Schengen, UI: «Cade una frontiera innaturale»

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Schengen, UI: «Cade una frontiera innaturale»
Il valico di confine tra Slovenia e Croazia di Castelvenere, in Istria

“L’Unione Italiana esprime profonda gioia per l’entrata della Croazia nell’area Schengen, con il 1° gennaio 2023. In questo modo, cadranno finalmente i confini che dividono la Croazia dall’Unione europea e sarà assicurata la libera circolazione delle persone tra la Croazia, la Slovenia, l’Italia e l’EU intera”. Lo sottolineano in una nota congiunta il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, e il presidente dell’Assemblea Paolo Demarin.
Nella nota si evidenzia che l’Unione Italiana “è particolarmente soddisfatta perché in questo modo cade il confine innaturale che per decenni ha diviso l’Istria e il territorio del nostro insediamento storico, provocando molteplici disagi, difficolta, sofferenze e divisioni. L’Unione Italiana ha sempre sostenuto con convinzione l’entrata della Slovenia e della Croazia nell’Unione Europea, favorendo tutti quei processi democratici dei nostri Paesi di residenza, nonché lo sviluppo della collaborazione con i Paesi contermini. Abbiamo sempre contestato il confine sul fiume Dragogna, con particolare vigore ci siamo opposti nell’ultimo periodo al filo spinato eretto lungo il confine sloveno-croato e alle limitazioni alla libera circolazione delle persone durate la pandemia da Covid-19, pur riconoscendo la particolarità e difficoltà del momento che ha portato le istituzioni statali a intraprendere provvedimenti altamente restrittivi”.
“Tutte queste limitazioni, ora cesseranno – si rileva ancora nella nota firmata dai massimi dirigenti dell’Unione Italiana – e finalmente l’Istria potrà ritornare a essere una regione unitaria, in cui sarà ripristinata dopo decenni la libera circolazione sul nostro territorio d’insediamento autoctono che in quest’area è esistita per secoli, in una realtà plurale in cui convivono da secoli lingue, culture, etnie e popoli diversi. Questo per la Comunità Nazionale Italiana sarà un grande risultato, perché consentirà di rafforzare la nostra unitarietà. Quell’unitarietà di un’unica CNI di Croazia e Slovenia, di un unico popolo, unitariamente rappresentato dall’Unione Italiana, sia verso la Croazia e la Slovenia, sia verso la nostra Nazione Madre – l’Italia”.
“La caduta di questo confine renderà ancora più forte il ruolo unitario, democratico, pluralistico e rappresentativo dell’Unione Italiana, un ruolo che dovrà essere sostenuto e coltivato con ancora maggior cura da parte di tutti i soggetti della CNI e che apre a tutti quanti noi nuove prospettive di sviluppo culturale, sociale ed economico”, evidenziano infine i vertici dell’Unione Italiana.

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