranno risorse sufficienti. Sono allo studio soluzioni alternative che consentano a TV e Radio Capodistria di essere seguite sia in Italia sia in Croazia.
I capiredattori responsabili nelle loro relazioni hanno avuto parole di elogio per i dipendenti, che con impegno e professionalità hanno assolto i compiti loro affidati, sopportando tutte le difficoltà dovute alle difficoltà finanziarie e alle esigue risorse umane esistenti. Il responsabile dei programmi radiofonici, Aljoša Curavič ha citato le sinergie trovate tra le redazioni per ottimizzare il lavoro e le spese. Ha posto in risalto i pregevoli risultati portati dalle nuove tecnologie e l’inserimento dei programmi in rete, sui social, facendo da traino all’ascolto tradizionale dell’emittente. Circa i contenuti trattati ha posto l’accento sull’informazione, il mondo minoritario, la cultura, ma anche sulla musica e l’intrattenimento, curati da conduttori di alto livello. Curavič ha rimarcato ancora la collaborazione con emittenti italiane, con Radio Vaticana, con Radio Pola e altri soggetti. Circa gli eventi ha ricordato i 70 anni della Radio, festeggiati in primavera.
Il suo omologo televisivo, Robert Apollonio, ha relazionato sulla realizzazione dei programmi, i cambiamenti di palinsesto dovuti anche alla nuova collocazione del secondo TG, gli sforzi per reperire nuovi giornalisti, ma anche i successi conseguiti, ad esempio con il documentario sulla “Delamaris”, presentato in anteprima a Isola, che ha suscitato enorme interesse e riscontri positivi. La TV si è allineata agli sforzi per abbattere le spese ottenendo il massimo con quelle a disposizione.
Il Comitato ha approvato i resoconti, passando poi alla pianificazione del prossimo anno. Per primo ha preso la parola il direttore generale della RTV slovena, Igor Kadunc, collegato da Lubiana in videoconferenza. Non ha nascosto che l’Ente si trova in una situazione molto delicata. Sino alla fine dell’anno mancheranno risorse per cinque milioni di euro, mentre il prossimo anno l’ammanco dovrebbe essere di altri otto milioni. Senza l’aiuto del governo, anche tramite l’aumento del canone, non sarà possibile evitare altri tagli. Sarà fatto tutto il possibile per evitarli, ma dovesse succedere saranno equamente suddivisi tra tutte le unità operative della RTV.
Pianificare il lavoro 2020 con queste premesse è pressoché impossibile, hanno rilevato i dirigenti di Radio e TV Capodistria, incontrando il sostegno del Comitato. Come detto dal presidente Scheriani il lavoro svolto è stato importante e condotto in modo adeguato, nonostante le difficoltà. Ora è giunto il momento della stabilità e delle certezze sul futuro. Il piano di produzione di Radio e TV Capodistria, viene derubricato purtroppo a un semplice elenco di desideri. Non s’intende però mettere in discussione l’ampiezza dei programmi, i contenuti che devono essere legati alla Comunità Nazionale Italiana, alle scuole, alla cultura e alla collaborazione internazionale. Non vi sono spazi di manovra per ulteriori tagli. Rincuora che, grazie all’intervento dei vertici politici della CNI, siano stati garantiti tre contratti giornalistici. Per il momento saranno a tempo determinato, con la prospettiva che vengano trasformati in assunzioni permanenti. Non basteranno certo a far fronte alla nuova serie di pensionamenti previsti per il prossimo anno. Vi saranno anche progetti nuovi legati ai giovani, alla CNI, alla scuola e all’economia. Sempre in cima alle priorità la collaborazione internazionale. Il Comitato al termine ha dato il suo avvallo, ribadendo l’impegno dei vertici politici a garantire quadri e risorse necessarie ai programmi. Quanto la situazione si presenti complessa e delicata, l’ha fatto capire nel suo intervento il responsabile del Centro radiotelevisivo di Capodistria, Dragomir Mikelić. In un futuro non molto lontano sarà necessario arrivare, a suo avviso, all’accorpamento delle redazioni, mentre già prima i dipendenti dovranno diventare polivalenti, ossia abbinare, ad esempio, mansioni giornalistiche a quelle tecniche.

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