Mettere in salvo la Pinna nobilis

Gli esperti della Stazione di biologia marittima contro l’azione dei parassiti

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Mettere in salvo la Pinna nobilis

Mentre lungo le coste croata e italiana si segnalano casi di decimazione della popolazione del più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, la Pinna nobilis, comunemente nota tra l’altro anche come nacchera, la situazione sembra sotto controllo in Slovenia, anche grazie agli accorgimenti adottati in anticipo. Dal 2016 a oggi, infatti, le nacchere di mare sono state in gran parte decimate da un nuovo microorganismo, l’Haplosporidium pinnae, in grado di colonizzarne l’apparato digerente. Il parassita riesce a debilitare le nacchere impedendo di chiudere il guscio e di difendersi dai predatori, così da provocarne il decesso. Come spiegato dal ricercatore della Stazione di biologia marittima di Pirano, Borut Mavrič, per l’agenzia STA, già a novembre 75 esemplari sono stati spostati per precauzione dalla cala di Portorose alla riserva naturale di Val Stagnon. La misura è stata adottata, sulla base di alcuni studi nel Mediterraneo occidentale, per evitare la proliferazione del parassita. I colleghi italiani, infatti, li hanno avvertiti degli episodi di moria di nacchere, che avrebbero cancellato fino al 70 per cento della popolazione. Analisi di campioni d’acqua marina nell’Adriatico settentrionale hanno confermato la presenza del micidiale parassita, scoperto nel 2016 in Spagna.

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La controparte croata, invece, ha segnalato molluschi morti soltanto nell’area centro-meridionale del Mar Adriatico. Nel Piranese, sulla base delle ultime analisi, le nacchere risultano in salute, con i gusci che si chiudono normalmente. Il protozoo in questione, però, non causerebbe la morte del mollusco quando la temperatura del mare è bassa, ma colpirebbe in ambienti miti e caldi. A causa dell’incombere della minaccia dell’ecatombe della “regina del Mediterraneo”, il Fondo internazionale per la conservazione della natura ha inserito tale specie nell’elenco di quelle a rischio d’estinzione, con gravi danni per l’ecosistema marino. Le concentrazioni maggiori di questo mollusco, che in età adulta supera il metro di lunghezza, si riscontrano proprio lungo i pochi chilometri di costa in Slovenia, che sembrano beneficiare del fondale sedimentario erboso fino alla profondità di 6-8 metri. Come spiegato dal ricercatore Mavrič, la nacchera rappresenta una base solida nell’ecosistema, funge da bio-costruttore, perché crea nuove aree in cui altri organismi possono proliferare e quindi implementa la biodiversità ed è importante nella dinamica della materia organica.

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