Trapianto renale pediatrico, l’eccellenza del CCO di Fiume

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Trapianto renale pediatrico, l’eccellenza del CCO di Fiume
Il team della Clinica di Urologia. Foto CCO FIume

I medici della Clinica di Urologia del Centro clinico-ospedaliero di Fiume hanno dimostrato un’altra volta di rappresentare l’eccellenza nel campo dei trapianti renali. In questo caso si è trattato di un procedimento più impegnativo del solito, ossia di un trapianto renale pediatrico, operazione che in Croazia può venir eseguita attualmente soltanto dal team degli esperti del CCO di Fiume, senza dimenticare che proprio nel capoluogo quarnerino, all’ospedale di Sušak (all’epoca ospedale generale “dott. Zdravko Kučić”), il team di medici guidato dal prof. Vinko Frančišković eseguì il primo trapianto di rene nell’ex Jugoslavia. Era il 30 gennaio del 1971. Ora, a più di mezzo secolo di distanza, i medici fiumani hanno portato a termine con successo un intervento complesso e raro anche a livello mondiale, poiché esiste un numero molto limitato di centri nel mondo in cui si eseguono con successo trapianti di reni pediatrici. Dal 2018 a oggi, il team della Clinica di Urologia di Fiume ha eseguito tre operazioni di questo tipo. Si tratta di trapianti cosiddetti “en-bloc”, in cui entrambi i reni del donatore vengono trapiantati al ricevente a causa delle ridotte dimensioni degli organi donati. I reni sono stati ottenuti tramite l’Eurotransplant – una delle più autorevoli organizzazioni per il trapianto che oltre alla Croazia coinvolge altri sette Paesi europei: Austria, Germania, Slovenia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Ungheria e Belgio – e trasportati a Fiume, che è un Centro di riferimento per i trapianti di rene in Croazia.

Gli aspetti critici

Nonostante la complessità del procedimento stesso, i vantaggi dei reni pediatrici nel trapianto includono una minore incidenza di rigetto e una maggiore sopravvivenza del trapianto. Nel caso dell’ultimo paziente, il donatore aveva soltanto 10 giorni di vita. Dopo il trapianto, il ricevente si sta riprendendo bene e i reni hanno cominciato a funzionare già nel corso dell’intervento. Il trapianto “en bloc” garantisce una migliore ripresa funzionale post trapianto rispetto al trapianto di rene singolo e diminuisce notevolmente il rischio di trombosi.

L’aspetto più critico di questo intervento risiede nelle dimensioni molto ridotte dei vasi sanguigni del donatore, rendendo le anastomosi vascolari con i vasi del ricevente tecnicamente impegnative, così come la gestione post-operatoria in cui la pressione sanguigna deve essere costantemente mantenuta a livelli superiori al normale. È importante sottolineare che qualsiasi emorragia post-operatoria con conseguente calo della pressione sanguigna può provocare la trombosi, portando al fallimento dei reni donati. Trattandosi di una massa parenchimatosa funzionale ridotta, quando si trapiantano reni così piccoli è necessario attendere e monitorare il ricevente per un periodo più lungo fino a quando i reni del donatore non raggiungono una funzione e una dimensione soddisfacenti.

Il team del prof. Španjol

Il prof. Josip Španjol che ha guidato il team. Foto Ivo Vidotto

“Date le dimensioni dei reni donati, dei loro vasi sanguigni e ureteri, durante l’intervento è necessario l’utilizzo di strumenti speciali e protesi ureterali. La complessità dell’operazione ha coinvolto quindi l’intero team: urologi, anestesisti, specialisti in nefrologia per il monitoraggio, e rappresentava una sfida anche per gli strumentisti urologici che dovevano preparare gli strumenti adeguati che non utilizzano proprio tutti i giorni, poiché si trattava di un intervento estremamente raro”, ha sottolineato il prof. Josip Španjol, capo della Clinica di Urologia del CCO di Fiume e del team operativo, del quale facevano parte anche il prof. Dean Markić e il dott. Antun Gršković, mentre le strumentiste erano Vanja Hlača e Sanela Škevin. Il team anestesiologico era composto dal dott. Mladen Ivanovski e Laura Gunek.

L’anestesista, dott. Mladen Ivanovski. Foto Ivo Vidotto

“L’operazione è stata eseguita rapidamente e con successo – ha dichiarato l’anestesista Mladen Ivanovski –. È durata circa tre ore, compresa la preparazione, il che è un tempo estremamente breve per un intervento così complesso. È stato molto importante garantire un flusso sanguigno e una pressione di alta qualità, mantenendo la perfusione degli organi donati, poiché c’è una grande differenza di età tra donatore e ricevente. Il donatore aveva solo 10 giorni, mentre il paziente 52 anni. Anche per me, in qualità di anestesista, si è trattato di una sfida enorme. È stata necessaria una terapia anticoagulante adeguata data la grande differenza di dimensioni dei vasi sanguigni, con il rischio costante di sviluppare trombosi nelle arterie di alimentazione. Fortunatamente, l’intervento è stato eseguito senza problemi”.

Alen Ružić: «Progressi costanti»

Il prof. Alen Ružić, direttore del CCO di Fiume. Foto: Roni Brmalj

“La medicina dei trapianti per i pazienti con le forme più gravi di malattie renali rappresenta in genere l’opzione terapeutica ottimale con un impatto eccezionale sulla qualità complessiva della vita – ha sottolineato il direttore del Centro clinico-ospedaliero di Fiume, prof. Alen Ružić –. Per un’istituzione sanitaria, lo sviluppo di un programma di trapianti porta a progressi duraturi e allo sviluppo di numerose aree specialistiche che fanno parte della medicina dei trapianti, dall’urologia e nefrologia, all’anestesiologia e medicina intensiva, fino alla medicina trasfusionale e ad altre discipline. Il nostro CCO è estremamente orgoglioso della sua storia nel campo dei trapianti. Il primo trapianto di rene, eseguito più di 50 anni fa, è stato indubbiamente il motore dello sviluppo della medicina clinica e accademica di Fiume. Quando, poco più di un anno fa, abbiamo rinnovato i team dei trapianti con l’obiettivo di migliorarci ulteriormente, in qualità di direttore ho preso delle decisioni che hanno portato all’implementazione di standard di personale e organizzativi superiori ai minimi richiesti. I risultati non sono mancati e durante il 2023 abbiamo registrato un significativo miglioramento dei risultati in tutti i segmenti del programma di trapianti e della collaborazione con Eurotransplant. In particolare, i risultati del programma di donazione di organi dello scorso anno hanno registrato un aumento del 100%, mentre il numero di reni trapiantati con successo è aumentato di oltre il 50%. Questo rarissimo esempio di trapianto renale, che è stato eseguito a Fiume per la terza volta nella storia e che pochi centri in Europa possono eseguire, è un’ulteriore conferma dell’eccellenza dei nostri esperti e del livello più alto di servizi che possiamo offrire ai nostri pazienti”.

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