Sulle piste da sci ben 200mila croati

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Sulle piste da sci ben 200mila croati

Saranno circa 200mila i croati che quest’inverno andranno a sciare. La stima dell’Associazione delle Agenzie turistiche della Croazia è che la stagione invernale sarà altrettanto buona di quella prepandemica, con il picco degli sciatori che sarà sulle piste nel corso della prossima settimana, fra il 7 e il 14 gennaio. Tutto è rientrato nella normalità dunque? Non proprio. Ci sono un paio di fattori che creano dei problemi, come l’aumento generale dei prezzi e l’assenza di neve. Non crea disturbo, invece, il fatto che la settimana di vacanza sugli sci coincida con una settimana di scuola. Ci si accorda con gli insegnanti e via, anche perché partire 7 giorni prima per molti sarebbe impossibile, in quanto si finisce in piena alta stagione, periodo nel quale i prezzi sono assai più alti rispetto a quella che molti albergatori e addetti ai lavori ormai hanno imparato a chiamare la settimana dei croati. I dati delle agenzie parlano infatti di circa 100mila cittadini che si recheranno a sciare in questi giorni, più o meno la metà di quelli che lo faranno durante tutto l’inverno, prestagione compresa.
Per quanto riguarda le destinazioni la più gettonata in assoluto rimane l’Italia. Nonostante si tratti mediamente dello Stato più caro dove andare a sciare, la qualità con la quale vengono preparate le piste è senza paragoni. Segue l’Austria, scelta spesso per la sua vicinanza e un buon rapporto qualità prezzo e poi la Francia dove il viaggio più lungo è spesso giustificato da costi mediamente più bassi, soprattutto per quello che riguarda gli skipass. Infine, oltre alla Slovenia, va menzionata pure la Bosnia ed Erzegovina, con il progressivo sviluppo del centro sciistico sulla Jahorina, che ha continuato a lavorare indisturbatamente negli ultimi anni mentre le restrizioni volte a limitare il diffondersi della pandemia avevano bloccato il turismo invernale negli altri Stati. Non si tratta certo di una località di prima scelta, ma vuoi per il basso costo, vuoi per curiosità, attrae un discreto numero di sciatori.
Poca neve
L’assenza di neve purtroppo non stupisce più di tanto. È notizia di ieri dei 18,9 gradi registrati a Varsavia, la più elevata mai vista in un giorno di gennaio da quando esiste questo dato. E se pensate che la capitale della Polonia sia ben distante dalle Alpi, sappiate che la situazione sulle nostre montagne non è troppo diversa. Le precipitazioni nevose sono state scarse e sotto i 1.500 metri quasi tutta la neve si è sciolta. Questo tagli automaticamente fuori tutta una serie di località sciistiche, creando un po’ di problemi a causa di una scelta più limitata di piste e impianti.
Non si tratta certo del primo inverno nel quale c’è poca neve, ma se solitamente si poteva rimediare mediamente bene grazie alla neve artificiale, quest’anno è ben più difficile. Le alte temperature non permettono infatti il corretto funzionamento dei cannoni sparaneve e così in alcuni posti semplicemente non si potrà sciare. Per fortuna quasi tutte le vere località alpine hanno gli impianti sopra i 1.500 metri, con in alcuni casi una prima cabinovia che parte da quell’altezza per portare poi gli sciatori a un comprensorio attorno ai 2.000 metri.

Prezzi maggiorati

L’altro problema del quale dicevano è legato all’aumento generale dei prezzi, dallo skipass all’alloggio. Molti di questi aumenti sono conseguenza diretta dei rincari nel campo dell’energia. Per il mondo dello sci l’energia è un fattore estremamente importante, sia perché serve molta corrente elettrica per far muovere gli impianti di risalita, sia perché la stessa produzione di neve artificiale richiede oltre a ingenti quantità d’acqua anche molta corrente. Inoltre, tenere un albergo bello caldo in pieno inverno richiede pure una bella dose di energia. Ecco perché all’aumento del costo di queste risorse consegue quasi in modo naturale anche l’aumento dei costi tipici legati alle settimane bianche.
Facendo qualche ricerca si scoprirà però che ci sono anche località che hanno deciso di non aumentare i costi, come ad esempio gli impianti sciistici del Friuli Venezia Giulia, che hanno mantenuto i prezzi in linea con quelli delle stagioni precedenti. Inoltre quasi tutti offrono uno sconto del 5 per cento se lo skipass viene acquistato online almeno 48 ore prima del primo utilizzo. Potrà non sembrare un granché, ma considerando i costi medi di una vacanza settimanale, si riesce comunque a pagare una pizza al ristorante. Perché rinunciarvi?

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