Bilinguismo, applicare le norme vigenti

L’argomento trattato da Loredana Bogliun su invito del gruppo «Impegno e futuro» e della CI di Pirano

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Bilinguismo, applicare le norme vigenti
Casa Tartini nell’omonima piazza piranese. Foto: KRIS DASSENA

Il bilinguismo è un costo o un valore aggiunto? Il secondo appuntamento del Videobar, organizzato venerdì dal gruppo “Impegno e futuro” di Pirano in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, ha voluto affrontare proprio questa questione. L’evento ha visto la partecipazione di Loredana Bogliun, esperta nel campo della psicologia e sociologia, che ha approfondito questo argomento dalla grande rilevanza sociale e attuale in modo didattico e scientifico. Il bilinguismo, ha spiegato partendo dalle basi, è un fenomeno che nasce dai contatti linguistico-culturali tra comunità monolingui. Coinvolge una serie di aspetti psicologici, linguistici e sociali e porta con sé la compenetrazione dei patrimoni culturali delle lingue coinvolte. In Istria questo fenomeno è particolarmente evidente data la coesistenza nel territorio delle culture italiana, slovena e croata – con i relativi dialetti che, va ricordato, possiedono la stessa rilevanza culturale delle lingue ufficiali. La situazione socio-linguistica degli italofoni istriani è variegata e complessa e dipende da diversi fattori, tra i quali la Bogliun ha sottolineato la conoscenza della lingua stessa, l’opportunità di utilizzarla in una varietà di contesti e il desiderio di farlo, che dipende anche dalla percezione di legittimità sociale e psicologica. “È fondamentale insistere affinché sia applicata la legge che tutela un diritto che, come componente autoctona del territorio, abbiamo acquisito”, ha sottolineato la professoressa, rivolgendosi a un pubblico scettico e demoralizzato. “Sulla carta l’Istria si presenta come l’Eldorado, ma nella pratica non lo è”, ha dichiarato, infatti, Clio Diabaté, sottolineando come la questione non venga trattata in modo adeguato dalla classe politica. “L’italiano è confinato in famiglia, a scuola e in Comunità. Siamo poco esigenti e tendiamo a usarlo soltanto quando siamo sicuri possa essere compreso, quindi in pochi luoghi di fiducia”, ha rilevato Daniela Paliaga Janković. Un esempio costruttivo è stato riportato invece da Nadia Zigante che ha osservato un crescente uso dell’italiano all’interno dell’Amministrazione di Pirano, grazie alla spinta data dai due vicesindaci di madrelingua italiana. Durante l’incontro si è anche ricordato come nel passato l’italiano svolgesse un ruolo più rilevante e più fruttuoso dal punto di vista socio-culturale. Era interesse di tutta la popolazione conoscerlo, poiché fungeva da ponte per la cultura occidentale, per una televisione migliore e per un Paese attraente. Bisognerebbe ora cercare di trovare modi inclusivi per rinnovare l’utilità dell’italiano e fare in modo che rimanga vivo e pulsante anche in queste zone. “Nei territori in cui due e più culture convivono storicamente, il multiculturalismo è alla base di una società sana”, ha insistito ancora la Bogliun, cercando di convincere i partecipanti ad abbandonare il sentimento di pessimismo a cui si sono rassegnati dopo le continue delusioni. “Bisogna crederci e fare pressione, il bilinguismo individuale sta alla base e va in coppia con quello istituzionale”. L’incontro si è svolto in triplice modalità, in presenza presso Casa Tartini, da remoto via Zoom e in diretta Facebook, è stato registrato ed è tuttora presente, per chi fosse interessato, nella pagina facebook della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”.

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