Sci. Risparmiare sarà difficile

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Sci. Risparmiare sarà difficile
Amanti dello sci sul Platak. Foto: Roni Brmalj

Quanto costerà andare a sciare questo inverno? Ebbene per quanto ci sia una varietà incredibile di offerte, che spaziano dalle Dolomiti alle pendici del Monte Bianco, passando per Slovenia, Austria e senza dimenticare le piste della Jahorina, e per quanto in ognuno di questi posti si possa andare in un albergo a cinque stelle o affittare un appartamentino insieme ad amici abbattendo così i costi a persona, si può comunque rispondere alla domanda di prima molto semplicemente. Costerà di più rispetto a prima. Un po’ ovunque infatti sono previsti degli aumenti di prezzo. Anche se ci sono delle eccezioni degne di nota, come ad esempio gli impianti sciistici del Friuli Venezia Giulia, che hanno deciso di mantenere inalterato il prezzo dello skipass rispetto alla stagione 21/22, in media le settimane bianche costeranno comunque di più.
I motivi
In questo caso l’inflazione c’entra fino ad un certo punto. La causa principale dell’aumento dei prezzi è il costo dell’energia. In inverno, in modo particolare, il turismo di montagna si basa molto sull’energia, per non dire che consuma molto. Serve infatti corrente per far correre gli impianti di risalita, serve altra corrente, con una grande quantità d’acqua, per la produzione della neve artificiale e serve, ovviamente, una marea di energia per riscaldare gli alberghi e tutte le altre strutture ricettive. Chi ha riassunto meglio la complessità della situazione è stato il Direttore generale della Courmayeur Mont Blanc Funivie, Danilo Chatrian. “I margini per la gestione del nostro tipo di attività sono limitati, i consumi sono difficilmente modulabili in quanto dipendono dalle ore di apertura”, ha semplicemente spiegato Chatrian. Non nasconde la preoccupazione Marco Rocca, amministratore delegato di Mottolino Fun Mountain a Livigno. “L’energia è una voce insostenibile per qualsiasi bilancio di società, anche le più solide e strutturate. I bilanci saranno certamente in rosso per tutti”, ha affermato.
Skipass
Concretamente in Italia è previsto un aumento del prezzo degli skipass tra il 5 e il 12 per cento. Fare una media è molto difficile, anche per un singolo Stato. Così il Friuli Venezia Giulia ha deciso di non modificare di un centesimo il prezzo dello scorso anno, mentre Bormio segna un più 13 per cento, sia del giornaliero che del settimanale. La zona tradizionalmente più interessante per noi è quella delle Dolomiti dove a fronte di un costo di 62 euro dello scorso inverno, e di quello precedente, ora il giornaliero del Dolomiti Superski, che comprende 1.200 chilometri di piste tra cui il celebre Sellaronda, toccherà il prezzo di 74 euro in alta stagione. Gli skipass di valle, invece, che permettono l’accesso agli impianti solo di un determinato comprensorio all’interno del carosello sciistico vanno dai 69 € di Cortina d’Ampezzo ai 68 € dell’Alta Badia, dai 58 € di Carezza ai 55 euro di Fiemme e Obereggen. Un aumento generalizzato intorno al 10%.
Alloggi
Se in materia di skipass si vedono degli aumenti tutto sommato contenuti, per quanto riguarda i prezzi delle camere, invece, la situazione è ben diversa. “Abbiamo aumentato le tariffe del 18 per cento mesi fa, ma questo rincaro non sarà sufficiente per superare il prossimo inverno. Mi sono confrontato con altri colleghi e sembra unanime che saremo costretti ad aumentare le tariffe, scoraggiando il mercato interno. Al momento le sole prenotazioni per l’inverno sono di stranieri”, ha affermato Gherardo Manaigo, titolare dell’Hotel de la Poste a Cortina d’Ampezzo. In Francia si è deciso invece per un altro approccio, ossia quello di tagliare del tutto alcuni servizi, come ad esempio quello delle piscine riscaldate. La Vert Marine, che gestisce 29 piscine riscaldate nei pressi dei comprensori sciistici, ha fatto sapere come il loro costo di gestione sia passato da circa 15 a 100 milioni di euro per la sola stagione invernale. Un aumento così marcato da non poter essere seguito da un rincaro per i consumatori finali, che si vedranno così mancare la possibilità di immergersi nell’acqua calda dopo una lunga giornata sulle piste.
Come risparmiare
Chi vorrà sciare quest’anno avrà insomma ben poche possibilità di risparmiare. Una di queste è data dalle vacanze fuori stagione – anche se attenzione perché alcuni alberghi potrebbero rimanere chiusi per ridurre i costi – ma le vacanze scolastiche quest’anno non cadono particolarmente bene per gli amanti della neve. Basterebbe andare a sciare una solta settimana dopo per risparmiare anche qualche migliaio di kune sul prezzo d’affitto, considerando la differenza fra alta e media stagione. Un altro modo di provare a risparmiare è prenotare prima. Un po’ perché non tutti hanno ancora aumentato i prezzi, ma potrebbero farlo a breve, un po’ perché albergatori e agenzie turistiche offrono prezzi più bassi a chi garantisce, con un anticipo, che occuperà effettivamente gli spazi a disposizione.
Rimane così soltanto la possibilità di scegliere delle destinazioni alternative, come ad esempio quella Jahorina che migliaia di turisti hanno scoperto durante i scorsi due inverni, quando le restrizioni per covid hanno prima bloccato tutto e poi imposto tutta una serie di limitazioni. Ebbene molti potrebbero tornare a scegliere la destinazione della Bosnia ed Erzegovina anche in un anno senza pandemia, si spera, questa volta per un motivo semplicemente economico. Vale poi la pena di menzionare, anche la possibilità di sciare in Croazia, ma questo può essere al massimo un passatempo da fare durante qualche fine settimana, clima permettendo.

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