Slovenia. Deputato Cni: votare sarà più semplice

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Slovenia. Deputato Cni: votare sarà più semplice

Il Parlamento sloveno ha completato l’iter legislativo delle modifiche alle norme che regolano l’elezione dei deputati di nazionalità italiana e ungherese. Come proposto dalle stesse etnie tramite le Comunità autogestite, è stato introdotto il maggioritario a turno unico, che andrà a sostituire il sistema Borda, ritenuto troppo complesso, sia per gli elettori sia per le commissioni scrutinatrici. La riforma è stata appoggiata da tutti i gruppi parlamentari con 80 voti, rispetto ai 60 richiesti dalla procedura, con l’eccezione della sinistra radicale Levica. “Effettivamente la proposta di legge ha trovato l’incondizionato appoggio di tutti i partiti, eccetto uno, che ha espresso le proprie riserve già in sede di comitati parlamentari. Non posso che esprimere soddisfazione, anche a nome del mio omologo ungherese Ferenc Horvath, per il completamento di questo progetto che ha visto coinvolti due ministri della Funzione pubblica, Rudi Medved del precedente governo che aveva preparato le prime tesi e quello attuale, Boštjan Koritnik. Un grosso lavoro è stato anche svolto dal personale del nostro Ufficio parlamentare”, è stato il commento del deputato italiano Felice Žiža. “Siamo pervenuti dopo tanti anni, a una soluzione che molti connazionali e istituzioni della CNI hanno salutato con favore. L’unico sistema elettorale per le Comunità nazionali che era possibile abbinare al proporzionale, con cui si scelgono gli altri 88 deputati della Camera di Stato, era il maggioritario a turno unico, usato tra l’altro anche per scegliere i nostri rappresentanti alle elezioni locali. È in uso anche in altri Paesi europei per eleggere i rappresentanti delle minoranze, come avviene anche in Croazia per il seggio specifico al Sabor, nonché per l’Assemblea dell’Unione Italiana. Durante il dibattito parlamentare è emerso chiaramente il ruolo fondamentale e autonomo della CAN costiera nello svolgimento di queste procedure, ruolo rispettato da tutte le forze politiche che considerano imperativo il diritto all’autogoverno delle etnie, riconosciuto dalla legge e dalla Costituzione. Uno solo dei partiti rappresentati in Parlamento non ha rispettato l’indipendenza e l’autogestione delle istituzioni rappresentative della CNI, appoggiando alcuni pareri di singoli connazionali”, ha precisato ancora Žiža.
Nei giorni scorsi la scena politica slovena è stata dominata dalla mozione di sfiducia contro il premier Janez Janša, poi fallita. “Sulla mia posizione e quella del deputato ungherese si è speculato molto. Come abbiamo sempre rilevato lavoriamo in Parlamento per il bene di tutti i cittadini sloveni e in particolare per i connazionali. Saremo sempre pronti a sostenere le proposte valide, indipendentemente dal governo che le proporrà. Nei prossimi mesi sulla scena politica si vivranno momenti di assestamento, in attesa di comprendere la posizione del DESUS o meglio quella dei suoi deputati. Qualora non dovessero più collaborare con l’Esecutivo, questo si ritroverebbe con una maggioranza molto ridotta o secondo alcune tesi addirittura in minoranza. In ogni caso sino alle prossime elezioni regolari del 2022 difficilmente sono ipotizzabili altre iniziative parlamentari contro il premier, considerando anche che nel secondo semestre di quest’anno la Slovenia assumerà la presidenza di turno dell’Unione europea”, è la valutazione del deputato italiano.
Durante i preparativi per il voto di sfiducia sui social e su un portale informativo, sono state riportate presunte pressioni o addirittura minacce formulate a Žiža se non avesse sostenuto la sfiducia a Janša. “Desidero smentire che nei miei confronti siano state esercitate pressioni da parte di connazionali o giornalisti. L’unico episodio sgradevole sono stati i volantini con la mia foto e con quelle di altri due deputati concittadini, circolati a Isola alla vigilia di Natale. Devo dire però che gli attacchi contro di me, i tentativi di sminuire il mio lavoro, di screditare la mia persona e la CAN costiera, di disinformare o falsare le notizie, non sono mancati. Le critiche compaiono sui social media quotidianamente, orchestrate da alcuni appartenenti alla Comunità nazionale italiana che si dilettano a fare gli “influencer politici”, minando in tal modo la credibilità e l’identità della CNI stessa. Abbiamo ottenuto tanti risultati positivi in questi due anni, ben visibili a tutti i connazionali. Risultati che ci hanno rinforzato e incoraggiato a proseguire su questa strada, sui principi di italianità, senso di appartenenza, unitarietà e di collaborazione, pronti ad affrontare le prossime importanti sfide che ci attendono sia a livello parlamentare sia a livello comunale.

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