De Monte (Italia Viva) a Umago e Capodistria: «Conoscersi e aiutarsi a vicenda»

Incontro con i vertici CNI alle Comunità degli Italiani di Capodistria e Umago

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De Monte (Italia Viva) a Umago e Capodistria: «Conoscersi e aiutarsi a vicenda»
Felice Žiža, Isabella De Monte e Maurizio Tremul. Foto Goran Žiković

Un partito politico che viene a parlare con i membri della Comunità Nazionale Italiana è la normalità se siamo in campagna elettorale e il partito ha bisogno di voti. Che un incontro come questo avvenga lontano dalle elezioni è invece una rarità. È per questo che fa particolarmente piacere la decisione di Italia Viva di venire in Slovenia e Croazia, nelle Comunità degli Italiani di Capodistria e Umago ad incontrare i connazionali e i rappresentanti delle istituzioni.

L’incontro è iniziato con le parole del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che ha ripercorso brevemente alcune tappe della storia degli italiani di queste terre, dall’esodo allo scioglimento della Jugoslavia, con la necessità di rimanere un unico popolo.

Isabella De Monte, deputata e segretaria della Commissione parlamentare per le politiche dell’Unione europea, nonché membro della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea (INCE), ha raccontato la sua storia personale, spiegando come questa la porti a capire le nostre necessità. “Sono nata a Pontebba, un piccolo comune di confine dove abbiamo quattro comunità e quattro lingue: l’italiano, il friulano, lo sloveno e il tedesco. Per me è dunque naturale partecipare al patto della convivenza, da sempre pacifica fra più comunità da sempre integrate”, ha affermato la deputata. Il suo discorso è proseguito parlando della necessità di incontri, perché soltanto attraverso la conoscenza ci si può aiutare, finendo per dare la sua piena disponibilità nel cercare di risolvere le questioni degli italiani di Croazia e Slovenia.

Felice Žiža, deputato della minoranza nazionale italiana al Parlamento sloveno ha colto la palla al balzo iniziando una disamina di quelle che potrebbero essere le prossime mosse per migliorare la situazione. L’onorevole ha parlato così di come la Slovenia è organizzata con una Commissione per gli sloveni all’estero, composta sia da deputati della maggioranza che da quelli dell’opposizione, che lavorano insieme per risolvere i problemi comuni degli sloveni all’estero, in modo particolare quelli dei quattro stati confinanti: Austria, Italia, Croazia e Ungheria, ma anche tutti gli altri spari per il mondo. “Siccome la Commissione si riunisce sei o sette volte l’anno, per essere più pratici e concreti le si associa un Comitato governativo per gli sloveni all’estero. Oltre a questo quanto il rappresentante di un’istituzione va in Italia fa sempre una riunione con i rappresentanti sloveni di quel territorio. È questa una strada che potrebbe seguire anche l’Italia, interfacciandosi sempre con prima l’Unione Italiana, che noi consideriamo il massimo organo”, ha spiegato l’onorevole.

Il deputato della CNI ha sollevato poi il problema della mancata equipollenza dei titoli di studio, che creano problemi particolarmente complessi nel mondo della scuola. “Uno storico che ha finito gli studi in Italia non ha problemi a lavorare come ricercatore in Slovenia, ma non può lavorare automaticamente nel mondo della scuola, perché sia in Slovenia che in Croazia ci sono tutta una serie di esami di pedagogia che l’Italia non prevede”, ha affermato Žiža.

Sul tema è intervenuto anche Tremul, fornendo una spiegazione aggiuntiva e evidenziando come in effetti da parte croata lo stato riconosca i diplomi universitari italiani, ma come questi non vengano riconosciuti dalle università stesse, che sono un mondo a parte.

Un altro tema trattato è relativo a TV Capodistria, con Žiža che ha spiegato come anche in virtù dell’unitarietà sarebbe il caso di trovare una soluzione migliore per rendere visibili i programmi in Croazia, con gli stessi che dovrebbero coprire meglio il territorio, occupandosi maggiormente di tematiche legate alla comunità nazionale italiana.

Sul tema si è poi espresso anche Tremul, il quale ha spiegato come sarebbe opportuno aumentare la visibilità anche sul territorio Italiano, individuando come possibilità i canali liberi del digitale terrestre in Friuli Venezia Giulia.

L’incontro alla Ci di Umago. Foto Goran Žiković

Il tema più complesso del quale si è discusso però la necessità dell’introduzione di una legge d’interesse permanente per il finanziamento della CNI. Il presidente dell’Unione ha spiegato l’iter che va in scena ogni tre anni, con le promesse dell’inserimento del rifinanziamento a bilancio, che vengono poi sempre smentite. “A quel punto parte un giro di telefonate che per un paio di giorni si protrae fino all’una del mattino, dove con una manovra di sfinimento si riesce a convincere vari deputati ad inserire il rifinanziamento in un emendamento”, ha affermato Tremul.

Isabella De Monte ha ammesso come questo modo di lavorare sia svilente per tutta la CNI, spiegando pure come per il prossimo anno sarà particolarmente difficile fare qualcosa con gli emendamenti, abbracciando quindi l’idea di una legge d’interesse permanente.

Walter Godina, presidente provinciale di Italia Viva Trieste e membro della direzione regionale del partito, parlato del suo intento di lavorare per il bene comune, lodando le parole dell’onorevole Žiža. “Le sue parole hanno colto in me grande interesse perché hanno toccato una serie di punti sui quali tutta la politica italiana dovrebbe avere grande interesse”, ha affermato Godina.

L’incontro alla Ci di Umago. Foto Goran Žiković

Dopo l’incontro di Capodistria, avvenuto in mattinata, la delegazione, composta anche da Emanuele Cristelli, portavoce regionale di Italia Viva del Friuli Venezia Giulia, e da Salvatore Napoletano, responsabile di Italia Viva Trieste per i rapporti con la Comunità Italiana di Croazia e Slovenia, nonché membro dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Umago, si sono recati proprio ad Umago, dove in serata c’è stato un altro incontro con i componenti della CNI.

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