Trieste. L’assassino non risponde

Ladro di scooter ruba un'arma e compie una strage. Arrestato assieme al fratello. SI tratta di due cittadini della Repubblica Dominicana

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Trieste. L’assassino non risponde

Il giorno dopo la sparatoria a Trieste in cui sono morti due poliziotti, è polemica sulla sicurezza. A lanciare l’allarme sono i sindacati della polizia, che sottolineano la carenza negli equipaggiamenti. “E’ da tempo che chiediamo a gran voce dotazioni idonee. Abbiamo bisogno di maggiori tutele”, ha detto infatti Stefano Paoloni, segretario generale del Sap.
Tra gli equipaggiamenti mancanti, come riporta “La Repubblica”, c’è per esempio il taser, la “pistola elettrica” che provoca uno shock e che può essere l’arma idonea quando ci si trova di fronte a persone in stato alterato, come Alejandro Stephan Meran, l’assassino di Trieste, indicato agli agenti come “instabile”.
Secondo Cesario Bortone, segretario del Consap, ad essere più urgenti sono gli equipaggiamenti che aumenterebbero la sicurezza degli agenti. “I fatti di Trieste dovrebbero accelerare quello che Consap chiede da tempo – ha spiegato infatti Bortone a Repubblica -, ossia la fornitura a tutto il personale dei gap sottocamicia, giubbotti che si indossano più agevolmente di quelli tattici dal costo di poche centinaia di euro, e che proprio in circostanze come queste potrebbero salvarci la vita”.
Il silenzio dell’indagato
Intanto, Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, di origini dominicane, accusato di aver ucciso due agenti della Questura di Trieste, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti. Venerdì in tarda serata il magistrato di turno e il Procuratore, dopo che il primo aveva sentito il fratello Carlysle, hanno raggiunto l’indagato all’ospedale Cattinara per interrogarlo. I magistrati lo hanno dichiarato in stato di fermo.
Emergono altri particolari. Dopo che Alejandro Meran ha sparato e colpito i poliziotti prendendo due pistole, il fratello Carlysle si è barricato all’interno dell’ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico. L’uomo, una volta sentiti i colpi di pistola, impaurito e sotto shock, ha sbarrato la porta dell’ufficio spostando una scrivania. Poi, non udendo più gli spari, è scappato nei sotterranei dell’edificio, dove è stato individuato e bloccato da alcuni agenti. Rotta è stato colpito due volte, al lato sinistro del petto e all’addome; tre colpi per l’agente scelto Demenego, sotto la clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena.
Il venerdì di sangue
Due poliziotti sono morti a Trieste dopo uno scontro a fuoco davanti alla Questura con due rapinatori che avevano arrestato. La sparatoria è avvenuta poco prima delle 17. Secondo una prima ricostruzione, due uomini erano stati condotti in Questura per degli accertamenti: uno dei due, dopo aver chiesto di andare in bagno, avrebbe aggredito un agente ingaggiando una colluttazione con lui e sarebbe riuscito a impossessarsi della sua pistola, con la quale ha esploso dei colpi. L’uomo che ha sparato è stato arrestato, l’altro ha provato a fuggire, ma è stato bloccato. Un terzo agente è stato colpito di striscio alla mano da un proiettile.
Le vittime
I due poliziotti uccisi si chiamavano Pierluigi Rotta – 34.enne ed era originario di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Era figlio di un poliziotto, oggi in pensione – e Matteo De Menego, 31.enne di Velletri, in provincia di Roma. I due fratelli responsabili della sparatoria costata la vita a due agenti a Trieste sono originari della Repubblica Dominicana. Si chiamano Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, e Carlysle Stephan Meran, di 32. A sparare sarebbe stato il più giovane.
Il video pubblicato dal Piccolo di Trieste

+++ Sparatoria davanti alla questura di Trieste . Deceduti i due agenti colpiti. Ferito un terzo poliziotto. Passanti in fuga. Presi i due criminali, uno dei due è stato ferito a sua volta +++ QUI http://bit.ly/2LLsahd TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – Nel video di Andrea Lasorte, la registrazione della diretta realizzata pochi minuti dopo il conflitto a fuoco

Posted by Il Piccolo on Friday, October 4, 2019

Lutto cittadino
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha dichiarato il lutto cittadino. Il primo cittadino non ha lesinato toni forti: “I poliziotti devono rendersi conto che siamo in guerra: c’è questa gentaglia in giro e dobbiamo aumentare le risorse a disposizione”. Le sue dichiarazioni sono state raccolte dall’emittente locale Telequattro. “Io mi trovavo davanti al luogo in cui stava scappando lo sparatore all’esterno della Questura”. L’impressione del sindaco è che si trattasse di un uomo che urlava in italiano. Era il probabile autore della sparatoria, che è rimasto ferito a sua volta dopo il tentativo di fuga.

La zona davanti alla Questura dove è avvenuta la sparatoria. Foto triesteprima.it

Mattarella: «Profonda tristezza»
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, in merito alla tragica vicenda di Trieste scrive: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell’agente scelto Matteo De Menego e dell’agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio”. “In questa dolorosa circostanza – continua Mattarella – desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore”.
Conte: «Tragedia che ferisce lo Stato»
“La morte dei due agenti di Polizia uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste suscita grande dolore – scrive, in un tweet, il premier Giuseppe Conte -. Questa tragedia ferisce lo Stato. A nome mio e del Governo esprimo la commossa vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il corpo della Polizia di Stato”.
Fedriga: «Vicini alle famiglie»
“Il Friuli Venezia Giulia si stringe attorno alle famiglie dei due agenti uccisi e si unisce al lutto cittadino proclamato dal sindaco di Trieste”. Lo dichiara il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a seguito della sparatoria che, nel
pomeriggio di venerdì, ha strappato la vita a due agenti della Polizia di Stato.
Salvini: «Sconcerto e dolore»
Immediata anche la reazione dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Sconcerto e dolore per quanto accaduto a Trieste. Da italiano, una preghiera per i due agenti uccisi e un abbraccio alle loro famiglie. Sempre e comunque dalla parte delle nostre forze dell’ordine. Per gli assassini nessuna pietà”, ha twittato il leader della Lega.
Il cordoglio e lo sgomento di Serracchiani
“Cordoglio profondo per gli agenti della Polizia di Stato uccisi nell’adempimento del dovere, vicinanza alle famiglie cui sono stati brutalmente strappati i loro cari”. Così la deputata Debora Serracchiani (Pd) alla notizia della morte dei due agenti di PS colpiti durante una sparatoria davanti alla Questura di Trieste.
Per Serracchiani, che ha contattato i vertici locali e nazionali delle forze dell’ordine, è “un episodio di una violenza inaudita che ci lascia sgomenti per le modalità selvagge con cui è stato perpetrato il delitto. In questa circostanza tragica tutta la solidarietà va alle forze dell’ordine, che hanno reagito con grande professionalità”. Solidarietà e cordoglio sono stati espressi anche dall’assemblea del Partito democratico di Trieste, che era in corso quando è giunta la notizia del duplice omicidio. Appena informata, l’assemblea ha immediatamente reso un commosso omaggio alle vittime, alzandosi in piedi e osservando un minuto di silenzio.

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